Rifondazione Comunista ha come punto principale del suo programma la lotta contro la disoccupazione
e per migliori condizioni di lavoro.
Abbassare l'orario di lavoro a 35 ore è una condizione indispensabile per poter ottenere più posti
di lavoro e distribuire l'aumento enorme di produttività (e di redditi per i padroni) che
c'è stato in questi anni in Italia.
Ma non è solo sul fronte del lavoro dipendente che Rifondazione Comunista è impegnata.
Abbiamo proposto notevoli correzioni alla legge sul commercio per contrastare lo strapotere della
grande distribuzione e del franchising. Ora abbiamo voluto tenacemente la legge sulla subfornitura
che la Camera ha di recente approvato.
Abbiamo ben chiaro che la struttura produttiva italiana è anche composta da artigiani, piccoli
imprenditori, lavoratori autonomi e questo è tanto più vero nella nostra città.
Per questo motivo ne parliamo in questa sede così come ne abbiamo parlato con mozioni ed ordini
del giorno nel Consiglio Comunale di Seregno.
Perché una legge? Perché non lasciar fare al «libero mercato»? Perché nel
cosiddetto libero mercato il più grosso mangia il più piccolo e se questo vale nei
rapporti tra padroni e dipendenti, vale anche nei rapporti tra grandi e piccoli imprese, da qui la
necessità di una legge.
Conosciamo bene il trattamento di favore che lo Stato ha finora esercitato nei riguardi della grande
industria e delle holding finanziarie a svantaggio della piccola e media impresa.
Come conseguenza di questa politica c'è stato un tacito consenso sul lavoro nero, sull'evasione
contributiva e dell'IVA, un lasciar crescere un substrato di illegalità diffusa e di complicità politica:
la DC ha magnificamente rappresentato ed alimentato nel passato questa situazione.
Il primo obbiettivo della legge sulla subfornitura è stato quello di tagliare questi legami
di sudditanza economica e politica e cercare così di introdurre meccanismi trasparenti, garantisti
e certi nei rapporti tra piccoli imprenditori e grandi aziende.
La legge è frutto di una mediazione parlamentare ma tuttavia ottiene notevoli risultati:
Ridurre lo strapotere della grande impresa consente inoltre di avere dei vantaggi relativamente
ai lavoratori dipendenti delle imprese subfornitrici perché è proprio su questi che
alla fine della catena si scaricano i costi ed i disagi.
Una legge dunque che tutela le piccole e medie imprese ma anche i lavoratori dipendenti del settore.
(La volta scorsa non avete mantenuto, come al solito, l'impostazione grafica che avevo indicato. Questa fa parte dell'articolo che altrimenti diventa un pastone illeggibile. In particolare almeno il grassetto, il corsivo e gli elenchi puntati o numerati dovrebbero essere mantenuti. Se non vi piace il modo da me scelto dovete dare indicazioni dettagliate su cosa è lecito fare).