C'è in Italia un grave attacco alla funzione culturale della scuola in nome della concorrenza
e del mercato. Purtroppo il governo di centro sinistra promette di regalare migliaia di miliardi
alla scuola privata nel mentre non investe nelle strutture pubbliche. Nel frattempo solo il 25% di
italiani raggiunge un diploma di scuola superiore o una laurea: cosa che ci rende buoni ultimi in
Europa.
Ma c'è anche chi dice NO alle false riforme di Berlinguer e alla privatizzazione clericale
e confindustriale della scuola pubblica.
Riportiamo dunque ampi brani del Manifesto Laico, redatto da Critica Liberale, e sottoscritto da
migliaia di personalità del mondo della politica e della cultura.
Esiste anche un'altra Italia (e un'altra Seregno!). E se ne deve tenere conto.
L'Italia laica di chi crede che la convivenza civile si fondi sullo spirito critico di ciascun cittadino.
Di chi condanna ogni integralismo ideologico o religioso.
Di chi è determinato a rispettare e difendere le regole della tolleranza e del dialogo.
Di chi non fa confusione tra religione e ideologia politica, tra fede e posti di governo e di sottogoverno.
Di chi sa che la libertà dello stato si fonda sulla sua autonomia.
Di chi soprattutto trova ripugnante volere imporre agli altri, soprattutto alle nuove generazioni,
valori univoci e verità rivelate. Il tutto con i soldi pubblici.
(.)Siamo molto preoccupati dalle ricorrenti e sfacciate rivendicazioni clericali, dalle aperte ingerenze sui pubblici poteri, ma ancor di più dall'acquiescenza e dai segnali di resa delle forze politiche e culturali che hanno, o dovrebbero avere, valori pluralistici contrapposti al fondamentalismo nostrano.
(.)Il principio dello stato moderno, quello che ha salvato l'Europa dalle guerre religiose e ha garantito la libertà di culto, è la distinzione fra diritto e morale.
La gerarchia ecclesiastica cattolica non si è ancora pacificata con questo principio. Essa interviene pesantemente sia sull'attività del governo e del parlamento (.) perché non accetta quello che per lo stato liberale e democratico è invece il fondamento indiscutibile: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali» (art. 3 della Costituzione). (.)
Il testo completo dell'appello si può reperire presso il PRC di Seregno o anche attraverso internet al seguente indirizzo: