ARTICOLO PER SEREGNO NEWS (NUMERO 28 - MARZO 2001)

A favore dei malati cronici non autosufficienti.

La situazione

In Lombardia vi sono circa 120.000 malati cronici non autosufficienti in gran parte anziani affetti da Alzheimer. A Seregno ce ne sono almeno 600. La Costituzione garantisce a tutti il diritto alla salute. Invece la cura di queste persone è un peso insostenibile per numerose famiglie sia per le continue cure che questi malati richiedono, sia per i costi enormi che bisogna affrontare presso le cliniche a causa della mancanza di posti gratuiti.

Le strutture ospedaliere curano i malati nella fase acuta e dimettono selvaggiamente i malati cronici, i lungodegenti ed i convalescenti poiché non sufficientemente remunerativi per la struttura.

Inoltre questo genere di malati vengono classificati come bisognosi di "assistenza" e non come bisognosi di "cure sanitarie". Così il sistema sanitario nazionale non li considera un suo problema.

Da ultimo se il malato trova posto nelle apposite e carissime strutture assistenziali allora scatta il meccanismo del pagamento forzosamente richiesto ai parenti e si parla non di poche lire ma di diverse decine di milioni all'anno.

La proposta di legge di iniziativa popolare

A fronte della situazione delineata sopra, numerose associazioni che si occupano del problema hanno deciso di raccogliere le firme in calce ad una legge regionale di iniziativa popolare che delinei una soluzione accettabile per le famiglie interessate. Le associazioni sono molte: le ACLI, il Tribunale per i Diritti del Malato, il Comitato per la Difesa della Salute Pubblica, Medicina Democratica, Senza Limiti, ecc.e decise ad ottenere un buon risultato.

I contenuti della legge

Anzitutto la legge inserisce i malati cronici non autosufficienti nel sistema sanitario nazionale ed esclude il pagamento di qualsiasi retta salvo il 60% del reddito personale del malato detratte le spese per le eventuali persone a carico.

La legge inoltre individua le strutture sanitarie ed assistenziali (cure domiciliari, centri diurni integrati, residenze sanitarie assistenziali - RSA) atte ad affrontare il problema, disciplina le dimissioni "selvagge" dagli ospedali, istituisce il dipartimento delle patologie ad alto rischio, inserisce nella medesima disciplina delle RSA anche le attuali IPAB (come a Seregno la Fondazione Ronzoni).

I sottoscrittori della legge non intendono comunque risolvere il problema attraverso "megastrutture" spersonalizzanti ma preferiscono soluzioni che pongono il malato più vicino alla famiglia di origine.

Cosa fare a Seregno

In questi giorni si sta costituendo un comitato di sostegno alla raccolta firme. Per parte nostra opereremo affinché il Consiglio Comunale di Seregno si esprima positivamente e sostenga attivamente la proposta di legge.

Giuseppina Minotti
Capogruppo del PRC al Comune di Seregno
Seregno, 1 marzo 2001
da «Seregno News»