ARTICOLO PER SEREGNO NEWS (NUMERO 46 - LUGLIO 2003)

Una questione di democrazia e partecipazione.

Referendum e maggioritario.

Il risultato del Referendum sull'estensione dell'articolo 18 e quello sulla servitù di elettrodotto è stato deludente: solo un quarto dei cittadini italiani si è recato alle urne non permettendo così il raggiungimento del quorum.

Questo risultato si colloca all'interno di una progressiva tendenza alla non partecipazione incoraggiata da molte forze politiche sia di maggioranza che di opposizione.

Una tendenza che parte da lontano, dalla delegittimazione della partecipazione politica attraverso l'americanizzazione del sistema elettorale. In effetti questo era un pericolo previsto da parte di chi, come Rifondazione Comunista, ha sempre osteggiato il sistema maggioritario. Questo sistema infatti trasforma i partiti in apparati di supporto al leader di turno e privilegia solo il momento elettorale. I partiti non sono cioè più luoghi permanenti di discussione e di elaborazione di proposte: la loro funzione si esaurisce nel momento del voto.

Il referendum voleva essere un tentativo generoso di introdurre, per una volta, la possibilità di discutere su un argomento che riguarda la vita dei lavoratori ed anche di chi lavoratore non è più o non è ancora.

Questa possibilità è stata negata: il centro-destra ed anche i DS hanno preferito ignorare la questione e soffocare così ogni discussione.

In queste condizioni ottenere che un quarto degli italiani si rechi comunque alle urne può essere ritenuto addirittura un buon risultato.

Palazzo comunale.

Anche il Referendum proposto dalla Lega Nord sul mantenimento del Palazzo Comunale nell'attuale ubicazione di Via Umberto I non è passato per il non raggiungimento del quorum.

In questo caso, oltre alle motivazioni accennate sopra, c'è stata un'opera di sabotaggio scientifico portata avanti dall'Amministrazione comunale.

I promotori del Referendum poi hanno contribuito all'insuccesso lasciando credere che si trattava di scegliere tra il progetto Soutinho ed il progetto Caiani (sponsorizzato dal Cittadino), cioè tra una cosa non condivisibile ed una di molto peggiore. Peraltro gli stessi promotori non hanno mai contrastato la filosofia di fondo del progetto Soutinho e cioè l'eccesso di centralizzazione degli uffici e la realizzazione del parcheggio in piazza Risorgimento. In più il Referendum aveva assunto il sapore di un giudizio sull'intero operato della maggioranza e non solo sul palazzo comunale.

Il referendum è dunque passato, lo stesso tuttavia non si può dire dei problemi derivanti dalla scelta della maggioranza.

Una lezione però possiamo trarla da questa vicenda: nel 2005 ci sarà il rinnovo del consiglio comunale, il centro-sinistra non potrà pensare di ottenere l'appoggio di Rifondazione Comunista senza un accordo politico di programma. Non si ripeterà cioè il "prendi i voti e scappa" avvenuto nel 1995 e nel 2000 quando Seregno Democratica ottenne l'appoggio del PRC in cambio di vaghe promesse mai mantenute.

Giuseppina Minotti
Capogruppo del PRC al Comune di Seregno
Seregno, 8 luglio 2003
da «Seregno News»