Nel 2006 Prc, PdCI e Verdi ottennero 3.898.460 voti (2066 a Seregno), oggi Sinistra Arcobaleno e altre liste di sinistra realizzano 1.619.905 voti (911 a Seregno). I voti mancanti si sono distribuiti nell’astensione (25%), nel PD/IDV (25%) e nella Lega (5%). Una delle conseguenze: nei prossimi cinque anni, l'opinione pubblica conoscerà da Tv e radio solo le posizioni politiche dei partiti di destra e di centro, ma non della sinistra - socialista o comunista o ambientalista o cattolica che sia.
La coalizione berlusconiana non solo è maggioranza, ma non ha più la componente centrista dell’Udc, mentre la Lega ha rafforzato notevolmente le sue posizioni, grazie al suo exploit al Nord. La Lega raccoglie, purtroppo, larga parte del voto operaio.
Il Pd ha realizzato il suo obiettivo: eliminare la sinistra e creare un sistema bipartitico all’americana. Veltroni è riuscito a staccare la sua immagine da quella di Prodi, addossando alla sinistra la responsabilità del fallimento dell’esperienza governativa e convincendo gli elettori di sinistra (“voto utile”) che il Pd potesse battere Berlusconi. Una tesi spericolata e truffaldina: il Pd non ha tolto voti alle destre e nemmeno all’Udc (alla quale ha invece ceduto voti).
Il popolo italiano non ha voluto riconsegnare la sua fiducia nelle mani di una sinistra che non era riuscita a rappresentarlo, che ha subito il ricatto del “o così o cade il governo per colpa vostra” e non è stata in grado di migliorare le condizioni di vita popolari. Welfare, precari, buste paga, diritti civili, spese militari … una ritirata dopo l’altra. La legge elettorale ha fatto il resto.
Nessun seggio non significa nessuna sinistra in Italia. Ma un ciclo si è chiuso e la sinistra deve rinnovarsi. Un processo di ricostruzione che deve partire dal protagonismo dei movimenti, dei lavoratori e delle tante realtà attive nella lotta sociale e nell’associazionismo. Rifondazione Comunista farà la sua parte.