Per mesi, anche su queste pagine, abbiamo sostenuto la necessità di discutere di programmi in vista delle elezioni di Marzo. Abbiamo anche proposto le Primarie di Coalizione in modo che fossero gli stessi elettori a scegliere il candidato sindaco e indicare i punti programmatici per il futuro della nostra città . Il PD, senza alcun confronto, ha invece scelto di fare primarie di partito e di ricalcare le scelte regionali che escludono qualunque collaborazione con il PRC. In questo modo il PD conferma una linea politica già sconfitta sia alle elezioni Politiche come a quelle Provinciali del 2009 e che speravamo, con l'elezione di Bersani, superata.
Potevamo aspettarcelo, ma abbiamo pensato che, mai e poi mai, in un momento cosଠdelicato per il Paese e per la città di Seregno il partito più grosso del centro sinistra avrebbe privilegiato una miope politica di bottega con i ringraziamenti del centrodestra. Peccato.
Noi pensiamo di aver lavorato, a Seregno, con coerenza di obiettivi, trasparenza di comportamenti, impegno, attenzione e serietà .
Lo testimoniano le centinaia di interpellanze, ordini del giorno, mozioni, interventi in Consiglio Comunale sempre forti e puntuali, che hanno dato voce alle ragioni dei più deboli e ricordato che “un'altra città è possibile”.
Perciò siamo convinti che i seregnesi ci sosterranno e che confermeremo il 7,33% del 2005.
A due mesi dalle elezioni i principali problemi del Ceredo non sono stati risolti da questa Giunta: una Farmacia, un Mercato rionale infrasettimanale, una sede staccata dell'Ufficio Postale, la riqualificazione delle vie Cadore e Wagner e soprattutto i necessari interventi di manutenzione sulle scuole Manzoni e Moro. Vaghe promesse, sempre rinviate.
Avevamo chiesto di installare delle telecamere per garantire la sicurezza esterna degli edifici, non è stato fatto nulla; ora, dopo la rottura dei vetri di 4 aule, l'Amministrazione promette d'intervenire, ma con quali fondi se nel Bilancio 2010 non c'è nulla?
Anche in questo settore il centrodestra, nonostante le promesse elettorali di “case a 3 euro” ha fatto in realtà poco, come i numeri testimoniano.
Infatti, per gli appartamenti a canone moderato di via Hugo sono state “accontentate” solo 26 famiglie ma ne sono rimaste fuori 71. Per gli appartamenti a canone sociale solo 6 su 281.
In sede di Bilancio avevamo proposto la Costituzione di un fondo anticrisi per le famiglie in difficoltà in seguito alla crisi economica. La maggioranza ha detto NO.