ARTICOLO PER SEREGNO INFORMA (NUMERO 31 - NOVEMBRE 2011)

Berlusconi è caduto, il liberismo no.

Nuovo governo, nuovo stile, vecchi contenuti.

La caduta di Berlusconi è un fatto sicuramente positivo. In questi 20 anni vi è stato un pesante trasferimento di ricchezza dal lavoro verso la rendita e il profitto, è stata sdoganata la destra fascista, xenofoba e razzista, è stata attaccata la Costituzione, l’autonomia della Magistratura, la Resistenza, il lavoro, la scuola, … Aggiungiamo gli interessi personali, le vicende giudiziarie e la creazione di un modello di vita che possiamo riassumere nel termine “berlusconismo”.

La caduta di Berlusconi e l’incarico a Monti è però conseguenza di un’operazione dei poteri forti che sono riusciti ad evitare che il ricorso alle urne comportasse uno spostamento a sinistra dell'asse del paese. Il governo Monti infatti è diverso nello stile ma non nei contenuti programmatici. Privatizzazioni , liberalizzazioni, taglio della spesa pubblica, manomissione delle pensioni e di cosa rimane del mercato del lavoro, reintroduzione dell'Ici sulla prima casa. Il tutto senza intaccare le rendite finanziarie e senza eccepire sulle cause della speculazione che deriva dalle politiche europee, che - al contrario - sono per il governo da applicare alla lettera e sotto controllo di chi è stato causa della crisi.

Beni comuni: in pericolo i risultati del referendum.

La caduta di Berlusconi è un fatto sicuramente positivo. In questi 20 anni vi è stato un pesante trasferimento di ricchezza dal lavoro verso la rendita e il profitto, è stata sdoganata la destra fascista, xenofoba e razzista, è stata attaccata la Costituzione, l’autonomia della Magistratura, la Resistenza, il lavoro, la scuola, … Aggiungiamo gli interessi personali, le vicende giudiziarie e la creazione di un modello di vita che possiamo riassumere nel termine “berlusconismo”.

La caduta di Berlusconi e l’incarico a Monti è però conseguenza di un’operazione dei poteri forti che sono riusciti ad evitare che il ricorso alle urne comportasse uno spostamento a sinistra dell'asse del paese. Il governo Monti infatti è diverso nello stile ma non nei contenuti programmatici. Privatizzazioni , liberalizzazioni, taglio della spesa pubblica, manomissione delle pensioni e di cosa rimane del mercato del lavoro, reintroduzione dell'Ici sulla prima casa. Il tutto senza intaccare le rendite finanziarie e senza eccepire sulle cause della speculazione che deriva dalle politiche europee, che - al contrario - sono per il governo da applicare alla lettera e sotto controllo di chi è stato causa della crisi.

Nuovo governo, nuovo stile, vecchi contenuti.

A Luglio avevamo scritto che, malgrado il grande risultato referendario, i poteri forti difficilmente si sarebbero fatti sfuggire di mano la torta dei beni comuni tra i quali la gestione dell’acqua. Puntualmente, con la scusa della crisi, a distanza di cinque mesi si sta tentando lo scippo del risultato referendario ed un vero e proprio furto di democrazia. Nel momento in cui scriviamo il nuovo governo Monti pare intenzionato a seguire la strada delle privatizzazioni tracciata da Berlusconi. Se ciò avvenisse troverebbe la nostra determinazione a riaffermare che l'acqua è un bene comune dell'umanità da sottrarre alla logica della mercificazione e del profitto.

Case nei parchi, osservazioni del PRC.

Il PRC ha presentato una serie di osservazioni ad una delibera di giunta che consente alla parrocchia San Giovanni Bosco di costruire una struttura per “attività sportive ed oratoriali” in area PLIS (Parco 2 Giugno). Già una recente delibera aveva consentito l’edificazione in area PLIS di tre villette (a compensazione degli espropri della Pedemontana) malgrado la nostra opposizione per motivi ambientali ed anche perché quella concessione introduceva un pericoloso precedente. Difficile cioè, in seguito, resistere ad altre richieste edificatorie sulle aree del PLIS.

Puntualmente la nostra previsione si è avverata. Le osservazioni del PRC mettono in rilevo tutta una serie di irregolarità, imprecisioni e “distrazioni” contenute nella delibera stessa che ne determinerebbero la non validità se fossimo un paese normale.

Giuseppina Minotti
Capogruppo della FdS al Comune di Seregno
Seregno, 23 novembre 2011
da «Seregno Informa»