Elezioni comunali del 3 - 4 Aprile 2005

Riflessioni sulle recenti elezioni amministrative.

Pensiamo che ci saranno per il centro-sinistra e Rifondazione Comunista cinque anni di opposizione in cui tentare di costruire qualcosa per riproporci presto a governare la città in modo serio e speriamo unitario

Vogliamo dare il nostro giudizio sui risultati delle elezioni amministrative tenutesi nella nostra città il 3 e 4 aprile.

Diciamo innanzi tutto grazie ai 1906 concittadini che hanno manifestato la loro preferenza votando il nostro candidato sindaco Giuseppina. Minotti e gli oltre 1600voti dati al nostro partito, che hanno permesso l’elezione di due consiglieri che faranno parte del prossimo Consiglio Comunale.

Siamo sicuri che il loro operato sarà improntato sulla massima chiarezza, nel rapporto continuo con i cittadini per affrontare i problemi che via via si presenteranno.

Sull’operato della Giunta comunale daremo un chiaro ed inequivocabile giudizio sulla base di ciò che farà e non su preconcetti di carattere ideologico.

Ancora una volta, Seregno si è dimostrata città in cui le elezioni portano ad un risultato in controtendenza rispetto a quanto avviene altrove.

Infatti, a fronte di un centro-sinistra che vince quasi ovunque, a Seregno, malgrado dieci anni di governo cittadino da parte delle forze che si riconoscono nel centro-sinistra, c’è stata la vittoria dei partiti di centro-destra che formalmente e non senza frizioni al loro interno sono riusciti a far eleggere il sindaco Giacinto Mariani al primo turno, con una percentuale di voti e un numero di consiglieri tali (19 a 11) che lo pone in una personale posizione di forza sia rispetto all’opposizione sia rispetto al proprio schieramento.

Con i numeri che si ritrova, questo Sindaco potrà governare la città anche a costo di perdere qualche alleato per strada senza peraltro dover intaccare il programma che intende attuare.

Perciò malgrado quello che avviene a livello nazionale, pensiamo che ci saranno per il centro-sinistra e Rifondazione Comunista cinque anni di opposizione in cui tentare di costruire qualcosa per riproporci presto a governare la città in modo serio e speriamo unitario

Consideriamo il risultato elettorale ottenuto dal nostro partito un buon risultato che premia dieci anni d’opposizione chiara e senza ambiguità rispetto ad una giunta espressione di Per Seregno Democratica che, come si è visto, non è riuscita ad ottenere dall’elettorato i consensi che auspicava.

E’ di questi giorni l’ufficializzazione che Per Seregno Democratica non avrà più motivo di esistere. Ci permettiamo di rilevare che i nodi sono venuti al pettine. Avevamo sempre sostenuto che così com’era stata portata avanti questa coalizione aveva il fiato corto, perché nonostante le dichiarazioni d’intenti, la stessa non è riuscita a mettere radici sul territorio., era puramente l’espressione del sindaco e della sua giunta. Dietro l’azione amministrativa non c’è mai stata iniziativa politica, mai un confronto pubblico con la cittadinanza (se non a cose fatte o già pronte), mai un confronto con altri partiti tra cui il nostro sui grandi temi da affrontare e perciò nel momento della sconfitta, “tutti a casa” a rinserrare le fila del proprio partito e fare ognuno per sé.

Noi crediamo che sarebbe stato meglio, anche se non era garanzia di successo, presentarsi agli elettori uniti in coalizione di partiti intorno ad un programma comune e con un unico candidato sindaco anche per distinguersi dalla passata amministrazione e dare un duplice segnale ai cittadini:

la non-continuità con quanto fatto finora e presentare la novità di un altro modo di intendere i rapporti tra partiti e tra questi e i cittadini in sintonia con quanto avvenuto in provincia, in regione e con quanto avverrà a livello nazionale il prossimo anno o tra poco in caso di elezioni politiche anticipate. Questo non è stato possibile per l’anacronistica ostilità di carattere solamente ideologico nei confronti di Rifondazione Comunista da parte degli esponenti cittadini della Margherita (che ha le responsabilità maggiori) e anche da parte dei DS di Seregno che hanno sostanzialmente avvallato questa posizione di chiusura, malgrado quanto dichiarato ultimamente, ma chi ha memoria non lo dimentica.

Anche altre forze politiche che fanno riferimento al centro-sinistra non sono riuscite o non hanno voluto andare fino in fondo imponendo una scelta strategica che avrebbe potuto quantomeno impedire la vittoria al primo turno alle destre.

Ci è stato detto più volte che Per Seregno Democratica così come era, sarebbe riuscita a convogliare su di sé i voti moderati dei seregnesi e che un’eventuale alleanza con R.C. avrebbe spaventato il su citato tipo di elettorato, evidentemente lo stesso si è spaventato da solo ed è tornato a votare per ciò che votava fino a 10 anni fa.

Viene da chiedersi come mai in Puglia un candidato presidente di regione non certo moderato e non certo allineato a politiche di tipo moderato sia riuscito a convogliare su di sé la maggior parte dei voti radicali, riformisti e moderati, sia riuscito a realizzare, considerando anche la sua vittoria alle primarie, quel tipo di democrazia partecipata coniugando le esigenze dei singoli partiti alla volontà popolare di quella regione.

La risposta noi la conosciamo già e sta nel metodo prima che nel merito di proporre e fare le cose per e con i cittadini senza pregiudiziali e con il coraggio di fare delle scelte perché poi in ultima analisi fare politica è proprio questo.

Il nostro aumento di voti è avvenuto senz’altro con un travaso di voti dal centro-sinistra al P.R.C. e questo ci induce a pensare che la nostra proposta era valida. E’ anche vero che molti elettori facendosi ingannare dall’immagine unitaria di Per Seregno Democratica, abbiano pensato di dare un “voto utile” per non disperdere voti.

Il nostro auspicio è che questo faccia riflettere per il futuro.

Per quanto riguarda la messa in soffitta di Per Seregno Democratica non vorremmo che a qualcuno venisse in mente di imitare goffamente ciò che è stato fatto a Venezia dove la Margherita ha presentato e vinto con un proprio candidato sindaco che è riuscito a far convergere su di sé i voti moderati e anche di parte della destra, ma lo spessore intellettuale e mediatico di un personaggio come Cacciari non è riscontrabile a Seregno in nessun politico, perciò speriamo che questo progetto rimanga solo sulla carta o sia un nostro semplice sospetto.

Adesso aspettiamo ciò che farà la nuova amministrazione e la giunta che il Sindaco costituirà.

Il nostro ruolo di opposizione sarà di costatare quanto del programma populista riusciranno a realizzare, giudicandoli su queste basi come dicevamo all’inizio, e non dal punto di vista ideologico perché dal quel punto è chiaro che vediamo le cose in modo opposto a loro.

Il nostro stare all’opposizione sarà improntato sulla vigilanza di tutti gli atti amministrativi, sul controllo di quello che avverrà sul territorio in modo da poter intervenire sia in sede istituzionale sia nell’ambito della vita cittadina.

Chiederemo agli altri partiti del centro-sinistra di confrontarsi con noi sui temi che riterremo tutti di volta in volta di attualità cittadina sperando che la sconfitta elettorale li abbia resi più disponibili al confronto e che sia terminato quell’atteggiamento e quell’alone di superiorità (noi stiamo governando perciò lasciateci fare) che ha contraddistinto il loro operato e i rapporti nei nostri riguardi negli ultimi 10 anni.

Ai nostri sostenitori ed elettori diamo appuntamento per la scadenza referendaria del 12 giugno

sulla procreazione assistita e sulla preparazione della campagna elettorale delle elezioni politiche nazionali per battere il governo Berlusconi e gettare le basi per un’alternativa politica per il nostro paese di cui ogni giorno di più si sente l’esigenza.

Carmelo Martirani (Segretario del Circolo di Seregno del PRC)
Seregno, 20 aprile 2005