Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

Perché non si è prolungato il contratto per i servizi igienici chimici al Parco 2 Giugno? Perché poi non pensare ai servizi igienici negli uffici aperti al pubblico come le Poste?

Signor sindaco,

in questi giorni è venuto a scadenza il contratto per i servizi igienici chimici al Parco 2 Giugno i quali perciò sono stati tolti.

Il problema è che il parco continua ad essere molto frequentato anche nelle stagioni non estive e che conseguentemente molte persone si sono lamentate della decisione presa che speriamo venga rivista.

Prendiamo l'occasione per richiamare un altro aspetto del problema riguardante i servizi igienici e che può essere affrontato e risolto su base normativa.

Citiamo il seguente articolo di stampa:

”Code interminabili, file estenuanti per gli utenti. Ordinaria amministrazione nella pubblica amministrazione, alle poste ed in tanti uffici, anche privati, aperti al pubblico, ma che succede se un qualsiasi cittadino o addirittura anziano ed incontinente deve andare al bagno. Non succede nulla se non che se la deve fare letteralmente “addosso” se non vuole perdere la preziosissima posizione faticosamente guadagnata anche se ha il ticket con il numero di prenotazione in mano. Anche stavolta sono semplici cittadini a portare l'attenzione di Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di IDV e fondatore dello “Sportello Dei Diritti”, su problematiche quotidiane dell'utenza che sarebbero di semplice soluzione solo se il legislatore avesse guardato con più scrupolo agli ostacoli quotidiani che il cittadino è costretto ad affrontare. Ed ecco che nasce da qui una proposta che potrebbe diventare legge se solo vi fosse volontà politica generale e non solo di Italia dei Valori per cercare di alleviare un problema che se potrebbe far scappare qualche sorriso ai più, certamente non fa ridere chi quotidianamente per le proprie incombenze o una volta al mese per ritirare la pensione è costretto a non poter usufruire di un servizio che è stato generalmente previsto per legge, per esempio, per tutte le attività di ristorazione. Ed allora, perché non obbligare tutti gli uffici aperti al pubblico, a cominciare dalle poste, di dotarsi della toilette?”

D'Agata auspica una sacrosanta normativa nazionale ma crediamo che anche le amministrazioni locali abbiano la possibilità di intervenire magari attraverso le norme tecniche o attraverso ordinanze.

Vorremmo sapere se l'amministrazione si sia già posto il problema e se abbia valutato le possibili soluzioni.

Distinti saluti

Giuseppina Minotti (capogruppo della FdS), Giampaolo Zannin (capogruppo IdV)
Seregno, 16 novembre 2010
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)