Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

Iscrizione all'anagrafe degli immigrati: una condanna non basta?

Signor sindaco,

il 13 Maggio scorso il Tribunale Amministrativo della Regione Lombardia  si è espresso sul ricorso proposto da Cgil, Ust Cisl, Csp Uil contro il Comune di Seregno per l'annullamento dell'ordinanza del Sindaco del Comune di Seregno in data 12 dicembre 2007 recante “attuazione delle disposizioni legislative generali in materia di iscrizione nel registro della popolazione residente e disposizioni congiunte in materia igienico sanitaria e di pubblica sicurezza”.

Tale ordinanza poneva, tra l'altro, un limite minimo di reddito (corrispondente a quello per ottenere l'esenzione dalla spesa sanitaria) per l'iscrizione all'anagrafe.

Il TAR, accogliendo il ricorso, condanna il Comune di Seregno a risarcire le spese di lite ammontanti a 7.000 euro (più IVA, ecc.).

Speravo che questa sentenza costituisse una sorta di lezione di antirazzismo, anche se un po' costosa. Sentenza che, tra l'altro, evidenzia come, i comuni non possono legiferare su materie di competenza nazionale (come l'anagrafe) ma limitarsi a organizzare il servizio. Cosa che lei non poteva non sapere.

Invece vedo, dalla stampa locale, che lei con altri sindaci (leghisti) di Lazzate, Biassono, Brugherio e Cogliate intendereste perseverare lungo la medesima strada cercando il modo di opporvi alla delibera del TAR, ricorrendo al Consiglio di Stato.

Le chiedo, signor sindaco, se si tratta di dichiarazioni fatte per non perdere la faccia oppure se intende fare sul serio  ed andare così incontro ad un'altra condanna.

Con altri soldi a carico esclusivo dei cittadini seregnesi che forse preferirebbero spenderli, quanto meno,  nell'eliminazione delle buche nelle strade.

Giuseppina Minotti
(capogruppo della FdS)
Seregno, 31 maggio 2011
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)