PUT e dintorni: è forse il caso di porre qualche rimedio ai disagi dei ciclisti.

Egregio signor sindaco,

al ritorno dalle vacanze ho potuto sperimentare di persona la novità viabilistica derivante dall’applicazione del Piano Urbano del Traffico.

Come è noto Rifondazione Comunista non ha approvato il suddetto piano anche perché ci sembrava che fosse un po’ troppo sbilanciato verso il traffico automobilistico e, malgrado alcune enunciazioni di principio, il traffico pubblico, quello pedonale e quello ciclistico non ci sembravano adeguatamente considerati.

Fatta questa doverosa premessa, che serve a ristabilire le responsabilità della situazione che si è creata, segnalo all’amministrazione i disagi di chi percorre il centro utilizzando la bicicletta.

La presenza di numerosi sensi unici, ad esempio quelli contrastanti di piazza Concordia, costringe il ciclista, che volesse rispettare il Codice della Strada, a lunghi e pericolosi giri per le vie del centro per recarsi da un punto all’altro dello stesso.

La vigilanza urbana pare che non intenda multare i ciclisti sorpresi in contromano, ma cosa accadrebbe in caso di incidente?

Probabilmente basterebbe che i sensi unici fossero tali solo per le auto e non per le biciclette come del resto ho visto fare in numerose città specie all’estero tramite l’apposizione di appositi cartelli di esclusione.

Comunque al problema deve essere posta una soluzione poiché altrimenti l’affermazione dell’assessore Dell’Orto di aver voluto favorire pedoni e ciclisti dimostrandosi falsa toglierebbe anche credibilità all’intera operazione.

Chiedo pertanto quali correttivi l’amministrazione intende introdurre.

 

Ancora sulle piste cosiddette ciclabili.

Leggo su Il Cittadino, lettera al Barometro del 29/8/98, le lamentele del signor Angelo Minotti riguardo alla situazione delle piste ciclabili di Seregno. I rilievi mossi riguardano sia la manutenzione delle stesse sia il modo con cui sono state realizzate quelle nuove. La settimana dopo lei, signor Sindaco, prendendo spunto da quelle lamentele rilascia un’intervista ma non affronta i problemi sollevati.

Ho fatto un giro di ricognizione per rendermi conto della situazione e devo dire che quel nostro concittadino ha perfettamente ragione: macchine in sosta, buchi, siepi sporgenti che schiaffeggiano il ciclista, cartelli pericolosamente vicini alla testa, …

All’altezza della rotonda di via Resegone – via Valassina quasi rotolo a terra perché sulla pista c’era una matassa metallica (che allego), all’altezza del negozio del Dell’Orto (prima del PACLE) la pista finisce bruscamente con 20 cm di dislivello e nessun avvertimento, nessuna pista ha le righe laterali e la mezzeria, poche hanno l’indicazione "Pista ciclabile" (in mancanza si è sempre nel dubbio se il transito ciclistico sia lecito o no, non vorrei che ciò sia fatto di proposito per non prendersi responsabilità in caso di incidenti),…

Le interpellanze che faccio sulle piste ciclabili cominciano ad essere troppe ma questo deriva dal fatto che i problemi non vengono affrontati e risolti.

Credo sia urgente che, alle petizioni di principio che periodicamente sento provenire dalla maggioranza, si unisca una qualche realizzazione concreta magari prendendo esempio, se proprio non si hanno idee, da altri comuni.

Cosa ne pensa l’amministrazione?

Distinti saluti

Giuseppina Minotti

(capogruppo del PRC)

Seregno, 5 settembre 1998