Il Consiglio Comunale di Seregno
Considerato che
- nella recente relazione che il Governo ha presentato al Parlamento inerente le esportazioni di
armamenti autorizzati relativamente all'anno 2011 e in particolare nella parte curata dal
Ministero del Tesoro, risultano coinvolte in operazioni connesse con l'export di armi (legge
185/90) molte banche presenti anche sul nostro territorio;
- l'attività economica e finanziaria non può sottovalutare il suo impatto sui
diritti umani; banche ed imprese dovrebbero considerare le conseguenze sociali ed etiche delle
loro azioni economiche; in questo senso il commercio delle armi continua ad alimentare guerre e
violazioni di diritti umani in tutto il mondo, si intreccia al traffico illegale di armi ed esplosivi
che alimenta il terrorismo internazionale;
- l'Italia continua ad avere un ruolo non marginale in questo mercato, negli ultimi dieci
anni è stata tra i primi esportatori nelle vendite di grandi sistemi d'arma e, addirittura
al terzo posto nel commercio di armi leggere; a questo proposito il Segretario Generale dell'ONU
ha sottolineato come l'impegno contro le piccole armi è “una delle sfide chiave
per prevenire i conflitti“;
- il ruolo cruciale nel mercato delle armi viene svolto dagli intermediari finanziari e quindi
dalle banche;
- il compito dell'amministrazione pubblica è anche quello di operare azioni etiche
in difesa della pace che siano esempio per la cittadinanza tutta.
Delibera
- che ogni servizio e la contrazione di mutui, già a partire dalla prossima gestione di
bilancio, non preveda la stipulazione di qualsivoglia contratto con gli istituti finanziari e banche
presenti nell'ultima relazione del Governo, privilegiando istituti finanziari e banche non
coinvolti in operazioni finanziarie relative al traffico di armi;
- di verificare, anche nel caso di istituti finanziari e banche non presenti nella lista governativa,
la loro effettiva estraneità al commercio di armi;
- di invitare la Giunta Regionale della Lombardia a dare continuità e forza alla Legge Regionale
6/94 ri-attivando “l'Agenzia per la Riconversione dell'Industria Bellicae ad
operare concretamente con tutti gli interventi economici per il conseguimento degli obiettivi indicati
dalla legge succitata.