Proposta di ordine del giorno avente per oggetto:
Riconoscimento dell’acqua come bene comune e patrimonio dell’umanità
e l’accesso all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale, universale, degno di
protezione giuridica.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI SEREGNO
PREMESSO CHE
- L’acqua rappresenta la principale fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla
cui disponibilità
dipende il benessere di tutti gli esseri viventi;
- Ad oggi più di 1,4 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile
e che, in prospettiva, le persone senza accesso all’acqua potabile diventeranno più di
3 miliardi nel 2020 se non interverranno adeguate politiche di utilizzo sostenibile.
CONSIDERATO CHE
- La comunità internazionale (istituzionale) continua a rifiutare il riconoscimento dell’accesso
all’acqua come un “diritto umano” cioè un diritto universale, nonostante
numerose dichiarazioni e conferenze internazionali, a partire dalla prima Conferenza delle Nazioni
Unite sull’acqua a Mar della Plata ( 1977) per arrivare alla Conferenza Internazionale di Bonn
(2001) riconoscano l’acqua come bene comune necessario e inalienabile e stabiliscono che “tutte
le persone hanno diritto ad avere accesso all’acqua potabile per soddisfare le loro esigenze
fondamentali”;
- Il Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Economici, Sociali e Culturali, nel suo commento
generale n.15, sull’attuazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Economici, Sociali
e Culturali del 1966 ha affermato che “ il diritto umano all’acqua è indispensabile
per condurre la propria esistenza in condizioni di dignità umana”. Esso costituisce
un prerequisito per la realizzazione degli altri diritti umani.
- La Chiesa Cattolica ha sostenuto con fermezza , con un Documento della Commissione Giustizia e
pace in occasione del Forum di Kyoto, che l’acqua è un “ diritto umano” ed
ha espresso serie riserve sui processi di gestione delegata al mercato:
- Il Parlamento Europeo, con l’approvazione in data 11 marzo 2004, degli emendamenti al Documento “Strategie
per il mercato interno- Priorità 2003-2006” ha affermato che “ essendo l’acqua
un bene comune dell’umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata
a norme di mercato interno” … e pertanto non si dove procedere alla liberalizzazione
dei servizi idrici.
RITENUTO
- di sostenere, condividere e di fare propri i contenuti del “ Manifesto Italiano per il Contratto
Mondiale dell’Acqua” che ha tra gli obiettivi fondamentali il diritto di accesso all’acqua
potabile per tutti entro il 2020, il riconoscimento dell’acqua come bene comune pubblico e
patrimonio dell’umanità e di tutte le specie viventi; il finanziamento pubblico dei
costi associati all’acqua come diritto umano e come bene comune,la centralità della
democrazia partecipativa;
- di sottoscrivere la “Carta dell’Acqua degli Enti locali e dei cittadini”, documento
promosso dal suddetto Comitato che sottolinea il diretto controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua;
- di condividere i contenuti e le proposte della Dichiarazione sottoscritta Roma il 10 Dicembre 2003,
da comuni, da parlamentari, ed esponenti della società civile di vari paesi del mondo, che
ribadisce il principio che l’acqua è un bene comune dell’umanità, ed appartiene
a tutti gli essere viventi e raggruppa i principi del Manifesto per il Contratto mondiale dell’Acqua.
IMPEGNA IL SINDACO, LA GIUNTA ED IL CONSIGLIO COMUNALE
Affinchè siano messe in atto tutte le iniziative per sostenere e realizzare i sei obiettivi
prioritari previsti dalla Dichiarazione di Roma e da realizzare nell’arco dei prossimi 5-10 anni
A) in prospettiva locale impegna quindi l’Amministrazione a
1. Costituzionalizzare il diritto all’acqua, cioè a
- riconoscere nel proprio Statuto il Diritto umano all’acqua
- impegnarsi ad utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune pubblico,
nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica,
politica e istituzionale);
- mantenere sotto controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua compresi il capitale ed
i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione,
fognatura e depurazione).
2. Trasformare l’Acqua in uno strumento di Pace
- attivando iniziative che condannino l’uso dell’acqua per fini politici o militari e
come strumento di oppressione, di esclusione e di ricatto;
- a garantire la sicurezza dell’accesso all’acqua, nelle quantità e qualità necessarie
alla vita, a tutti i membri della comunità locale, in solidarietà con le altre comunità e
con le generazioni future pari a 40 litri di acqua il giorno per ogni persona.
3. Liberalizzare le portatrici d’acqua
- garantire entro cinque anni, il diritto all’istruzione per i 18 milioni di bambini, soprattutto
delle ragazze, che nel mondo non possono frequentare la scuola d’obbligo, perché costrette
a fare i/le portatori/portatrici d’acqua.
- destinare, per ogni metro d’acqua fatturato, una piccola percentuale un centesimo di Euro
al finanziamento di progetti di cooperazione internazionale che perseguono modelli sostenibili di
gestione dell’acqua nei paesi sofferenti di penuria di acqua potabile.
4. Porre fine al pompaggio ed ai consumi devastanti
- ridurre, entro il 2010, del 40% i prelievi e le perdite attuali in agricoltura, in industria, e
nelle reti di distribuzione
- ridurre a livello di usi domestici, i consumi dell’acqua potabile per usi non potabili
- promuovere campagna di informazione/sensibilizzazione sul Risparmio Idrico.
5. Reinventare la finanza cooperativa per l’acqua
- incentivare le esperienze mutualistiche e cooperative nel campo della valorizzazione del risparmio
locale
- promuovere e sostenere modelli di partenariato pubblico-pubblico a livello internazionale nel campo
della gestione dell’acqua
- attivare la raccolta di Fondi comuni attraverso prelievi sugli usi dell’acqua (acque minerali,
usi industriali, agricoli ed energetici) per finalità di solidarietà
- stimolare la creazione di imprese cooperative pubbliche per la gestione dei servizi idrici.
6. Sostenere la democrazia locale per l’acqua
- sostenere la costituzione negli ATO dei Consigli dei Cittadini, con poteri effettivi di partecipazione
alle decisioni designati da organizzazioni rappresentative della società civile;
- in questo contesto, favorire la costituzione di Comitati Consultivi, a livello di Comuni, a sostegno
e rafforzamento delle istituzioni dei democrazia rappresentativa.
B) in una prospettiva internazionale e mondiale impegna l’Amministrazione a presentare formale
proposta, presso le rispettive Associazione Nazionali (UPI e ANCI) perché:
- sia promossa fra gli associati l’adesione alla “Dichiarazione di Roma” riconoscendo
l’acqua come “bene comune e patrimonio dell’umanità” e l’accesso
all’acqua potabile come un diritto umano fondamentale degno di protezione giuridica;
- sia chiesto al Governo italiano di proporre l’introduzione nella nuova Costituzione Europea
del riconoscimento del Diritto umano all’acqua.
Giuseppina Minotti (Capogruppo del PRC); Francesco Mandarano (Consigliere comunale
del PRC)
Seregno, 17 aprile 2007
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)