In merito alle mobilitazioni popolari in corso in Libia il Consiglio Comunale
di Seregno prende la seguente posizione
Il vento del cambiamento democratico e popolare del “nuovo rinascimento arabo”, che finora
ha spirato forte su Tunisia, Egitto, Yemen e Bahrein, sta ora sconvolgendo la Libia. Il regime dispotico
di Gheddafi sta però rispondendo molto duramente scatenando le milizie di mercenari, facendo
uso di cecchini, che sparano sulla folla, e utilizzando addirittura l’aviazione in operazioni
di bombardamento dei civili. La repressione del regime di Gheddafi ha provocato finora migliaia di
morti.
Non meraviglia che Berlusconi e il suo Governo balbettino imbarazzati di fronte al massacro del
popolo libico perpetrato dall’amico e “maestro di vita” Gheddafi.
Di fronte all'attendismo dell'Unione Europea e al vergognoso atteggiamento del nostro governo di
destra - che da un lato “non vuole disturbare” Gheddafi e dall’altro è solo
preoccupato dei possibili rifugiati (che il governo chiama “clandestini”) da accogliere
- il Consiglio Comunale di Seregno fa appello a tutti i democratici perché si sostenga il
popolo libico, perché si fermi immediatamente la repressione, perché si solidarizzi
con la sua lotta, in difesa del diritto di manifestare per la libertà e la democrazia, per
migliori condizioni di vita.
Proprio il progressivo impoverimento della popolazione del Nord Africa è la causa di queste
rivolte popolari che potrebbero estendersi ad altre zone del pianeta laddove si scaricano le contraddizioni
della globalizzazione come ad esempio il rincaro delle materie prime unito alla diminuzione dei salari.
Il Consiglio Comunale di Seregno invita perciò i seregnesi ad una riflessione sul carattere
neocoloniale del nord del mondo verso i paesi del Nord Africa e a guardare con occhi diversi al fenomeno
dell’immigrazione.
Il Consiglio Comunale di Seregno fa appello al Governo Italiano affinché:
- prenda una decisa posizione a favore delle istanze democratiche che stanno alla base dei rivolgimenti
in Libia e negli altri paesi citati (che stanno dando all’Europa una lezione di democrazia);
- cessi di sostenere politicamente e finanziariamente regimi dittatoriali e antipopolari;
- attui, se vuole che l’Italia eserciti un ruolo chiave, iniziative di cooperazione
economica e politica con i paesi dell’area del Mediterraneo senza però la pretesa
(come in Afghanistan ed Iraq) di voler imporre forme di democrazia che invece ogni popolo deve
poter scegliere autonomamente;
- si opponga a qualsiasi tentativo da parte di qualsiasi potenza, magari con la scusa degli interventi
umanitari, di approfittare della situazione per espropriare il popolo libico della sua sovranità;
- dichiari, per quel che riguarda i rifugiati, che l'Italia intende uniformarsi ai valori di umanità che
la carta delle Nazioni Unite, la carta europea dei diritti dell'uomo e le convenzioni per i rifugiati
di cui l'Italia è parte, ci impongono di rispettare.
Seregno, 24 febbraio 2011