Il Consiglio Comunale di Seregno
Premesso
- Il 12 e il 13 giugno scorso, la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita
dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano
universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
- Un voto netto e chiaro con il quale 27 milioni di donne e uomini hanno ripreso fiducia nella
partecipazione attiva alla vita politica del nostro Paese e hanno indicato un'inversione
di rotta rispetto all'idea del mercato come unico regolatore sociale.
- Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d'iniziativa popolare
per la ripubblicizzazione dell'acqua continua a giacere nei cassetti delle Commissioni parlamentari,
gli EELL proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto
i profitti dalla tariffa.
- Non solo, con l'alibi della crisi e i diktat della Banca Centrale Europea, il Governo ha
rilanciato (Art.4 Manovra estiva)una nuova stagione di privatizzazione dei Servizi Pubblici locali,
riferendosi ancora al Decreto Ronchi abrogato dai referendum
Invita
Le istituzione e i governanti a dimostrare di aver compreso la direzione data, attraverso i Referendum,
dal popolo italiano e dunque operare verso:
- Una nuova costituente sui beni comuni e sull'acqua, per costruire un testo legislativo
unico ed innovativo, che parta dalla proposta di Legge Popolare fatta dal Comitato Nazionale per
l'Acqua Pubblica;
- La ripubblicizzazione del servizio idrico e la definizione di una tariffa corretta
- Il ritiro delle leggi depositate in Parlamento che perseguono privatizzazioni mascherate da “gestioni
miste” controllate da Authority fantasma;
- L'abrogazione del Decreto Ronchi e della legge Regionale sull'acqua;
- L'azzeramento della delibera provinciale n.85 del 25/05/2011 a fronte della sentenza 320
del 25/11/2011 della Corte Costituzionale, in attesa che la Regione riscriva la legge sull'acqua
prendendo finalmente atto del risultato referendario