Norme per il riordino del Servizio Sanitario regionale.
Il Consiglio Comunale di Seregno
premesso che:
- il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in data 9 luglio 1997 la L.R. n. 31 "Norme per il riordino del Servizio Sanitario regionale", che ha ottenuto in seguito l’assenso del Governo;
- permane nell’art. 3 comma 2 della legge la norma che consente l’afferenza di presidi ospedalieri e strutture sanitarie (ambulatori e specialistica) alle Aziende Ospedaliere, con il conseguente scorporo di tali strutture dalle ASL, riservando al Consiglio Regionale, su proposta della Giunta, il compito entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di determinare nuove Aziende Ospedaliere e le sopraddette afferenze;
- in conseguenza di ciò in data 8 agosto 1997 la Giunta Regionale ha approvato una proposta di deliberazione consiliare "Determinazioni in ordine alle afferenze di presidi e strutture sanitarie alle ASL ed alle Aziende Ospedaliere ex art. 3 comma 2 della L.R. n. 31 del 11.7.97 Primo provvedimento" che prevede l’afferenza alle Aziende Ospedaliere di tutti i presidi ospedalieri, le strutture poliambulatoriali specialistiche e gli ex Ospedali Psichiatrici presenti in Regione Lombardia escluse le ASL "sperimentali" di Lodi, Pavia e Sondrio;
- è già all’ordine del giorno del Consiglio Regionale un provvedimento che consentirà la creazione di altre 8 Aziende Ospedaliere, per cui il precedente provvedimento sarà rivisto solo spostando l’afferenza di alcune strutture da una Azienda Ospedale all’altra;
considerato che:
un ulteriore distacco dalle ASL di ospedali e strutture ambulatoriali e la creazione di nuove Aziende Ospedaliere, completamente autonome da ogni potere di indirizzo dei Comuni e delle Conferenze dei Sindaci, risulta inaccettabile poiché accentua il processo di esautorazione degli Enti Locali e della ASL dal ruolo di programmazione e di controllo dell’ambito sanitario e vanifica ogni politica di prevenzione e di integrazione fra i servizi sociali e sanitari, a danno del diritto primario ed universale del cittadino alla salute che i sindaci sono chiamati dalla legge a garantire;
impegna la Giunta Comunale
- a fare immediata richiesta alla Regione Lombardia affinchè Comuni e Provincie, tramite i loro organismi rappresentativi dell’ANCI e dell’URPL, siano sentiti prima che vengano definite le eventuali nuove Aziende Ospedaliere e gli afferimenti dei presidi, con l’impegno di richiedere il mantenimento di tutte le strutture ospedaliere ed ambulatoriali all’interno delle ASL;
- ad assumere tutti gli atti politici e legali atti a contrastare il disegno della Giunta, qualora venga mantenuta la decisione dello scorporo, come soggetti danneggiati dalla perdita di ruolo dei suddetti Enti Locali rispetto alle scelte in campo sanitario.
- Giuseppina Minotti
Seregno, 9 settembre 1997