IL PERSONAGGIO

Attorno a Villa Greppi rinascerà la Brianza

Intervista a Gianni Confalonieri, Senatore e presidente del Consorzio Brianteo

Gianni Confalonieri

Photo by Il Giorno

Il Consorzio Brianteo Villa Greppi riparte con un nuovo presidente e con la volontà di fare squadra per valorizzare un unico comune patrimonio, legato alla cultura del territorio e alla voglia di accogliere cultura. Dallo scorso febbraio Gianni Confalonieri, 52 anni, ex capogruppo in Regione di Rifondazione Comunista e neoeletto al Senato, è presidente del Consorzio con sede nella prestigiosa Villa Greppi, un centro di produzione e diffusione di cultura, arte e spettacolo, costituito agli inizi degli anni Settanta tra le province di Lecco e Milano e quindici comuni dei due territori. «Con la sottoscrizione dell'ultimo documento di indirizzo - spiega il presidente - il rinnovato Consiglio di Amministrazione ha voluto fortemente scommettere sulle potenzialità di sviluppo del Consorzio, scegliendo di affrontare un percorso, faticoso ma possibile, di creazione di contenuti di eccellenza, ma anche di condivisione continua delle scelte con il territorio e i suoi referenti.
Un lavoro che dovrà anche far comprendere ai cittadini che quel delizioso parco e l'imponente villa sul rettilineo che collega Monticello a Besana, una delle realtà più ricche di storia di questa zona, sono un patrimonio che appartiene a tutti noi».

Quali sono caratteristiche, contenuti e ambizioni di questo territorio che circonda una delle ville più suggestive della Brianza?

Quello che io vedo è un insieme dalle grandi potenzialità e risorse culturali, in cui vivono contesti che hanno saputo svilupparsi ad alto livello e che meritano di essere recuperati e portati avanti. Partendo da qui, il Consorzio vuole costruire proposte capaci di valorizzare la storia di questa parte della Brianza, accanto ad un presente fatto di risorse che a volte faticano a farsi conoscere. Queste scelte dovranno avere preferibilmente un carattere di permanenza, e non di occasionalità, in modo da far diventare il Consorzio un punto di riferimento sia per quello che sarà realizzato in sede, che per ciò che sarà portato all'esterno. Con questo percorso si vuole restituire a questo territorio non solo una struttura straordinaria come Villa Greppi, ma anche il senso di appartenenza dei cittadini a questa realtà.

Potenzialità che oggi sono ancora in parte inespresse, esatto?

Inespresse o con qualche ostacolo nel renderle praticabili, anche a causa di alcune difficoltà di relazione con i soggetti titolari del Consorzio. Da questo punto di vista sono però ottimista: prima di accettare questo incarico ho avuto modo di cogliere, da parte dei sindaci e presidenti delle due province, una forte determinazione a favore dello sviluppo del Consorzio. In questi primi due mesi mi sono reso conto delle risorse che abbiamo a disposizione in campi come la letteratura, la poesia, l'arte, la musica o il teatro, tutte di grande livello e pronte per essere recuperate e utilizzate per partecipare a questa scommessa.

Gli abitanti dei Comuni del Consorzio devono dunque imparare a considerare Villa Greppi come un patrimonio collettivo?

Esatto. Questo avverrà se saremo capaci di produrre eventi con caratteristiche di stabilità e di aprire il parco ai cittadini. In qualche anno la sede del Consorzio diventerà così un ambiente che la gente potrà apprezzare, restituendo la struttura alla sua naturale vocazione. Questo non riguarda solo i valori artistici o eventi già radicati come La passione per il delitto, rassegna di narrativa poliziesca che si avvia verso la quinta edizione, ma anche gli aspetti formativi, che sono centrali quanto quelli culturali: mi riferisco all'istituto superiore Villa Greppi o alla Scuola di Musica di Casatenovo.

Altri esempi?

Lo sviluppo delle attività teatrali, in sinergia con quanto esiste già sul territorio, oppure progetti formativi in campo musicale in collaborazione con le scuole, puntando ad una crescita sia qualitativa che quantitativa. O ancora un ragionamento sulla letteratura e poesia lombarda dell'Ottocento

Questi sono dunque i criteri che stanno alla base del rapporto del Consorzio con il territorio?

Le attività formative vivono se c'è una relazione diretta con le amministrazioni comunali, e se vengono vissute come utili. Il Consorzio non è un'associazione culturale, ma una realtà finalizzata ad offerte condivise, ed infatti gli incontri periodici che faremo con gli assessori alla Cultura comunali e provinciali, serviranno a costruire un percorso unitario. Il Consorzio deve sapere valorizzare e promuovere quello che viene espresso localmente nei diversi campi, ma puntando ad un livello di qualità che questa realtà e questo territorio meritano. Parlo di un livello di eccellenza: per questo stiamo costruendo competenze vere, in grado di selezionare e dare un timbro di qualità alle proposte che andremo a valutare nei diversi settori.

Le diverse pertinenze della villa da tempo sono in ristrutturazione. A che punto siamo?

I lavori delle scuderie sono terminati lo scorso anno, con il recupero di spazi su due livelli e la creazione di un cortile centrale che è una sorta di spazio scenico naturale. A breve inizierà il recupero del granaio, che entro un anno permetterà di avere a disposizione nuovi spazi per eventi. La scommessa più grossa riguarda la villa e il recupero di energie economiche per restituirle il suo abito: portare a termine questo impegno, significherà avere una sede per progettare e realizzare importanti momenti di formazione per il territorio, e poter ragionare a quel livello di eccellenza a cui il Consorzio vuole ambire.

La sua elezione al Senato interferirà con l'incarico di presidente del Consorzio?

Io sono molto interessato a questo ruolo e all'incarico che ho accettato a Villa Greppi, perché voglio contribuire alla scommessa del Consorzio e non vedo incompatibilità tra le due cose. Tengo però a precisare che nel momento in cui dovessi accorgermi che gli impegni a Roma fossero enormi, non voglio che questo condizioni i tempi e il percorso del Consorzio.

Paola Pioppi
Monticello Brianza, 7 maggio 2006
da "Il Giorno"