Riforma delle pensioni

PENSIONI UN SALTO NEL BUIO

TUTTO QUELLO CHE BERLUSCONI NON VI HA DETTO IN TELEVISIONE (E NON VI DIRA’ PER POSTA...)

IL GOVERNO HA PRECARIZZATO IL LAVORO
ADESSO VUOLE PRECARIZZARE LA VECCHIAIA

Berlusconi sta facendo una campagna pubblicitaria per convincere gli italiani che l’intervento sulle pensioni è necessario per ragioni di bilancio. Si tratta di una falsità. I conti dell’INPS sono in ordine e potrebbero essere anche migliori se il governo si decidesse a separare la previdenza dall’assistenza (che deve essere a carico della fiscalità generale) e a perseguire l’evasione contributiva. Inoltre Berlusconi sostiene che il provvedimento sarà equo e lieve. Si tratta di una falsità. L’intervento sulle pensioni prevede:

Il governo al di là delle chiacchiere vuole distruggere il sistema previdenziale pubblico, rubarsi le liquidazioni e abolire le pensioni di anzianità. Tutto questo mentre milioni di giovani sono condannati alla disoccupazione e alla precarietà per anni e anni. previdenza integrativa? no grazie!

Il governo vuole obbligare tutti i lavoratori ad attivare la previdenza integrativa. Noi siamo contrari per 4 semplici ragioni:

  1. In questo modo i lavoratori devono pagare due volte, una alla previdenza pubblica e una a quella privata, per avere la stessa pensione. Si tratta cioè di una inaccettabile riduzione del salario.
  2. I fondi pensionistici privati hanno una resa inferiore alla previdenza pubblica. A parità di capitale versato danno cioè luogo ad una pensione più bassa.
  3. I Fondi pensionistici privati, per far rendere il capitale, investono in larga parte in borsa. Quando le borse crescono non vi sono problemi, ma quando calano sono guai, come si vede già oggi per i fondi pensione statunitensi. I lavoratori non possono essere esposti a questo rischio.
  4. Visto che i mercati sono globali, questi fondi finiranno nelle borse internazionali. I risparmi dei lavoratori saranno così utilizzati dalla speculazione finanziaria mondiale.

ma in Italia si spende più che in Europa?

Il governo Berlusconi motiva il taglio della pensione dicendo che la spesa previdenziale italiana è molto più alta di quella europea. E’ falso!

Le statistiche dicono che la spesa previdenziale italiana è pari al 13,5% del Prodotto Interno Lordo, mentre la media europea si aggira sul 12%. Non dicono però che in quel 13,5% vengono conteggiate anche le liquidazioni (valgono l’ 1,5%), che nulla hanno a che vedere con la pensione. Non dicono inoltre che in altri paesi, ad esempio in Germania, sulle pensioni non si pagano le tasse, per cui tutto l’importo finisce nelle tasche dei pensionati. In Italia, al contrario, una parte della spesa pensionistica (pari al 2% del P.I.L.), ritorna allo stato sotto forma di IRPEF. Se venissero quindi usati criteri omogenei (senza TFR e al netto delle tasse), si vedrebbe come la spesa pensionistica italiana sia addirittura al di sotto della media europea e cioè circa al 10% del Prodotto Interno Lordo.

LA NOSTRA PROPOSTA SULLE PENSIONI

I nostri NO

I nostri SI

APPELLO ALLE OPPOSIZIONI

Contro il progetto governativo i lavoratori sono scesi in lotta e le organizzazioni sindacali si sono opposte unitariamente. questo e’ molto importante. chiediamo al centro sinistra di fare altrettanto, costruendo nel paese e nel parlamento una forte opposizione al taglio della previdenza pubblica.

E’ ora di smetterla con le aperture al dialogo con berlusconi sul tema delle pensioni, aperture che mettono in difficoltà lo stesso sindacato.

E’ possibile battere il governo e il disegno di distruzione della previdenza pubblica, ma per questo e’ necessaria la mobilitazione dei lavoratori e l’unita’ di tutte le forze di opposizione.

PRC - Nazionale
Roma, 23 ottobre 2003
www.rifondazione.it