Pensioni e previdenza

Combattere evasori e privilegiati per migliorare il sistema pubblico

Le proposte del Prc

1) FINANZIAMENTO DEL SISTEMA PREVIDENZIALE

Occorre potenziare fortemente la lotta all'evasione contributiva, che si aggira annualmente attorno a 35 miliardi di euro (70mila miliardi di lire). Dato lo scarsissimo numero di ispettori oggi in servizio, ogni azienda può essere ispezionata in media ogni 130 anni. Inoltre l'evasione contributiva è stata depenalizzata per cui l'evasore va incontro unicamente ad una sanzione amministrativa. Vi è cioè una sostanziale scelta del governo di lasciar evadere le imprese, tant'è che nella legge 30 si prevede di valorizzare la figura degli ispettori nella loro veste di consulenti a scapito di quella ispettiva vera e propria, come le imprese evadessero perché non sanno come versare i contributi. Noi proponiamo al contrario di perseguire fortemente l'evasione contributiva e chiediamo l'assunzione di diecimila nuovi ispettori.

- Occorre separare definitivamente previdenza ed assistenza. Oggi i lavoratori dipendenti, con i loro contributi, coprono spese assistenziali che sono di competenza statale. La legge Dini prevedeva la completa separazione tra previdenza ed assistenza, ma questa non è stata realizzata. Occorre farla.

2) LA POSSIBILITA' AI GIOVANI DI AVERE LA PENSIONE

Milioni di giovani che oggi lavorano in forme discontinue e precarie, a causa del sistema "contributivo" introdotto dalla legge Dini, non matureranno mai il diritto ad una pensione decente. I milioni di collaboratori coordinati e continuativi, così come le varie forme di precari inventati dalla legge 30, anche dopo 40 anni di lavoro avranno diritto ad una pensione inferiore al minimo. Una situazione insostenibile in cui ai precari di oggi si prepara una vecchiaia di incertezza. Proponiamo quindi di garantire a tutti i lavoratori precari una pensione decente, attraverso una modifica del sistema "contributivo". In particolare proponiamo che, dopo 6 mesi di lavoro, venga garantita la copertura assicurativa per tutti i periodi di non lavoro e conseguentemente, che ogni anno di lavoro determini una soglia contributiva garantita per legge.

3) AUMENTARE LE PENSIONI

Le pensioni in questi anni hanno perso una parte significativa del proprio potere d'acquisto. Noi proponiamo, per tutte le pensioni inferiori ai 2mila euro, un aumento di almeno di 100 euro al fine di recuperare la perdita di potere d'acquisto realizzatosi con l'introduzione della moneta europea.

4) TUTTE LE PENSIONI MINIME A 525 EURO

Il governo Berlusconi aveva promesso un aumento di tutte le pensioni minime ad un milione di lire al mese. Sui 7 milioni di persone che percepivano assegni inferiori al milione, il governo ha fatto l'aumento a 1,8 milioni di pensionati. Ne sono rimasti fuori oltre 5 milioni: una vergogna. Noi chiediamo di portare ogni tipo di pensione al minimo di 525 euro al mese.

5) UN TETTO ALLE PENSIONI D'ORO

Mentre milioni di pensionati non arrivano alla fine del mese, vi sono pochi privilegiati con pensioni d'oro a cui il governo propone ridicole riduzioni. Proponiamo di mettere un tetto alle pensioni d'oro pari a 10 volte il minimo.  

Rifondazione Comunista
Roma, 10 ottobre 2004
da "Liberazione"