- Non cancella la legge 30 e conferma la precarietà.
- Non cancella lo scalone come si attendevano i lavoratori,anzi introduce di fatto il nuovo livello contributivo a 36 anni
- Non rivaluta le pensioni logorate dal costo della vita e si limita ad aumentare di 80 centesimi
al giorno le pensioni di quanti hanno un reddito inferiore a 650 euro al mese e compiuto 64 anni.
- Non stabilisce il diritto al minimo di pensione nemmeno per quanti avranno maturato 15 anni di
contributi.
- Non permette ai giovani di entrare nel mondo del lavoro incentivando il lavoro straordinario,
che viene esentato dagli oneri contributivi, e quindi aumentando di fatto l’orario di lavoro
- Non prevede l’unificazione degli Enti previdenziali e ignora i privilegi presenti nel sistema
e le conseguenti pensioni d’oro
- Non contiene misure per recuperare i 35 miliardi di crediti che l’INPS vanta dalle aziende
né per combattere l’evasione contributiva che sfiora i 40 miliardi l’anno.
- Non separa l’assistenza dalla previdenza
I punti positivi che pur ci sono come:
- L’allargamento della platea dei lavori usuranti o pesanti(1,4 milioni di lavoratori),che
viene poi vanificato dal limite di 5000 all’anno
- la diminuzione delle finestre per chi si pensiona con 40 anni di contributi,viene poi bilanciato
dalle finestre per la pensione di vecchiaia
- l’impegno a garantire una pensione non inferiore al 60% del salario però per chi
si pensiona a 63 anni con 35 di contributi
non sono misure sufficienti ad attenuare il nostro giudizio sull’accordo.
- L’accordo calpesta il programma elettorale dell’Unione, delude le attese dei lavoratori,
i pensionati, i precari, crea una profonda sfiducia
L’ACCORDO SI PUO’ E SI DEVE MODIFICARE
Per farlo ci sono le risorse, l’INPS chiuderà il
bilancio2007 in attivo di almeno 4 miliardi
RIFONDAZIONE COMUNISTA PRESENTERA’IN PARLAMENTO PRECISE PROPOSTE PER:
- Sconfiggere il lavoro precario:
- Cancellazione dello Staff-leasing ed il lavoro a chiamata.
- Riduzione della possibilità di accendere contratti a termine e la loro non ripetibilità.
- Misure per combattere il lavoro straordinario.
- Approvazione della legge di riforma del mercato del lavoro già firmata da 100 parlamentari.
- Una previdenza certa e solidale:
- Un aumento delle pensioni, a partire dalle minime , che recuperi realmente il costo della
vita.
- Stabilire che i futuri pensionati non percepiranno meno del 60% del salario e prevedere in
ogni caso un minimo di pensione.
- Rendere effettivo il sistema delle quote eliminando il vincolo dell’età e degli
anni di contributi.
- Salvaguardare il diritto delle lavoratrici alla pensione di vecchiaia a 60 anni.
- Riconoscere il diritto soggettivo ai benefici previsti per i lavori usuranti e pesanti cancellando
il limite di 5.000 all’anno.
Lavoratori, pensionati, precari.
- Modifichiamo l’accordo nelle aziende, in piazza ed in Parlamento
-
Partecipando in massa al referendum indetto da CGIL, CISL, UIL e alla manifestazione a Roma il 20
ottobre, per cambiare l’accordo e la legge nelle aziende e in Parlamento.