Presentazione del libro di Gianfranco Bellini il 23 novembre 2013 a Seregno

La bolla del dollaro

Ovvero: I giorni che sconvolgeranno il mondo

La bolla del dollaro

La bolla del dollaro. Presentazione del libro a Seregno il 23 novembre 2013

Gianfranco Bellini se n'è andato all'improvviso, al termine di una vita a tutta velocità, com'è stato tipico di una generazione troppo avida di vita e sapere per fermarsi a contemplare le proprie opere.
Ma ha lasciato un testo che induce a riconsiderare il capitale finanziario - o, come si dovrebbe dire, il capitale fittizio - alla luce di una domanda tanto semplice quanto decisiva: per quanto tempo ancora il dollaro – come mezzo di pagamento globale e moneta di riserva – può tenere il centro della scena?
Ora che il sistema non sembra più reagire agli “stimoli” che le banche centrali inventano a pie’ sospinto; ora che scompare il trasferimento di liquidità dalla finanza all'economia reale e la circolazione monetaria ristagna dentro istituzioni finanziarie (banche, fondi comuni e “sovrani”, ecc) già troppo piene di circolante immobile; proprio ora continuare a “stampare moneta” serve solo a mantenere una parvenza di circolazione “normale”.
O, come dicono i banchieri centrali più onesti, “a comprare tempo”, a rinviare l’esplosione. Gli Stati Uniti fanno così dal 1971, scaricando per questa via gran parte dei propri problemi sul resto del mondo, pagando merci reali con “carta” e agitando le armi per restare “credibili”. Ma ogni attività umana ha un limite, e dopo oltre quaranta anni non sembra più tanto lontano.
La domanda a cui Bellini cerca risposta è quindi: fino a quando questo stampare moneta sarà in qualche misura “efficace”?
La preoccupazione è sistemica, quindi anche economica e politica. Questa bolla “deve” esplodere, è nella sua natura. Si tratta di capire se la conseguente, e già visibile, “crisi di egemonia” degli Stati Uniti si produrrà nelle forme di un “passaggio di testimone” tra l'impero dominante e un possibile successore; oppure in una fuoriuscita dal modo di produzione attuale (o perlomeno dalla sua fase “imperialista”).
Oppure ancora in una conflagrazione generale – logicamente anche militare, quindi nucleare – che ahinoi non lascerebbe incertezze sul grado di imbarbarimento successivo. Siamo qui, a questo tornante della Storia. Quasi tutti preferiscono non guardare, sperando di poter tornare “come prima”. Non succederà, non può succedere, lo ha detto anche Draghi. Gianfranco Bellini guarda invece dentro l’abisso, in cerca della via per passare oltre.

Note biografiche

Gianfranco Bellini nato a Milano nel 1952, seregnese di adozione è scomparso nel 2012 (ndr). Manager, esperto di sistemi informatici, studioso e critico di economia internazionale. Di famiglia proletaria e comunista – il padre è Fulvio Bellini – dà vita con i fratelli Andrea e Marco, al “Collettivo di quartiere Casoretto”, passato alle cronache come “la banda Bellini”. Si iscrive alla Bocconi, continuando la sua militanza nel servizio d'ordine del Movimento Studentesco dell’Università Statale di Milano e, durante il servizio militare, nel Movimento dei soldati.
Si laurea in Economia alla Bocconi, con una tesi sull’Economia di Piano in Unione Sovietica, sviluppata con la matematica lineare di Kantorovic, che lo indirizza ai temi dell’economia globale e a una propria visione geopolitica. E' stato manager in molte multinazionali, dalla Barclays Bank alla Montedison alla IBM. Ha partecipato alla fondazione del PRC allontanandosene poi nel 1994 in quanto in disaccordo sulla linea intrapresa a livello nazionale (ndr). Successivamente e fino alla sua morte continua la sua militanza nella sezione Tematica “Laika” del PdCI che ha come elemento fondante la ricerca teorica sul Capitale e l’inchiesta militante alla “maoista”.

Istruzioni per l'uso

Gianfranco Bellini è morto il 13 novembre 2012. I suoi compagni ci hanno affidato un manoscritto, privo dell'ultimo capitolo, perché fosse pubblicato.
Lo abbiamo preparato per la stampa correggendo solo qualche evidente refuso, limitandoci a uniformare la grafica. Forse Gianfranco, nel rileggerlo, avrebbe sciolto qualche passo contratto, avrebbe chiarito qualche passaggio oscuro. A noi il testo è risultato chiarissimo. E anche il lettore, presa familiarità con termini nuovi ma soprattutto con l'inconsueto punto di vista, proseguirà nella lettura con soddisfazione e gratitudine.
Ci siamo affrettati a farlo uscire in concomitanza con l'esplosione della bolla.
Un'esplosione da guardare dal satellite, con distacco, attentamente. O, come andare all'Opera con il libretto. Con La bolla del dollaro non si perderà un duetto, un gorgheggio, un acuto.
Come in un'inversione figura-sfondo, altri e meno familiari sono gli agenti e le relazioni che emergono, mentre padroni e salariati, spie e prefetti, partiti e sindacati quasi risultano impercettibili.
Qui, critica dell'economia politica e geopolitica mandano a fondo il "primato della politica", il giocattolo con cui si sono trastullati miriadi di intellettuali nullafacenti. Le forze sono altre, e altra è la posta in gioco.

Buona lettura.

La bolla del dollaro

Scheda

Gianfranco Bellini

LA BOLLA DEL DOLLARO

ovvero:
I giorni che sconvolgeranno il mondo

ISBN: 978-88-96487-26-6

Edizioni Odradek

pp.304 2 € 20,00

Indice

Nota editoriale
Prefazione
Glossario semiserio
La tesi di questo libro

parte prima I termini di riferimento
Capitolo primo - Capitalismo di Stato
Capitolo secondo - Capitale fittizio
Capitolo terzo - Capitale finanziario di stato
Capitolo quarto - Mappa del potere monetario degli ultimi due secoli

parte seconda Storia del capitale fittizio
Capitolo primo - L’era della Sterlina e il 1914
Capitolo secondo - Il primo dopoguerra e il secondo Gold Standard
Capitolo terzo - Dal 1929 alla guerra fredda
Capitolo quarto - L’epoca della prima guerra fredda (1945-1971)
Capitolo quinto - L’epoca della seconda guerra fredda (1971-1992)
Capitolo sesto - Il dollar standard 1972 - 1989
Capitolo settimo - Dal crollo dell’Urss alla crisi del 2008

parte terza Vita e morte del capitale fittizio
Capitolo primo - Nascita del capitale fittizio monetario
Capitolo secondo - Le conseguenze della crisi del 2008
Capitolo terzo - Il capitale fittizio in campo internazionale
Capitolo quarto - L’effetto del capitale fittizio internazionale
Capitolo quinto - Sostituzione del capitale fittizio internazionale
Capitolo sesto - Periodi monetari e relativi “sorpassi”

parte quarta Gli attori
Capitolo primo - Panoramica
Capitolo secondo - Gli Stati Uniti d’America
Capitolo terzo - La Cina
Capitolo quarto - L’Europa
Capitolo quinto - La Gran Bretagna
Capitolo sesto - La Russia
Capitolo settimo - Le altre aree – America Latina

parte quinta Scenari
Capitolo primo - Gli scenari dal punto di vista statunitense
Capitolo secondo - Gli scenari della zona euro
Capitolo terzo - Scenari del ritiro americano
Capitolo quarto - Il ritiro monetario

parte sesta Una “lega di Cambrai”?
Capitolo primo - Gli scenari dal punto di vista degli “altri”
Capitolo secondo - Macro scenari: “moneta paniere”
Capitolo terzo - Aggregazione di aree monetarie
Capitolo quarto - Debolezze e forze

parte settima Eventi recenti
Capitolo primo - Fuoco alle polveri
Capitolo secondo - L’accelerazione
Capitolo terzo - Carte in tavola
Capitolo quarto - La chiarificazione

parte ottava Un approccio marxista
Capitolo primo - Capitale Fittizio
Capitolo secondo - Cenni sulla moneta/denaro
Capitolo terzo - L’impatto del capitale fittizio sull’economia reale
Capitolo quarto - Approcci sovietici e cinesi al capitale fittizio
Capitolo quinto - Una valutazione non ortodossa, relativa al dopo

Nota biografica

Redazione di Brianza Popolare
Seregno, 14 novembre 2013
Il testo riprende, con pochissime aggiunte segnate con (ndr), la presentazione che si trova sulla copertina del libro a cura dell'editore.