La K-flex licenzia e delocalizza ma riceve finanziamenti dall'Unione Europea

Oltre il danno, la beffa

Riteniamo che oggi il tema del lavoro debba tornare ad essere una priorità anche a fronte delle tante situazioni in cui imprenditori e imprese senza scrupoli noncuranti della responsabilità sociale azzerano livelli occupazionali pur in situazioni economiche e finanziarie positive, utilizzando spesso soldi pubblici.

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Viene proprio da dire: oltre il danno, la beffa. L’Unione Europea assegna attraverso un bando ancora soldi pubblici europei e italiani alla K-Flex la multinazionale brianzola leader mondiale in isolanti in gomma termici e acustici, che nel mese di maggio ha messo in atto la procedura di licenziamento di 187 lavoratori e delocalizzato la produzione in Polonia. Oggi meno di un terzo di questi lavoratori sono riusciti a ricollocarsi con varie tipologie contrattuali, per gli altri c’è ancora l’estenuante ricerca di un posto di lavoro che non arriva.
La notizia pubblicizzata sul sito web della K-Flex Polonia ci lascia esterrefatti.
A fronte degli impegni che molti nelle istituzioni avevano preso di adoperarsi affinché si realizzasse una legislazione che impedisse le delocalizzazioni o che perlomeno non finanziasse quelle aziende che portano all’estero la produzione, si realizza al contrario un nuovo gettito di soldi pubblici europei e dunque anche italiani mediante un progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale volto a "Istituzione di Centro Ricerca e Sviluppo K-Flex R & D” Tali fondi ammontano a circa 1.933.000 euro di valore del progetto e 440.000 euro cofinanziati per promuovere la ricerca e sviluppo proprio nel sito polacco dove l’azienda ha delocalizzato la produzione. Tutto ciò lo consideriamo inaccettabile ed uno schiaffo a quei 187 lavoratori che si sono battuti per il mantenimento del posto di lavoro.
Le federazioni provinciali di Monza e Brianza dei partiti firmatari il presente documento s’impegneranno da subito ad attivare i propri parlamentari europei affinché si faccia chiarezza sulla vicenda e i propri parlamentari nazionali per portare in Parlamento già in questa legislatura la discussione di una proposta di legge che intervenga sulle delocalizzazioni.
Riteniamo che oggi il tema del lavoro debba tornare ad essere una priorità anche a fronte delle tante situazioni in cui imprenditori e imprese senza scrupoli noncuranti della responsabilità sociale azzerano livelli occupazionali pur in situazioni economiche e finanziarie positive, utilizzando spesso soldi pubblici.
E’ di questi giorni in Brianza è il caso della Canali di Carate Brianza che chiude licenziando 134 dipendenti dopo che si erano già realizzati mobilità e riduzione oraria e di Nokia di Vimercate che preannuncia altri 82 licenziamenti di cui 52 ex-Alcatel e 30 ex-Nokia , non rispettando l’intesa sottoscritta con le parti sociali. In tal senso ci impegniamo ad organizzare nel prossimo periodo sul territorio brianzolo momenti di confronto
aperti con la cittadinanza.

 

Partito della Rifondazione Comunista (fed. provinciale Monza e Brianza), Sinistra Italiana (fed. provinciale Monza e Brianza), Possibile (Comitati di Monza e Brianza), Articolo 1 - MDP (Monza e Brianza)
Monza, 21 ottobre 2017