Sciopero nazionale della FIOM.
RINNOVO CONTRATTUALE METALMECCANICI: UNA ROTTURA CHE VIENE DA LONTANO
 MA CHE NON VA…LONTANO!

La rottura non è della FIOM ma di chi, sotto dettato di Federmeccanica, per conto di Confindustria, ha modificato una piattaforma unitaria senza consultare i lavoratori che l'avevano approvata e sostenuta, come è stato possibile unitariamente definire per centinaia di migliaia di lavoratori delle aziende metalmeccaniche aderenti alla Confapi.

Una modifica quindi e per oltre un milione di altri lavoratori metalmeccanici, pesante che rinuncia anche ad un minimo di recupero della ricchezza prodotta da quei lavoratori (metalmeccanici), lasciandone la distribuzione nelle mani discrezionali dei padroni; sancisce la perdita d'acquisto dei salari, indebitando perfino ogni lavoratore di 18 mila lire nei confronti delle aziende, (si tratta dell'anticipo per inflazione 2001 da negoziare nel 2002!); svuota oggi e così, il contratto nazionale di categoria per abolirlo domani.

Se è questo che si vuole ( in cambio di che?), lo si dica e si sottoponga a voto nelle assemblee! Non c'è contratto che si possa imporre!

E', pertanto, sempre più urgente e necessaria una azione legislativa per il recupero automatico e annuale del potere di acquisto dei salari e per una vera rappresentanza e democrazia sindacale nei luoghi di lavoro.

Per tutto ciò rafforzeremo quindi la nostra azione a sostegno dello sciopero di domani, 6 luglio, proclamato dalla FIOM, partecipando alla manifestazione regionale di Milano con una grossa delegazione composta dalla nostra segreteria, da compagni e compagne del Comitato Politico Regionale, dalle nostre Federazioni e dai Consiglieri Regionali, mentre a livello parlamentare continueremo a premere affinchè vengano discussi e approvati quei disegni di legge, da tempo sono bloccati da Confindustria, dai suoi alleati politici e sociali.

Danilo Aluvisetti, responsabile regionale per le politiche economiche e del lavoro.
Milano 4, luglio 2001