I sindacati chiedono a Comuni e Asl più controlli e prevenzione per garantire la sicurezza.
Stop alla strage sul lavoro.

Sabato 15 gennaio un elettricista di Cornate d'Adda muore fulminato da una scossa elettrica mentre è intento ad aggiustare un lampadario in un'abitazione.
Due giorni dopo ad Albiate un muratore perde la vita rimanendo schiacciato dal materiale che sta scaricando da un furgone.
L'altro ieri, a Seregno, un muratore cade da un ponteggio, le sue condizioni sono disperate. Sembra un bollettino di guerra e sono passati solo venti giorni dall'inizio dell'anno.
Questa che sta per terminare è stata una settimana nerissima sul fronte degli infortuni sul lavoro, che ormai in Brianza hanno raggiunto livelli da record.

"E' uno stillicidio - commenta Giuseppe Sala, segretario della Cisl Brianza -. I fatti degli ultimi giorni inducono a pensare che più si va avanti più ricompaiono i problemi di sempre, quelli mai risolti. Abbiamo lottato e stiamo lottando per far capire a tutti che la prevenzione degli infortuni deve essere considerata una priorità".
Ma è una otta dura - precisa il sindacalista - perché chi dovrebbe intendere continua a fare orecchi da mercante. A parte alcune lodevolissime eccezioni, sono poche le aziende che hanno capito la gravità del problema".
Tutti devono darsi da fare per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, in particolare i cantieri. A cominciare dall'Inail, che, afferma Sala, "non può limitarsi a svolgere un ruolo ragionieristico ma deve trasformarsi in un osservatorio del mondo del lavoro".
Ce n'è anche per i Comuni: "Spesso sanno che certi appalti sono al confine tra legalità e illegalità e che le ditte a cui si affidano pagano in nero e non assicurano i propri dipendenti".

E' amara anche l'analisi di Fausto Ortelli, della segreteria della Cgil Brianza, per il quale "siamo di fronte a una situazione non più tollerabile per quanto riguarda i ritmi e le condizioni di lavoro. Ormai tutto è sacrificato alla competitività".
A rendere più arduo il compito dei sindacalisti c'è il fatto che spesso a essere colpiti da infortuni sul lavoro sono dipendenti di piccole imprese, dove gli stessi sindacati non riescono a entrare e dove quindi non è possibile esercitare alcuna forma di controllo sul lavoro.
Ortelli, adesso, aspetta al varco la Asl3, che nei mesi scorsi aveva garantito ai sindacati l'impegno a potenziare il settore della prevenzione agli infortuni.
"Poco prima di Natale - dice Ortelli - la direzione ci aveva promesso la presentazione di un progetto entro la fine di gennaio. Ci auguriamo che anche l'Asl consideri prioritaria la tutela dei luoghi di lavoro".

Pasquale Carbone
da "Il Giorno", 19 gennaio 2001
Monza, 19 gennaio 2001