"E' una bellissima giornata di sciopero, con una straordinaria partecipazione in tutte le manifestazioni.
Oltre un milione di lavoratori sono nelle piazze di tutta Italia". E' un bilancio positivo quello
fornito venerdì mattina dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, presente alla manifestazione
di Torino.
Secondo il sindacato che fino a poche settimane fa faceva capo a Sergio Cofferati, sulla base di dati
"del tutto disaggregati" la partecipazione dei lavoratori alle manifestazioni è "mediamente superiore
a quella del 16 aprile scorso" (la giornata nella quale lo sciopero era stato proclamato da Cgil,
Cisl e Uil).
Sono 200 mila, secondo la Cgil, le persone in corteo a Torino. La valutazione della questura, per
quanto riguarda i tre cortei che hanno attraversato il capoluogo piemontese, è di 50 mila, ma si tratta
di un dato comunque provvisorio. In particolare, secondo la Cgil l'adesione allo sciopero negli stabilimenti
Fiat ha interessato il 70-80 per cento degli addetti, mentre secondo l'azienda ha disertato le linee
di montaggio appena il 26 per cento.
A Milano, dove è presente - accolto da applausi e cori - l'ex segretario Cgil Sergio Cofferati, si
sono visti sfilare anche diversi lavoratori con bandiere della Cisl. Secondo la Cgil in piazza sono
scesi in 250 mila. Almeno 5 mila persone in piazza a Monza, una partecipazione che non si vedeva da
decenni (ndr).
Corteo di Monza (foto CGIL - Brianza) |
Ampie adesioni - riferisce la Cgil - si registrano anche nelle altre principali città dove erano
previste le manifestazioni. Oltre che per Torino e Milano, è così per Roma, Bologna, Firenze, Genova
e Napoli. In totale, le città attraversate dai cortei sindacali sono 120.
Nel capoluogo campano è segnalata la presenza del presidente dei Ds Massimo D'Alema, accolto con qualche
malumore dai No-global napoletani ("C'è un infiltrato, neo liberista in questo corteo - ha detto il
leader dei Disobbedienti napoletani, Francesco Caruso - la cui presenza è sgradita"). Il segretario
dei Democratici di sinistra, Piero Fassino, ha invece scelto Torino.
Lo "sciopero
per l'Italia", come lo ha battezzato il principale
sindacato italiano, è stato indetto per un insieme
di motivi: dal "No" al previsto progetto di
modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei
lavoratori (il cui testo ancora non è stato
presentato, ma previsto dal Patto per l'Italia
firmato in luglio tra governo, Confindustria, Cisl
e Uil), all'opposizione alla legge finanziaria
(contestata duramente anche dalla Confindustria),
al rifiuto dei tagli occupazionali alla Fiat, che
secondo molte stime metterebbero a repentaglio -
tra le fabbriche d'auto e quelle dell'indotto -
qualcosa come 40.000 posti di lavoro.
E' la
prima volta dagli anni '60 che in Italia si
verifica uno sciopero generale indetto dalla sola
Cgil. Da allora, pur tra mille difficoltà, Cgil,
Cisl e Uil hanno sempre tenuto in piedi l'unità
d'azione. Ma la firma dell'accordo separato, ai
primi di luglio, ha provocato la rottura fra le
tre grandi confederazioni, che pure avevano
indetto assieme - in difesa dell'articolo 18 che
disciplina i licenziamenti individuali - lo
sciopero generale del 16 aprile.
Forti i disagi previsti nel settore dei trasporti: l'Alitalia ha cancellato 275 voli. Le ferrovie, secondo l'azienda, saranno operative al 60 per cento (percentuale che scende al 40 secondo la Filt-Cgil). Il trasporto locale si fermerà, nelle principali città, tra le 9 e le 17 (a Roma le linee A e B della metropolitana sono state chiuse per mancanza di personale). Buone notizia infine per chi viaggia in autostrada: grazie allo sciopero dei casellanti, oggi si transita gratis.