Roma - 18 marzo 2006

Per un mondo diverso la pace è l'unica sicurezza

Giornata di mobilitazione internazionale contro la guerra e le occupazioni

Il disastro della situazione in Medio Oriente aggravato dopo i fatti di Gerico, il terribile attacco contro la città di Samarra in Iraq, le quotidiane stragi di civili, le minacce di un nuovo conflitto contro l’Iran confermano in queste ore purtroppo il bisogno enorme di cambiare rotta, per la vita e la sicurezza di tutti i popoli del mondo.

Il 18 marzo sarà una giornata internazionale contro la guerra, a tre anni dall’inizio della guerra all’Iraq. A Roma sarà una giornata nazionale di iniziativa promossa unitariamente con lo slogan “La pace al primo posto. L’Italia che ripudia la guerra, l’Italia che ripudia lo scontro di civiltà” e che si realizzerà con:

Il nostro paese è in piena campagna elettorale. Crediamo sia necessario porre al centro della discussione della politica e dei cittadini il ripudio della guerra e dell’imbarbarimento in cui la strategia della guerra preventiva ha fatto scivolare l’intero pianeta.

C’è bisogno di un impegno contro tutte le barbarie, da chiunque praticate.

Ricorderemo in questa giornata tutte le vittime, le popolazioni civili oppresse e martoriate, i migranti e le migranti che subiscono razzismo e incredibili violazioni dei propri diritti.

Saremo a fianco di chiunque nel mondo si batte per la libertà, la pace, la democrazia e la giustizia sociale.

In questa tesa campagna elettorale il governo Berlusconi, sempre più in difficoltà, risponde alla sua crisi con una serie di colpi bassi.

E’ un inaccettabile inquinamento di questo momento politico, dentro cui si colloca il tentativo di delegittimare ciò che di meglio la società civile e i movimenti sociali hanno prodotto in questi anni: la produzione di pensiero e pratiche alternative, il nuovo impegno per un mondo radicalmente diverso, una cultura che rifiuta la guerra, lo sfruttamento, il razzismo.

Contestiamo con forza la tentata messa fuori legge morale del movimento no-global e del movimento contro la guerra –confusi con azioni e prese di posizione di gruppi estranei alle dinamiche unitarie che in questi anni hanno organizzato la partecipazione responsabile di milioni di persone, contribuendo a diffondere una nuova coscienza civile nella maggioranza del popolo italiano.

Chiediamo con altrettanta forza che tutte le forze democratiche e dell’opposizione si schierino a contrastare apertamente questa operazione, che tende a derubricare dall’agenda politica del nuovo governo temi essenziali, e ad allontanare l’intero quadro politico italiano dalle scelte e dalla cultura necessarie per imprimere una reale svolta di civiltà nel nostro paese.

Le iniziative promosse dal Comitato Organizzatore della giornata internazionale contro la guerra del 18 marzo chiedono, al contrario, impegni chiari e netti: per il ritiro immediato dall’Iraq, per una pace giusta in Israele e Palestina, contro ogni guerra, contro l’imbarbarimento dei conflitti e delle relazioni internazionali, contro le stragi di civili, contro la costruzione dello scontro di civiltà, per una nuova politica estera di pace, di giustizia sociale, di dialogo, di disarmo.

Sono costruite con l’obiettivo di favorire, durante tutta la giornata, la partecipazione pacifica e popolare della cittadinanza nelle diverse forme in cui essa può esprimersi –iniziativa di dibattito, corteo, evento culturale.

Saranno con noi, per tutta la giornata di sabato, esponenti dei movimenti statunitensi, britannici, russi, palestinesi e israeliani, kurdi –che ogni giorno in situazioni difficili fanno la loro parte per la pace e la giustizia, i diritti.

La giornata del 18 ha l’obiettivo di spingere la politica italiana a parlare di politica –e cioè di contenuti, di impegni e di responsabilità.

In campo ci saranno la forza delle nostre idee e la chiarezza delle nostre posizioni, dette e ribadite in tante sedi, nonché la limpidezza del nostro atteggiamento pacifico. Il corteo sarà un corteo di persone a mani nude e a volto scoperto, pieno di bandiere delle pace. Invitiamo tutti e tutte a essere con noi.

A coloro che in questo paese credono giusto esaltare le stragi o l’intolleranza  diciamo che consideriamo questa esaltazione incompatibile con le nostre iniziative, che al contrario vogliono mettere al centro il valore della vita contro la cultura della morte.

La maturità costruita in questi anni dai movimenti sociali sa esercitarsi nei momenti di grande entusiasmo e anche nei momenti difficili, quando è importante tenere viva la continuità dell’impegno e della mobilitazione.

Il diritto dei movimenti sociali a essere soggetti autonomi nella scena politica non può essere sacrificata all’altare di nessun gioco partitico e di schieramento, e non può essere strumentalizzato da alcuno. E’ questo un motivo in più per essere a Roma il 18 marzo.

Comitato Organizzatore della giornata nazionale contro la guerra a Roma del 18 marzo
Roma, 17 marzo 2006
www.18marzo.unmondodiverso.it