C’è voglia di sinistra in Germania.

Dalla Germania una speranza per la sinistra

Successo del partito Die Linke che per la prima volta entra nei parlamenti dell'Assia e della Bassa Sassonia. I socialdemocratici si affermano in Assia, dove sarebbe possibile un governo di coalizione delle sinistre, ma arretrano in Bassa Sassonia (dal 33,4 al 29,5 per cento)

Die Linke

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Photo by Die Linkeinfo

I risultati delle elezioni dei lander in Assia (Hessen - città principali: Frankfurt am Mein, Wiesbaden) e Bassa Sassonia (Niedersachsen - città principale: Hannover) confermano il rafforzamento della sinistra in Germania. La Die Linke entra per la prima volta nei parlamenti di due importanti regioni dell'Ovest, riaffermando così la sua dimensione di forza nazionale, alla sinistra della socialdemocrazia. In termini percentuali, il 5,1 in Assia e il 7 in Bassa Sassonia . Si tratta di un risultato in continuità con il recente successo alle elezioni politiche, ma dal valore politico e simbolico di grande portata. Anche ad Ovest, esiste un’area e un partito politico di sinistra, autonomo, senza il quale non è possibile uscire dallo schema della grande coalizione in cui si sono imbrigliati i socialdemocratici. Che ottengono si un grande risultato in Assia (passando dal 29 al 36,7 per cento), beneficiando del tracollo della CDU (al 36,8 per cento, con 12 punti in meno), ai suoi minimi storici nel lander, ma che allo stesso tempo, a differenza della Linke, arretrano in Bassa Sassonia.

C’è voglia di sinistra in Germania. Lo spostamento di orientamento decretato dall’ultimo congresso della SPD verso sinistra, se rimane , come tutto fa presagire, solamente un espediente tattico senza che ne consegua una diversa collocazione politica, avrà il fiato corto. Perché, a differenza di quanto è accaduto per oltre 50 anni nel sistema politico tedesco occidentale, c’è oggi stabilmente una forza politica alla sua sinistra. Perché il malessere sociale prodotto delle politiche neoliberiste che la grande coalizione sta portando avanti, non potrà a lungo essere recuperato semplicemente dalla propaganda elettorale.

I numeri dicono che sarebbe possibile in Assia, se vi fosse la volontà politica, una maggioranza di sinistra. Non solo, la campagna elettorale intera ha visto un dibattito segnato da questione sociale e ambientale. Il recupero della SPD è avvenuto sulla base di una netta scelta per il superamento del nucleare. Vedremo ora se prevarranno nella SPD le spinte moderate, tese a garantire una continuità con l'agenda neoliberista della grande coalizione, oppure quelle favorevoli al cambiamento e quindi a cercare di sperimentare una nuova ed inedita stagione di governi di sinistra.

Questo risultato, ha una valenza anche europea, non solamente tedesca. Ci conferma come sia possibile per la sinistra, se unita, di incidere sullo scenario politico europeo.

Non si tratta di piegare un risultato a quanto accade nel nostro paese. Però di riconoscere come esista uno spazio di sinistra, autonomo, che riprende i temi della giustizia sociale e della rappresentanza del mondo del lavoro, senza il quale non c’è alternativa o alle grandi coalizioni o alle destre. I Democratici del nostro paese riflettano su questo punto. Non si può cancellare con referendum elettorali o ingegneria elettoralistica un’area di sinistra alternativa presente in tutta Europa. Senza di essa, la presunta innovazione sarebbe solo ed esclusivamente neocentrismo.

Per ciò che riguarda noi, di fronte alla crisi del sistema politico a cui assistiamo con la caduta del governo Prodi, si prenda spunto da questa esperienza per procedere con ulteriore slancio nella costruzione di una sinistra unita, capace di lanciare un progetto politico autonomo e in grado di rappresentare le istanze di trasformazione e di giustizia sociale,necessarie oggi più che mai, difronte alla drammatica condizione di milioni di lavoratori e lavoratrici, alla precarietà dilagante e alla crisi del modello neoliberista.

Fabio Amato (Responsabile Area politica internazionale, Sinistra europea, Pace del Prc)
Roma, 29 gennaio 2008
da “Rossodisera