Manifestazione per il ritiro di tutti i contingenti militari dall'Iraq

PER IL RITIRO DI TUTTI I CONTINGENTI MILITARI DALL’IRAQ !

TUTTI AD ARCORE PER LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 6 MARZO 2004!

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a quattro guerre d’aggressione imperialiste scatenate dagli Usa e dai suoi alleati: la prima guerra in Iraq, l’ex Jugoslavia, l’Afghanistan, l’attuale invasione dell’Iraq (oltre a quelle a “bassa intensità” come in Colombia). Dentro una crisi interna sociale e economica non risolta l’attuale governo degli Usa ha scelto la guerra a livello planetario finalizzata al controllo delle risorse energetiche (vedi petrolio) ma soprattutto a ribadire il proprio ruolo egemonico mondiale con l’obbiettivo così di rilanciare la propria economia trasformandola in “economia di guerra infinita”.La guerra imperialista preventiva dell’attuale governo Usa non è terminata ed anzi nuovi obbiettivi d’aggressione si profilano: Siria, Iran, Corea del Nord, Cuba e Venezuela.

L’attuale situazione in Iraq

Manifestazione a Times Square La natura dell’occupazione militare in Iraq rimane di stampo coloniale. Essa è finalizzata alla rapina delle risorse economiche del paese (con la presenza di alcuni stati europei a partire dall’Italia, desiderosi di compartecipare alla spartizione del bottino di guerra) e a terrorizzare la popolazione irakena come monito a tutte le masse arabe e islamiche affinché si pieghino ai voleri dell’imperialismo statunitense.
In tale situazione si è sviluppata in Iraq una legittima resistenza contro le truppe occupanti statunitensi ed i loro alleati, per riaffermare l’indipendenza e la sovranità del proprio paese.
Ciò non significa, da parte nostra, in nessun modo identificazione con le forze e le tendenze politiche che attualmente conducono la lotta contro l’occupazione ma , semplicemente, il riconoscimento della piena legittimità di quella resistenza.
Il punto centrale è rappresentato dalla richiesta del ritiro delle truppe d’occupazione, a partire da quelle italiane.

L’alibi del terrorismo

Abbiamo sempre condannato gli atti terroristici che hanno colpito e colpiscono civili inermi, perché contrari storicamente e politicamente alle forme di lotta del movimento operaio e dei movimenti di liberazione nazionale. Non è un caso, a tale proposito, che molte formazioni terroristiche siano state foraggiate in passato, con armi e soldi, dagli stessi governi statunitensi per i loro interessi imperiali.
Il fatto è che la “lotta al terrorismo” è diventata per i governi Usa (con i loro alleati) un comodo alibi da usare come una clava per definire quali sono gli “stati canaglia” da aggredire con invasioni militari, per disfarsi del diritto internazionale e della stessa Onu.
Manifestazione contro il muro in Palestina Quella stessa Onu che votò un embargo decennale (nei confronti dell’Iraq) che, affamando un intero popolo, provocò centinaia di migliaia di morti soprattutto fra i bambini e gli anziani.
Nel nostro paese nel nome della “lotta al terrorismo” si straccia letteralmente la Costituzione, si vogliono restringere i diritti sociali e politici, si cerca di sfuggire alle proprie responsabilità per i militari morti a Nassyria provocati dalla scellerata decisione di inviare le proprie truppe in una missione di guerra. A questa logica imperialista e guerrafondaia va contrapposta la lotta per la sovranità nazionale degli stati ed il diritto dei popoli, a partire da quello irakeno, alla propria autodeterminazione.

Legame fra opposizione alla guerra e lotte sociali

E’ necessario e possibile lavorare politicamente alla saldatura fra movimento d’opposizione alla guerra e lotte sindacali, sociali di ampi strati di lavoratori e proletari poiché, riteniamo, vi sia una stretta correlazione fra aumento delle spese militari e riduzione delle spese sociali.
In tal senso si pensi alle quotidiane lotte dei lavoratori (ferrotranvieri, Alitalia, pubblici servizi ma anche metalmeccanici, l’Alfa Romeo a Milano…) per salari decenti, contro il caro vita, per la certezza del posto di lavoro, per la libertà di associazione e sciopero.
In prospettiva bisogna saldare il movimento contro la guerra e quello rappresentato dall’opposizione sociale, politica alle controriforme del centro destra oggi ma anche del centro sinistra ieri (l’attuale batosta sulle pensioni ma anche la precedente del governo Dini, l’ultra precarizzazione del mercato del lavoro della “legge Maroni” ma anche la precedente del “pacchetto Treu”). Tale scommessa politica deve divenire l’impegno per il prossimo futuro. Per rivendicare il drastico abbattimento delle spese militari, per pensioni dignitose, consistenti aumenti salariali con l’aggancio dei salari al reale costo della vita, la certezza del posto di lavoro con l’abolizione di tutte le leggi pregresse sulla flessibilizzazione e precarizzazione del mercato del lavoro.

Per questo intendiamo contribuire a una campagna nazionale:

  1. Per il ritiro immediato delle truppe straniere e italiane dall’Iraq, qualunque sia l’istituzione o la bandiera sotto cui operano
  2. Per la chiusura delle basi Usa e Nato esistenti nel nostro paese e in Europa con il loro carico di armi atomiche e di sterminio di massa
  3. Per un drastico abbattimento delle spese militari, contro la politica economica del centro destra, per investimenti sociali (salari, pensioni, sanità, scuola)
  4. Contro la politica degli embarghi, voluta dall’imperialismo statunitense, poiché colpisce i popoli a partire da quello cubano e della Corea del Nord
  5. Contro l’aggressione israeliana al popolo palestinese e , quindi, la fine dell’occupazione dei territori palestinesi e l’abbattimento del muro in costruzione voluto dal governo reazionario di Sharon.

Programma delle iniziative

SABATO 06.03.2004, ore 10, presso il circolo Arci Blob di Arcore (Mi) via Casati 31.

INCONTRO PUBBLICO

Coordina:
Renato Pomari
(del Direttivo Circolo P.R.C. Monza)
Intervengono:
Dario Casati
(Comitato Promotore)
Raniero La Valle (giornalista)
Walter Peruzzi (direttore della rivista “Guerre e Pace”)


SABATO 06.03.2004, ore 15, ARCORE (con ritrovo presso il piazzale della stazione ferroviaria):

MANIFESTAZIONE
PER IL RITIRO DI TUTTI I CONTINGENTI MILITARI DALL’IRAQ!


Arci Blob Arcore, Arci La Locomotiva (Osnago), C.U.B. Regione Lombardia, Associazione ORSA Macchinisti Uniti (Milano), Italia Cuba (Arcore), Coordinamento Democratici Eritrei in Italia, Social Forum Cinisello Balsamo, Associazione Progetto Comunista (Milano – Brianza), Collettivo Monzese, Fabbrica degli Anticorpi (Monza) Linea Proletaria, Unità Comunista.
Arcore, 1 marzo 2004