DOSSIER SUI CRIMINI USA CONTRO L'UMANITA'

Voglia di guerra

Dossier a cura dei COBAS Scuola di Forlì e Cesena

INDICE 


SADDAM ARMATO E PROTETTO DA WASHINGTON

Negli anni '70, dopo avere flirtato un po' con l'Unione Sovietica, dalla quale ottiene alcune forniture militari, Saddam Hussein stringe una sempre più stretta alleanza con gli Stati Uniti e con i principali governi europei, ottenendo sostegno economico e ingente materiale bellico.

Dopo la rivoluzione komeinista del 1979, che porta l'Iran verso una politica estera fortemente antisraeliana e antiamericana, Saddam aggredisce improvvisamente l'Iran, scatenando una delle guerre più sanguinose degli ultimi decenni. In questa guerra di aggressione il dittatore riceve il pieno sostegno americano; navi USA pattugliano le coste dell'Iran fornendo a Saddam appoggio logistico, e giungono ad abbattere un normale aereo di linea iraniano pieno di persone.

Il conflitto dura dal 1980 al 1988 e causa oltre un milione di morti. L'esercito iracheno usa in più occasioni gas nervini, sia contro le truppe iraniane, sia contro villaggi curdi nel proprio territorio (Halabja). L'evento allarma l'opinione pubblica mondiale, ma gli USA mostrano totale indifferenza e continuano a sostenere la guerra di Saddam.

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SADDAM DISOBBEDISCE A ZIO SAM

Nel 1990 Saddam Hussein invade il Kuwait, un piccolo ma ricchissimo stato il cui territorio era sempre stato rivendicato dall'Iraq, e lo annette come provincia. Essendo il Kuwait sotto l'influenza USA, la Casa Bianca non approva e chiede a Hussein di ritirarsi. Saddam rifiuta, e il governo USA comprende che ora l'Iraq agisce autonomamente e non è più il servo fedele di prima.

Gli USA decidono quindi di punire l'Iraq con un massiccio intervento militare, ma cercano di ottenere una risoluzione dell'ONU che autorizzi l'uso della forza: ci riescono a fatica, “comprando” i voti di alcuni paesi con la promessa di aiuti finanziari.

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LA GUERRA DEL GOLFO

Nel gennaio 1991, scaduto l'ultimatum entro il quale le truppe Irachene avrebbero dovuto lasciare il Kuwait, inizia l'attacco. L'enorme superiorità tecnologica dell'armamento americano consente una forma di guerra del tutto nuova per l'umanità: mentre all'Iraq vengono inflitte durissime perdite umane, gli “alleati” lamentano solo qualche decina di morti, quasi tutti uccisi per errore dal fuoco amico. La quasi totalità del conflitto non consiste in uno scontro fra due eserciti schierati, ma una sola delle due parti annulla progressivamente l'altra distruggendo inesorabilmente costruzioni e persone  prive di difesa, agendo a tavolino, con rischi quasi nulli per sé.

Oltre che le truppe e le installazioni militari vengono colpiti deliberatamente moltissimi obbiettivi civili, e persino rifugi antiaerei dove si ammassano le famiglie per sfuggire ai bombardamenti. Clamorosa è la distruzione del rifugio numero 25, nel quartiere Amirya di Baghdad: il rifugio viene deliberatamente colpito da due bombe speciali GBU-27 che riescono a perforare i due metri di cemento armato e ad esplodere nell'interno, da cui verranno estratti 314 cadaveri carbonizzati di abitanti del quartiere, fa cui 130 bambini (il Pentagono dichiarerà che si sospettava la presenza di alti ufficiali dell'esercito).

Il 25 febbraio 1991 Radio Baghdad annuncia l'accettazione, da parte irachena, della risoluzione 660 dell'ONU: la ritirata delle truppe dal Kuwait è già iniziata il giorno precedente. Nonostante ciò l'aviazione USA, prolunga la guerra per 5 giorni per potere sterminare  l'enorme colonna di soldati iracheni, sbandati e del tutto indifesi, che lungo l'autostrada da Kuwait City a Bassora si stanno ritirando. Con una operazione sistematica e pianificata la colonna, dal primo all'ultimo veicolo, viene distrutta dal fuoco aereo, lasciando un macabro serpentone, lungo chilometri e chilometri, di lamiere annerite e cadaveri carbonizzati.

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L'EMBARGO E I “PICCOLI” BOMBARDAMENTI QUOTIDIANI

L'Iraq, un paese discretamente sviluppato, con una popolazione fortemente urbanizzata, si ritrova, dopo i bombardamenti, paralizzato da una distruzione quasi totale delle infrastrutture.

 Manca l'energia elettrica, quindi i pochi impianti intatti non possono nemmeno funzionare. La ricostruzione è resa difficilissima da un embargo totale voluto da USA e Gran Bretagna, che impedisce qualunque scambio commerciale col resto del mondo. La situazione alimentare e sanitaria del paese, privato di medicinali, strumenti ospedalieri, ecc, precipita e la mortalità raggiunge gli altissimi valori tipici di paesi  sottosviluppati. I bambini in particolare vengono colpiti ripetutamente da epidemie e muoiono in gran numero  per mancanza di farmaci e cure adeguate. Secondo un rapporti del'UNICEF, in dieci anni l'embargo ha causato oltre un milione di vittime.

USA e Gran Bretagna hanno inoltre imposto all'Iraq una vasta zona di interdizione al volo, quotidianamente pattugliata dai loro aerei. Gli aerei iracheni non possono volare, pena l'abbattimento immediato, mentre quelli USA ogni tanto effettuano bombardamenti pur non essendo mai stati attaccati (solo nel 1999 hanno attaccato circa 400 obbiettivi, con ancora molte vittime civili).

Che pericolo militare può rappresentare un paese ridotto ad una simile condizione di sottomissione?

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LE ISPEZIONI

Dal 1992 l'Iraq ha accettato ispezioni nel proprio territorio da parte di una commissione ONU incaricata di accertare l'eventuale presenza di armi non convenzionali (nucleari, batteriologice o chimiche). Le ispezioni sono andate avanti fino al 1998 con la possibilità di controllare qualunque area o edificio, anche il più segreto. Solo nel '98 il governo iracheno, accusando di spionaggio alcuni membri della delegazione, ha respinto ulteriori ispezioni.

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GUERRA PREVENTIVA

Nel 2002 il governo USA rilancia l'idea di un nuovo massiccio attacco militare all'Iraq, accusato di minacciare il mondo in quanto potrebbe possedere armi di distruzione di massa. Si tratta quindi di un'idea del tutto nuova nel campo del “diritto internazionale”: muovere guerra - e una guerra che causerebbe decine o centinaia di migliaia di vittime - a un paese che non ha fatto nulla, sulla base di un sospettato possesso di armamenti. Un concetto degno solo di menti malate: se lo si accettasse, decine di paesi andrebbero attaccati subito, e l'intero pianeta si trasformerebbe in un campo di battaglia.

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GUERRA AD OGNI COSTO

La verità è che gli USA, come già hanno fatto in Vietnam, Grenada, Libia, Panama, Somalia, Jugoslavia, scatenano guerre per imporre il proprio dominio economico-militare sul mondo. E' facile smascherare i goffi tentativi della Casa Bianca di presentare l'esercito americano come una sorta di ente di beneficenza che interviene per soccorrere l'umanità.

Il governo americano da una parte si presenta come gendarme difensore del diritto internazionale, pretende che le proprie iniziative siano a nome della “comunità internazionale” o dei “paesi liberi”, e in questo senso si propone come fedele esecutore delle risoluzioni ONU. Nello stesso tempo dichiara spavaldamente di riservarsi qualunque iniziativa di guerra anche senza mandato ONU.

Da quando ha lanciato la minaccia di guerra all'Iraq l'ha sempre motivata col rifiuto delle ispezioni. Quando poi, all'improvviso Saddam Hussein ha comunicato la propria disponibilità alla ripresa dei controlli, mentre tutte le diplomazie del mondo apprezzavano questo gesto,  vedendovi l'opportunità di risolvere la questione tramite trattative ed evitare la guerra, diversamente il governo USA (vedendo sfumare il pretesto per l'attacco) mostrava solo una fortissima irritazione, uscendo con dichiarazioni non meno minacciose di prima (“Saddam vuole solo guadagnare tempo” ecc). Per settimane il governo USA ha fatto pressioni sull'ONU e sui governi alleati per ottenere una risoluzione il più possibile intollerante verso l'Iraq, che in caso della minima inadempienza portasse automaticamente alla guerra immediata, incontrando un'opposizione generalizzata anche da parte di governi alleati. Oggi Bush ostenta l'intenzione di muovere guerra ad ogni costo, motivato anche dall'opinione pubblica del suo paese, al 60% favorevole all'intervento.

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IL MITO DELLA VIOLENZA

Per manipolare opportunamente l'opinione pubblica interna e preparare il consenso alle innumerevoli iniziative di guerra che il Pentagono intraprende, i governi statunitensi sono appoggiati da una enorme produzione mediatica incentrata sul mito della  violenza. In particolare si propone:

Così gli USA sono l'unica “democrazia” moderna a mantenere la pena di morte, quando quasi tutti gli stati l'hanno abolita da decenni. La pena capitale è esaltata, diventa spettacolo (le camere della morte hanno vetri,  telecamere, e file di poltroncine per decine di  spettatori), nei famigliari delle vittime di omicidio si alimenta il sentimento di vendetta riservando loro il di ritto ad assistere di persona all'esecuzione del colpevole, si mantengono tecniche di uccisione che comportano spesso una lunga agonia e un'inutile sofferenza (sedia elettrica, camera a gas). La pena di morte è comminata anche a malati  psichici e a persone che minorenni al momento del delitto.

Gli USA sono anche l'unic o paese al mondo dove le armi da guerra (pistole e fucili mitragliatori di qualunque potenza e calibro) sono venduti liberamente (oltre cento milioni di armi detenuti nelle case) presentando la cosa come garanzia di sicurezza. In realtà, e lo leggiamo ripetutamente sui giornali, ciò determina il consumarsi di moltissimi assassini e stragi  come risultato di scatti d'ira o attacchi di follia, quando non si andrebbe oltre a piatti rotti, o schiaffi o scazzottature se non ci fossero armi in ogni cassetto.

Film, telefilm e videogiochi di produzione americana, che peraltro costituiscono gran parte della fiction trasmessa in tutto il mondo, è ossessivamente incentrata sulla violenza. E molto spesso l'industria propone alla massa dei consumatori esattamente ciò che il Pentagono chiede: dai film fanaticamente patriottici (“Rambo”, “Top Gun”, ecc), ai videogiochi dove la sagoma contro cui sparare ha le fattezze di un cubano o di un arabo. indice


LA CONVENZIONE DI GINEVRA E I CRIMINI DI GUERRA USA

 Muovere guerra a uno Stato è di per sé un crimine gravissimo, equivalente a moltiplicare per mille o per un milione il reato di assassinio. Eppure anche nella guerra l'umanità si è data delle regole da rispettare, la cui violazione viene denominata crimine di guerra.

Già nel medio Evo, quando comparve la balestra, per la sua precisione e potenza micidiali rispetto alle altre armi (qualunque tiratore non particolarmente abile poteva trapassare un uomo con scudo e corazza a 100 metri di distanza), essa venne quasi ovunque bandita come un'arma “sporca”, e il suo uso rimase sempre molto limitato, soprattutto in guerra.

Dopo la prima guerra mondiale, considerando come il progresso scientifico portava alla ideazione di strumenti di morte sempre più brutali, i diversi paesi si accordarono per mettere al bando l'uso di alcune nuove armi particolarmente devastanti, e comportamenti particolarmente efferati da parte dei combattenti.

Si arrivò così alla Convenzione di Ginevra, ratificata da moltissimi stati, nella quale, fra l'altro, venne proibito:

Negli ultimi sessant'anni gli Stati Uniti hanno continuamente violato la Convenzione di Ginevra, macchiandosi dei più diversi crimini di guerra.

La bomba atomica, sviluppata nell'ambito del famoso “progetto Manhattan” a cui, per timore che Hitler riuscisse a realizzare per primo quest'arma, collaborarono i maggiori scienziati del tempo, è stata da subito usata dagli Stati Uniti non tanto per porre fine alla Seconda guerra Mondiale, ma per sperimentarla macabramente sulla pelle di duecentomila innocenti, e far capire a tutta l'umanità quale sarebbe stata la nazione che avrebbe dominato il mondo a partire dal 1945.

Quando la bomba atomica fu buttata su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto) la Germania di Hitler era già stata sconfitta, e il Giappone si trovava del tutto isolato e perdente su ogni fronte. Se, come si disse, si voleva ridurre alla resa l'Impero evitando ulteriori perdite all'esercito americano bastava lanciare la bomba in un luogo spopolato, consentendo ai giapponesi di constatarne la potenza e di arrendersi.

Nonostante gli appelli di numerosi scienziati americani e non - anche fra coloro che avevano realizzato l'arma - il governo americano decise di provare la bomba direttamente sulla popolazione, e dopo avere verificato il macabro “buon” funzionamento della prima, se ne lanciò persino una seconda (la prima era all'uranio, questa era al  plutonio, e si volevano sperimentare entrambe le tecnologie).

Durante l'intervento in Corea (1950-53) e in Vietnam (1965-72) l'esercito americano, essendo molto in difficoltà sul campo di battaglia, ha fatto uso massiccio dei bombardamenti contro la popolazione civile, cercando di fare strage di persone tramite il napalm e le bombe a grappolo. Come risultato, in queste due guerre l'80% dei morti è costituito da civili. Molto spesso, per aumentare il senso di angoscia e di terrore, i bombardamenti sulle città sono preceduti da lanci di volantini che esaltano la potenza distruttiva delle bombe che stanno per arrivare.

In Vietnam la Convenzione è anche violata con lo spargimento di agenti chimici defoglianti (agente Orange), che distruggono la vegetazione, avvelenano le acque, privando i villaggi del riso e dei pesci di risaia che costituiscono il loro sostentamento.

Anche più recentemente, nel corso degli interventi in Iraq, Jugoslavia, Afghanistan le stragi di civili, deliberate (attacco al rifugio civile di Amirya, attacco a studi televisivi,  sedi di partiti e uffici governativi di Belgrado) o gravemente colpose (distruzione di un autobus, di un treno passeggeri in corsa, di un ospedale in Jugoslavia, sterminio di una colonna di profughi in Kossovo, distruzione di interi villaggi e persino di un corteo nuziale in Afghanistan).

Un gravissimo crimine di guerra è stato poi lo sterminio, durato due giorni, della colonna di soldati e civili (lavoratori palestinesi in fuga) in fuga dal Kuwait dopo che il governo dell'Iraq aveva accettato il ritiro dai territori occupati: migliaia di persone senza difesa uccise per divertimento. La foga di uccidere dei generali americani è tale che sia in Iraq che in Afghanistan hanno anche colpito le proprie truppe facendo diversi morti.

Le forze armate americane si sono anche dedicate a macabri tentativi di attacchi chimici indiretti. Durante la guerra in Jugoslavia, a Pancevo (periferia di Degrado) viene bombardato un grande impianto chimico in cui si producono fertilizzanti e anticrittogamici. Si leva un'enorme nube tossica che per pura fortuna non fa vittime, anche perché le 80 mila persone della cittadina fanno uso di maschere antigas (si pensi che a Bhopal, India, nel 1982 la fuoriuscita accidentale da un impianto chimico di qualche chilogrammo di una sostanza tossica,  ha provocato la morte immediata di 4000 persone, e di altre 16.000 nei giorni successivi).

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SVILUPPO DI ARMI ATOMICHE

 La prima bomba atomica  fu sperimentata ad Alamogordo (USA) nel 1945, e poche settimane dopo provata macabramente su esseri umani a Hiroshima e Nagasaki.

Il monopolio americano sulla più potente delle armi (a cui nel 1949 se ne affiancò una simile ancora più distruttiva, la bomba H a  fusione di idrogeno) durò però poco. L'URSS realizzò la bomba nel 1949, la Gran Bretagna del 1952, la Francia nel 1960, la Cina nel 1964. Successivamente hanno realizzato la bomba Israele, India, Pakistan, Corea del Nord. Lo scioglimento dell'Unione Sovietica nel 1991 ha poi comportato che, oltre alla Russia, ciascuna delle altre 14 repubbliche indipendenti possiedono armi nucleari.

Mentre da una parte l'idea che alcune potenze possiedano migliaia di testate nucleari capaci tutte insieme di uccidere centinaia di milioni di persone atterrisce l'umanità, dall'altra è proprio l'enorme potenza di queste armi ad assicurare che non verranno usate: chiunque lanciasse un attacco nucleare verrebbe distrutto da un contrattacco di rappresaglia dell'avversario. Ciascuna delle potenze nucleari sono effettivamente motivate dichiara quindi che in nessun caso attaccherebbe per prima.

Ma, a partire dalla fine degli anni il governo americano annuncia al mondo, in più occasioni, di valutare l'ipotesi di lanciare attacchi con armi nucleari. Ne parla prima a proposito della Libia di Gheddafi, che secondo Washington avrebbe una fabbrica di armi chimiche nascosta sotto una montagna, poi a proposito di Bin Laden e dei suoi rifugi nelle caverne dell'Afghanistan.

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SVILUPPO DI ARMI BATTERIOLOGICHE E CHIMICHE

Negli ultimi sessant'anni gli Stati Uniti hanno ripetutamente violato la Convenzione di Ginevra, anche producendo, commercializzando e utilizzando armi proibite.

E' noto che i giapponesi hanno condotto nella Manciuria occupata forme di guerra batteriologica utilizzando bacilli di peste, colera e leptospirosi prodotti nella famigerata Unità 731 diretta dal professore Shiro Ishii, che si serviva dei prigionieri di guerra per i propri esperimenti. Sconfitto il Giappone, l'esercito americano di occupazione catturò Shiro Isii, ma invece di processarlo per crimini di guerra, lo portò Fort Detrick (USA) dove già dal 1940 (come risulta da documenti declassificati recentemente) venivano selezionati, prodotti e stivati in bombe o testate missilistiche germi di peste, morva, tifo petecchiale, carbonchio. Si tratta uno dei progetti meglio custoditi della seconda guerra mondiale e che ha impegnato circa 7.000 scienziati. Gli anni '50 e '60 vedono poi una frenetica corsa per la produzione di microrganismi sempre più micidiali. Attacchi batteriologici da parte degli USA sono documentati nel corso della guerra di Corea e più recentemente contro Cuba.

Anche la produzione di armi chimiche è massiccia in USA. In Vietnam vengono sparse migliaia di tonnellate di agente Orange, un defogliante fortemente tossico anche per le persone, che causa decine di migliaia di nascite di bambini deformi. Il gas C3, fortemente irritante, viene invece usato per costringere i vietcong a uscire dalle gallerie in cui si nascondono per sfuggire al napalm.

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SVILUPPO DI ARMI NON CONVENZIONALI

NAPALM

Utilizzato massicciamente nella guerra di Corea e in Vietnam, il napalm è una miscela incendiaria usata come ingrediente per bombe d'aereo. Produce una grande fiammata che incenerisce chi si trova a breve distanza, mentre le gocce di napalm scagliate intorno in tutte le direzioni aderiscono alle persone continuando a bruciare per 10 minuti e provocando atroci sofferenze.

URANIO IMPOVERITO

I proiettili all'uranio impoverito (residuo della produzione delle armi atomiche, tossico e debolmente radioattivo) sono stati usati in grande quantità contro i mezzi corazzati in Iraq e in Jugoslavia. Per la sua elevata densità l'uranio riesce a perforare corazze molto spesse, e per il calore vaporizza avvelenando gli occupanti del veicolo. Si tratta quindi di un'arma chimica. Questi proiettili, che in gran parte penetrano profondamente nel terreno, inquinano gravemente le falde idriche.

CLUSTER BOMB

Le cluster-bomb (bombe a grappolo) sono grandi involucri che, in prossimità del suolo si aprono scagliando intorno centinaia di piccole mine antiuomo, il cui rivestimento è studiato per frammentarsi in centinaia di lame taglienti. Le submunizioni in parte scoppiano subito, in parte esplodono successivamente in tempi diversi, in parte restano pronte a scoppiare in seguito a vibrazioni o urti. Oltre a causare enormi perdite umane, impediscono i soccorsi e minano il territorio. Le ferite causate sono strazianti e molto difficili da curare. Lo sminamento è difficoltoso.

Armi di questo tipo sono proibite dalle convenzioni internazionali. Gli USA hanno usato su larga scala le cluster-bomb in Vietnam, Jugoslavia, Afghanistan. Gli Stati Uniti si sono rifiutati di aderire alla Convenzione per la messa al bando delle mine anti-uomo, varata dalla Conferenza di Ottawa del dicembre 1997 poiché pretendevano che venissero escluse dal bando le mine sparse dalle bombe a grappolo.

FAE BOMB

Le FAE bomb, in prossimità del suolo, spargono una nuvola di aerosol combustibile (ossido di etilene) che incendiandosi produce un'onda d'urto molto più forte di quella prodotta da esplosivo convenzionale (tritolo). Inoltre riescono a creare un tale risucchio d'aria da uccidere, svuotandone i polmoni, anche le persone che si trovano al riparo.

 

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CON LE  DITTATURE, CONTRO LE DEMOCRAZIE

Mentre si considerano se stessi “il paese più libero del mondo” e motivano retoricamente ogni proprio intervento “in difesa della libertà”,  gli Stati Uniti hanno appoggiato, dal 1945, i peggiori dittatori del  pianeta. Attraverso i propri agenti (CIA) e consiglieri militari preparano la loro salita al potere attraverso colpi di stato, e collaborano all'eliminazione di ogni opposizione politica  tramite arresti, massacri, torture. In cambio ottengono la concessione di basi militari e una politica economica che consenta alle multinazionali americane di sfruttare liberamente le risorse del paese e una manodopera privata delle libertà sindacali.  L'elenco di questi casi è lunghissimo.

Con lo spauracchio della “minaccia comunista” gli USA cercano di eliminare qualunque tentativo dei popoli per liberarsi dal colonialismo e dallo sfruttamento, e per cercare alternative politiche ad un capitalismo asservito alle Grandi Potenze. Accusano i comunisti e ogni altra formazione politica che cerchi alternative al capitalismo di prendere il potere con la forza e di non mantenere le libertà democratiche, ma in realtà impediscono a qualunque partito di sinistra di andare al potere anche tramite libere elezioni. Fra le decine e decine di interventi di questo tipo ricordiamo i più noti:

Vietnam 1954-1975
Dopo che gli Accordi di Ginevra hanno stabilito l'indizione di libere elezioni per arrivare alla riunificazione del paese sotto un unico governo democraticamente riconosciuto, gli USA intervengono nel Sud instaurando una feroce dittatura (Diem, e successivamente Van Thieu), impedendo le elezioni con la motivazione che… l'80% dei Vietnamiti voterebbe per Ho Chi Minh, comunista. La ribellione dei Vietnamiti contro Diem scatena una guerra civile, in cui dal 1965 gli Stati Uniti intervengono con proprie truppe sempre più massicciamente, causando un enorme numero di morti e incalcolabili distruzioni, uscendone comunque sconfitti nel 1975.
Guatemala
Gli USA rovesciano il governo liberamente eletto di imponendo il dittatore . Durante il golpe, aerei americani da cui sono state cancellate le insegne, bombardano la capitale facendo centinaia di vittime.
Cile 1970-1973
La coalizione “Unidad Popular” (socialisti, comunisti, cattolici di sinistra) ottiene la maggioranza alle elezioni, e diventa presidente Salvador Allende. Gli USA perdono così il controllo delle miniere del paese, uno dei principali produttori di rame. Con un'operazione accuratamente predisposta dalla CIA attuano, tramite il generale Pinochet, un colpo di stato (settembre 1973) che instaura una feroce dittatura. Allende viene subito ucciso, e con lui migliaia di cileni vengono incarcerati, torturati, uccisi.
Nicaragua (1979 - 1989)
Attraverso l'addestramento, l'equipaggiamento e l'infiltrazione di terroristi (Contras)  gli USA cercano di danneggiare in qualunque modo l'economia del paese e di demoralizzare la popolazione per far cadere il governo sandinista del paese. Il governo, che ha un enorme consenso popolare, è definito “dittatura”. Ma quando vi si svolgono libere elezioni, e i sandinisti stravincono con il 66% dei voti, l'intervento americano continua come prima.

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GIUSTIZIA KILLER E AMBIGUITA' GUERRA-OPERAZIONE DI POLIZIA

Nello scacchiere mondiale gli USA  (imitati da Israele) giocano sempre di più sull'ambiguità fra diritto e uso della forza, fra operazione di polizia e atto di guerra, fra esercizio della giustizia e assassinio.

Annullando nella pratica le norme più elementari del diritto, la Casa Bianca ci riporta indietro di molti secoli, riproponendo la barbarie della propria idea di giustizia. Persone sgradite al governo di Washington vengono accusate senza prove di certi reati, condannate a morte con una semplice dichiarazione, e l'esercito degli Stati Uniti si ritiene in diritto di intervenire nel territorio di qualunque paese del mondo per eseguire queste condanne a morte, anche uccidendo anche migliaia di altre persone innocenti.

L'assassinio senza prove e senza processo, e con coinvolgimento di altre persone innocenti, è diventato una prassi normale per gli USA.

Anche la pratica di intraprendere azioni militari di attacco senza che vi sia una dichiarazione di guerra, consente agli Stati Uniti ogni abuso. Il riconoscimento dello stato di guerra o meno, è essenziale ai fini del diritto penale. Per il giudice, chi uccide è un assassino in tempo di pace, non lo è invece il combattente in guerra, da qualunque parte stia.

Maestro di criminale doppiezza è il governo israeliano: soldati di Tel Aviv quasi ogni giorno attaccano città palestinesi uccidendo sia uomini in armi che civili (persino un giornalista italiano): per quelle stragi ma non vengono giudicati. Quando invece gli stessi soldati catturano palestinesi accusati di avere sparato o messo bombe, o di detenere semplicemente armi, li consegnano ai tribunali che li giudicano come criminali comuni.

I prigionieri catturati in Afghanistan sono com­battenti, peraltro di una nazione aggredita. Secondo le norme del diritto internazionale non possono neppure essere interrogati, e alla fine del conflitto, devono essere liberati. Invece sono stati trasportati nella base USA di Guantanamo, tenuti in condizioni inumane (perennemente con i piedi legati, in gabbie individuali,  all'aperto, totalmente isolati dagli altri e dal resto del mondo, interrogati e probabilmente torturati. Ven­gono giudicati da uno speciale tribunale militare senza che alcuno possa tute­lare i loro diritti ele­mentari (non vengono riconosciuti loro né le tutele dei prigionieri di guerra, né quelle dei criminali comuni). Tuttavia uno dei  prigionieri, John Walker Lindh, essendo di nazionalità americana, è stato separato dagli altri, portato in patria, e giudicato - con una certa clemenza - da un normale tribunale civile.

Gli attentati dell'11 settembre 2001 sono stati presi a pretesto dal governo americano per sospendere, in caso di persone sospettate di terrorismo internazionale, ogni garanzia giuridica, e avviare arresti e detenzioni coperte da segreto.

Ma peggiore sorte è toccata a circa 3000 Talebani catturati a Mazar-I-Sharif: prima sono stati dalle forze speciali USA interrogati e torturati con percosse per indurli a fornire informazioni su Al Qaeda; poi, da reparti di una milizia locale afgana  ma alla presenza di diversi militari americani, sono stati rinchiusi per diversi giorni in container; e in parte lasciati morire di fame, disidratazione o mancanza d'aria, in parte passati per le armi e sepolti in una grande fossa a Dasht Leili.

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DISPREZZO PER GLI ACCORDI  INTERNAZIONALI

 L'amministrazione Bush ha denunciato e boicottato un'infinità di convenzioni e importantissimi accordi internazionali. Non è solo il Protocollo di Kyoto sull'ambiente ad essere stato denunciato dagli Stati uniti.

  1. Nel dicembre 2001 gli Stati Uniti si ritirano ufficialmente dal Trattato sui missili antibalistici del 1972, distruggendo un accordo storico. Per la prima volta nell'era nucleare gli Usa rinunciano a un importante accordo sul controllo degli armamenti. 
  2. Convenzione sulle armi biologiche e tossiche del 1972, ratificata da 144 paesi tra cui gli Stati Uniti. Nel luglio 2001 gli Usa abbandonano una conferenza a Londra in cui si discuteva un protocollo del 1994, finalizzato a rafforzare la Convenzione provvedendo a ispezioni sul posto. A Ginevra, nel novembre 2001, il sottosegretario di stato John Bolton afferma che "il protocollo è morto" e contemporaneamente accusa Iraq, Iran, Corea del Nord, Libia, Sudan e Siria di violare la Convenzione, ma senza fornire prove o formulare accuse specifiche. 
  3. Accordo delle Nazioni Unite per mettere un freno al traffico internazionale illegale di armi leggere, luglio 2001: gli Stati uniti sono l'unico paese a opporsi. 
  4. Aprile 2001. Gli Stati uniti non vengono rieletti a capo della Commissione dell'ONU sui diritti umani, dopo essersi sottratti per anni al pagamento delle quote dovute alle Nazioni Unite (tra cui le attuali quote di 244 milioni di dollari) - e dopo aver costretto l'ONU ad abbassare la quota del budget spettante agli Usa dal 25 al 22%. (Nella commissione per i diritti umani, gli Usa sono virtualmente gli unici a opporsi alle risoluzioni che sostengono l'accesso a costi ridotti ai farmaci per l'Hiv/Aids, che riconoscono una alimentazione adeguata come diritto umano fondamentale, e che chiedono una moratoria sulla pena di morte.) 
  5. Trattato sul tribunale penale internazionale da insediare all'Aia per giudicare militari e leader politici accusati di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Firmato a Roma nel luglio 1998, il trattato è stato approvato da 120 paesi, con sette voti contrari (tra cui quello degli Stati uniti). Nell'ottobre 2001 la Gran Bretagna diventa la quarantaduesima nazione a firmare. Nel dicembre 2001 il senato americano aggiunge un emendamento a una proposta di legge per stanziamenti militari in base alla quale il personale militare Usa non ricadrebbe sotto la giurisdizione del proposto tribunale penale internazionale. 
  6. Trattato per il bando delle mine terrestri, firmato a Ottawa nel dicembre 1997 da 122 paesi. Gli Stati Uniti si rifiutano di firmare insieme a Russia, Cina, India, Pakistan, Iran, Iraq, Vietnam, Egitto e Turchia. Il presidente Clinton respinge il trattato, sostenendo che le mine sarebbero necessarie per proteggere la Corea del Sud contro l' "enorme vantaggio militare" della Corea del Nord. Clinton dichiara che gli Stati uniti aderiranno all'accordo "in seguito", nel 2006. Bush sconfessa questa dichiarazione nell'agosto 2001. 
  7. Protocollo di Kyoto per ridurre il surriscaldamento globale, 1997. Il presidente Bush lo dichiara "morto" nel marzo 2001. Nel novembre 2001 l'amministrazione Bush snobba i negoziati di Marrakesh (Marocco), finalizzate a rivedere l'accordo, soprattutto annacquandolo in un vano tentativo di ottenere l'approvazione degli Stati Uniti. 
  8. Maggio 2001. Gli Stati Uniti si rifiutano di incontrare i paesi dell'Unione europea per discutere, anche ai più bassi livelli di governo, lo spionaggio economico e la sorveglianza elettronica di telefonate, e-mail e fax (il programma Usa Echelon che ancora oggi continua a spiare qualsiasi forma di comunicazione esistente). 
  9. Maggio 2001. Gli Stati Uniti si rifiutano di partecipare ai colloqui sponsorizzati dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a Parigi, sui modi per reprimere i paradisi off-shore finalizzati all'evasione fiscale e al riciclaggio del denaro sporco. 
  10. Febbraio 2001. Gli Stati Uniti si rifiutano di unirsi ai 123 paesi impegnati a bandire l'uso e la produzione di mine e bombe anti-persona. 
  11. Settembre 2001. Gli Stati Uniti si ritirano dalla Conferenza internazionale sul razzismo, che riunisce 163 paesi a Durban, Sudafrica. Il pretesto è che è "unilaterale" e "contro Israele". 
  12. Luglio 2001. Piano internazionale per un'energia più pulita: il gruppo G8 dei paesi industrializzati (Stati uniti, Canada, Giappone, Russia, Germania, Francia, Italia, Regno Unito): gli Usa sono l'unico paese a opporsi. 
  13. L'imposizione di un boicottaggio illegale nei confronti di Cuba, che attualmente sta diventando ancora più aspro. Nell'ottobre 2001, per il decimo anno consecutivo, l'Assemblea generale della Nazioni Unite approva una risoluzione che chiede la fine dell'embargo Usa, con 167 voti a 3: Stati uniti, Israele e le isole Marshall. 
  14. Trattato sul bando totale dei test nucleari. Firmato da 164 paesi e ratificato da 89 paesi compresi Francia, Gran Bretagna e Russia. Firmato dal presidente Clinton nel 1996 ma rigettato dal senato americano nel 1999. Gli Stati uniti sono uno dei tredici paesi che non hanno ratificato il trattato, tra quelli che hanno armi nucleari o programmi sull'energia nucleare. Nel novembre 2001, gli USA impongono un voto nel Comitato dell'ONU sul disarmo e la sicurezza per dimostrare la loro opposizione al trattato sul bando dei test. 
  15.  Nel 1986 la Corte internazionale di giustizia dell'Aja dichiara gli Stati Uniti colpevoli di violazione del diritto internazionale per "uso illegittimo della forza" in Nicaragua, attraverso i suoi interventi e quelli del suo esercito per procura, i contras (una guerra dell'amministrazione Reagan con 30 mila morti, centinaia di villaggi cancellati e 1 milione 350 mila profughi su una popolazione di 3,8 ml. di abitanti). Gli Usa rifiutano di riconoscere la giurisdizione della Corte. Una risoluzione delle Nazioni Unite che chiede l'osservanza della decisione della Corte viene approvata per 94 voti contro due: Stati Uniti e Israele.
  16. Nel 1984 gli Stati uniti lasciano l'UNESCO e cessano i loro versamenti al budget dell' United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization in seguito al progetto New World Information and Communication Order (Nwico) finalizzato a ridurre la dipendenza dei media mondiali dalle big four: le agenzie Ap, Upi, France Presse, Reuters. Gli Usa accusano l'UNESCO di "limitazione della libertà di stampa", di cattiva gestione e di altre cose ancora, nonostante il voto di 148 contro uno a favore del progetto Nwico nell'ONU. L'UNESCO termina il progetto Nwico nel 1989. Nonostante questo gli Stati Uniti si rifiutano di rientrare. Nel 1995 l'amministrazione Clinton propone di rientrare; la mossa viene bloccata dal Congresso e Clinton non insiste sulla questione. Alla fine, nel febbraio 2000, gli Stati Uniti pagano una parte degli arretrati alle Nazioni unite, ma escludono l'UNESCO, agenzia in cui non sono più rientrati. 
  17. 1989. Protocollo opzionale al Patto internazionale dell'ONU sui diritti civili e politici, finalizzato all'abolizione della pena di morte e contenente una norma che bandisce la condanna a morte per coloro che hanno meno di 18 anni. Gli Stati Uniti non firmano né ratificano il protocollo, e si auto-esonerano dalla norma predetta, diventando uno dei cinque paesi che ancora condannano a morte i minori (con Arabia saudita, Repubblica democratica del Congo, Iran, Nigeria). La Cina ha abolito questa pratica nel 1997, il Pakistan nel 2000. 
  18. Patto internazionale delle Nazioni Unite sui diritti economici, sociali e culturali del 1966, che copre un'ampia gamma di diritti ed è monitorato dal Committee on Economic, Social and Cultural Rights. Gli Stati Uniti hanno firmato nel 1977 ma non l'hanno ratificato. 
  19. Convenzione delle Nazioni Unite sulla prevenzione e la punizione del crimine di genocidio, 1948. Gli Stati Uniti l'hanno infine ratificata nel 1988, aggiungendo svariate "riserve" col risultato che per giudicare se un qualunque "atto nel corso di conflitti armati" costituisce genocidio, bisogna consultare obbligatoriamente la Costituzione americana e il "consiglio e consenso" del senato. Le riserve sono rigettate da Gran Bretagna, Italia, Danimarca, Olanda, Spagna, Grecia, Messico, Estonia e altri.

indice


Interventi USA nel mondo

Bombardamenti

Cina 1945-6
Corea 1950-3 (Guerra di Corea)
Guatemala 1954
Indonesia 1958
Cuba 1959-61
Guatemala 1960
Vietnam 1961-73
Congo 1964
Laos 1964-73
Perù 1965
Cambogia 1969-70
Guatemala 1967-69
Grenada 1983
Libano 1983-84
Libia 1986
El Salvador anni '80
Nicaragua anni '80
Iran 1987
Panama 1989
Iraq 1991-2002
Kuwait 1991
Somalia 1993
Bosnia 1994-5
Sudan 1998
Afghanistan 1998
Jugoslavia 1999
Afghanistan 2001-200?
        indice  

 Utilizzo di armi non convenzionali

 

Uranio impoverito utilizzo nella guerra del Golfo 1991 e in Jugoslavia 1999 (Afghanistan 2001-200?)
Bombe a grappolo utilizzo in Laos 1965-73, Vietnam 1961-73, Cambogia 1969-70, Jugoslavia 1999, Afghanistan 2001-200?
 

indice
 

Aggressioni chimiche e batteriologiche su paesi stranieri

 

Bahamas anni '40-50 esperimento: segreto di stato
Canada 1953 esperimento: diffusione di solfuro di zinco-cadmio sulla città di Winnipeg
Cina e Corea anni '50 attacco batteriologico, bombardamenti con napalm
Corea anni '60 cospargimento dell'erbicida diossinico Agente Orange
Vietnam anni '60-70 cospargimento dell'erbicida diossinico Agente Orange, bombardamenti con Napalm
Laos anni '70 utilizzo del gas nervino Sarin (CBU-15 o GB)
Panama anni '40-'90 svariati test di Agent Orange, Iprite, VX, Sarin, Cianuro di Idrogeno e altri gas nervini ed erbicid
Cuba anni '50-60 probabile diffusione di zanzare portatrici di febbri dengue e febbre emorragica poi effetttivamente verificatesi, contaminazione dello zucchero, contaminazione di allevamenti di tacchini con il morbo di Newcastle, contaminazione degli allevamenti di maiali con virus della febbre del maiale africano, diverse contaminazioni delle coltivazioni
        indice  

Appoggio ad aggressioni chimiche e batteriologiche di altri paesi

Egitto anni '60 addestramento e supporto all'attacco con gas venefici sullo Yemen
Sudafrica anni '70 addestramento e supporto
Iraq 1984-89 addestramento ed esportazione dei progetti e delle attrezzature necessarie a produrre virus e batteri e installarli su testate missilistiche, nonchè degli stessi virus e batteri Bacillus Antracis (Antrace), Clostridium Botulinum (Botulino), Hitoplasma Capsulatum, Brucella Melitensis, Clostridium Perfringens , Clostridium Tetani (Tetano)
 


indice

Test chimici sulla popolazione interna

New York 1950 test per provocare epidemia di ruggine dei cereali
San Francisco 1957 test di attacchi batteriologici di Bacillus globigii e Serratia marcescens
Minneapolis 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
St. Louis 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
Washington DC 1953 test di rilasci di zinco-cadmio
Florida 1955 test di epidemia di pertosse
Florida 1956-58 test di diffusione di zanzare
New York City 1956 test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger
Chicago 1960 test di irrorazione nella metropolitana del Bacillus subtilis variant niger
Sperimentazioni dirette su persone   migliaia di esperimenti di sostanze chimiche e batteriologiche, agenti nervini, radiazioni nucleari, droghe
su persone parzialmente inconsapevoli

indice

Tortura

Grecia anni '40-'70 CIA: addestramento e attrezzature per la tortura
Iran anni '50-'79 CIA: costituzione e addestramento alla tortura del SAVAK
(servizio segreto)
Germania anni '50 tortura direttamente praticata dalla CIA
Vietnam anni '60-'70 tortura direttamente praticata dalla CIA e dall'Esercito
Bolivia 1967 CIA: supervisione e addestramento
Uruguay anni '60-'70 CIA e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento
Brasile anni '60 CIA e Agenzia internazionale per lo sviluppo: addestramento
Guatemala anni '60-'90 CIA: addestramento e attrezzature
El Salvador anni '80 CIA: addestramento e attrezzature
Honduras anni '80 CIA ed Esercito: addestramento, attrezzature e 'operatività'
Panama anni '90 tortura direttamente praticata dall'Esercito USA

indice
 

Sovvertimento delle elezioni in paesi stranieri

Filippine anni '50
Libano anni '50
Indonesia 1955
Vietnam 1955
Guyana 1953-64
Giappone 1958-anni '70
Nepal 1959
Laos 1960
Brasile 1962
Repubblica Dominicana 1962
Guatemala 1963
Bolivia 1966
Cile 1964
Portogallo 1975
Australia 1974
Giamaica 1976
Panama 1984, 1989
Nicaragua 1984, 1990
Haiti 1987-88
Bulgaria 1990-91
Albania 1991-92
Russia 1996
Mongolia 1996
Bosnia 1998

indice

Ingerenze in paesi stranieri

 
Cina 1949-51

addestramento, logistica, organizzazione, reclutamento a sostegno dei nazionalisti di Chaing Kai-Shek nella guerra civile contro Mao

Francia 1947-50

ostacolata la presenza politica e sindacale dei comunisti tramite finanziamenti, consulenze, addestramento ai socialisti e ai sindacati non comunisti e ricorrendo ad operazioni segrete dirette e tramite gli indipendentisti corsi

Isole Marshal 1946-1958

trasferita la popolazione per consentire i numerosissimi test di bombe nucleari

Italia dal 1947

finanziamento della Democrazia Cristiana e organizzazione dell'apparato politico e propagandistico per influenzare l'elettorato

Grecia 1947-9

intervento decisivo nella guerra civile a favore dei neofascisti e organizzazione dell'agenzia per la sicurezza interna, KYP

Filippine 1945-53

combattimento diretto contro le forze di sinistra Huk e pilotaggio delle elezioni fino alla dittatura di Ferdinando Marcos

Corea 1945-53

soppressione delle organizzazioni popolari precedentemente alleate e sostegno alle forze conservatrici precedentemente collaborazioniste con i giapponesi

Albania 1949-53

tentativo di organizzare il rovesciamento del governo comunista

Europa Occidentale anni '50-'70

costituzione dell'organizzazione segreta Stay Behind, finanziamento da parte della CIA tramite fondazioni e istituzioni a favore di partiti, riviste, agenzie di stampa, sindacati, gruppi studenteschi, associazioni di giuristi e avvocati

Iran 1953

rovesciamento di Mossadeq

Guatemala dal 1953

rovesciamento del governo, istituzione e protezione di un governo filo Usa responsabile di 200 mila vittime

Costarica 1955, 1970

tentativi di rovesciare Figueres

Medioriente 1956-8

tentativi di rovesciamento del governo siriano, pressioni sui governi di Libano e Giordania, sbarco di 14 mila soldati in Libano, cospirazione per rovesciare Nasser

Indonesia 1957-8

tentativi di rovesciare Sukarno

Haiti 1959

uso di forze armate USA per fermare la rivolta contro il dittatore Duvalier

Guyana 1953-64

rovesciamento di Jagan

Iraq 1958-63

organizzazione del colpo di stato contro Kassem

Cambogia 1955-73

assassini politici, organizzazione del rovesciamento di Sihanouk, sostegno a Pol Pot e ai khmer rossi

Laos 1957-73

organizzazione di colpi di stato nel 1958, 59 e 60; costituzione della milizia clandestina

Thailandia 1965-73

invio di consiglieri militari per il mantenimento della dittatura e per la repressione della popolazione civile e della guerriglia; finanziamento, armamento e addestramento della polizia e dell'esercito

Ecuador 1960-63

estromissione del leader Josè Velasco

Congo/Zaire 1960-65 e 77-78

estromissione ed assassinio del premier Patrice Lumumba; sostegno all'insediamento e al mantenimento della dittatura Mobutu

Francia Algeria anni '60

appoggio all'insurrezione dell'OAS, per impedire che De Gaulle concedesse l'indipendenza all'Algeria; tentativo poi abortito della CIA di assassinare De Gaulle

Brasile 1961-64

approvazione e supporto del colpo di stato contro Joao Goulart; sostegno della dittatura militare

Perù 1965

eliminazione di formazioni di guerriglieri ad opera dell'esercito americano

Repubblica Domenicana 1963-65

sostegno al rovesciamento del governo Bosch e invio di 23 mila soldati per sedare la rivolta contro i golpisti

Cuba dal 1959

quarant'anni di attacchi terroristici, attentati dinamitardi, invasioni militari sanzioni, embargo, isolamento ed assassini

Indonesia 1965

sostegno all'insediamento della dittatura Suharto e consegna ai militari indonesiani della lista di 5000 nomi di comunisti da eliminare

Ghana 1966

colpo di stato appoggiato dalla Cia per rovesciare Nkrumah

Uruguay 1969-72

addestramento e organizzazione della repressione contro i Tupamaros

Cile 1964-73

sabotaggio della campagna elettorale di Allende nel 1964, destabilizzazione del governo Allende dal 1970 e sostegno al colpo di stato e alla dittatura Pinochet

Grecia 1967-74

attiva collaborazione della CIA e delle forze armate USA al colpo di stato

Sudafrica anni '70-'80

intensa collaborazione della CIA con i servizi segreti per la repressione dell'African National Congress e per la cattura di Mandela; violazione dell'embargo sulle armi verso il Sudafrica disposto dall'ONU

Bolivia 1964-75

aiuto della CIA e del Pentagono nel rovesciamento del governo Paz; conduzione da parte della CIA dell'operazione di eliminazione di Che Guevara

Australia 1972-75

USA e Inghilterra riescono a far allontanare dal governo il premier laburista Whitlam

Iraq 1972-75

Gli USA dispongono ingenti aiuti militari agli oppositori Kurdi per indebolire l'Iraq coinvolto nella guerra con l'Iran, tranne ritirare loro ogni aiuto nel momento in cui gli USA approvarono il riavvicinamento Iran-Iraq

Portogallo 1974-6

destabilizzazione del governo nato dalla rivoluzione dei garofani e intimidazione della popolazione fino al successo dei candidati appoggiati e finanziati dalla CIA

Timor Est 1975-99

sostegno del governo degli USA all'invasione da parte dell'Indonesia e del successivo genocidio attuato nei confronti della popolazione

Angola anni '60-'80

Il governo USA entra in sostegno di una delle parti in causa nella guerra civile, inducendo l'URSS a sostenere l'altra parte; la guerra provocherà più di 500 mila morti

Giamaica 1976

tentativo di impedire la rielezione di Manley

Honduras anni '80

invio di migliaia di soldati per sostenere le operazioni antiguerriglia in Salvador e Guatemala e per servire come centro di addestramento e rifornimento per i contras del Nicaragua; stretto controllo sulla politica interna honduregna da parte dei diplomatici americani

Nicaragua 1978-90

sostegno attivo alla guerriglia dei contras, oppositori del neogoverno sandinista; interferenza massiccia nelle elezioni del 1980 che videro la sconfitta dei sandinisti

Filippine anni '70-'90

finanziamenti e sostegno alla stabilizzazione del governo responsabile di repressioni, miseria e torture

Seychelles 1979-81

coinvolgimento della CIA in un tentativo di invasione

Yemen del Sud 1979-84

sostegno aiuti e addestramento alle forze paramilitari che miravano a far cadere il governo

Corea del Sud 1980

attivo sostegno al governo di Chun responsabile della repressione della contestazione studentesca, sfociata nell'uccisione di duemila persone

Grenada 1979-83

destabilizzazione e invasione dell'isola per il rovesciamento di Maurice Bishop

Suriname 1982-84

organizzazione di un invasione poi abortita da parte della CIA

Libia 1981-89

abbattimento di due aerei libici nello spazio aereo libico, bombardamento della residenza di Gheddafi, tentativi di assassinio del leader, sanzioni economiche

Isole Figi 1987

organizzazione del colpo di stato Rabuka contro il governo Bavrada

Panama 1989

invasione di Panama con centinaia di civili uccisi e migliaia di feriti ufficialmente per catturare l'ex alleato, il dittatore Noriega, in realtà per intimidire il Nicaragua alla vigilia delle elezioni

Afghanistan 1979-92

massiccio sostegno ai Talebani opposti al governo laico filosovietico

El Salvador 1980-92

coinvolgimento effettivo di truppe americane nei combattimenti della guerra civile, finanziamenti per 6 mld di dollari alle forze filo regime

Haiti 1987-94

sostegno alla dittatura Duvalier e condizionamento del governo Aristide

Bulgaria 1990-91

finanziamento per 1,5 mld di dollari al partito di opposizione; organizzazione da parte dell'organizzazione USA NED di sommosse popolari per rovesciare il risultato delle elezioni fino alle dimissioni del governo

Albania 1991-2

organizzazione da parte del NED del rovesciamento del risultato delle elezioni fino alle dimissioni del governo

Somalia 1993

intervento diretto delle truppe americane contro il 'signore della guerra' Aidid, volto in realtà a ripristinare il controllo delle compagnie americane sui campi petroliferi

Jugoslavia 1999

bombardamenti sulla Serbia per consentire la secessione del Kosovo dalla Federazione Jugoslava

Iraq 1991-2002

bombardamenti per 40 giorni e notti sull'iraq pari a 80.000 tonnellate di esplosivo, tra cui molti con uranio impoverito; un milione di bambini morti in dieci anni a causa delle sanzioni economiche e della distruzione delle infrastrutture; continuano le 'missioni' da parte di USA e Gran Bretagna, in attesa dell'attacco finale

Perù 1990-2000

sostegno tramite consulenza e addestramento militare, fornitura di armamenti e finanziamenti al governo repressivo Fujimori, responsabile di violazione dei diritti umani e uso della tortura

Messico 1994-1998

addestramento finanziamento e approvvigionamento di armi alle forze paramilitari e ai servizi segreti opposti agli zapatisti

Colombia 2002

terzo paese destinatario di aiuti militari americani, centinaia di militari USA presenti nel paese, invio di armi, coordinamento e addestramento dell'esercito e delle forze paramilitari opposte alle FARC, sostegno al governo responsabile di violazione dei diritti umani e di tortura

indice


Risoluzioni ONU bloccate dal solo voto USA

(o assieme a uno o due stati nel solo decennio 1978-87)

1978

33/75

validità delle decisioni ONU

33/110

palestinesi e territori occupati

33/113C

palestinesi e territori occupati

33/136

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

1979

33/183M

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

33/196

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

34/46

promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali

34/52E

palestinesi e territori occupati

34/83J

negoziati sul disarmo nucleare

34/90A

palestinesi e territori occupati

34/93D

contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

34/93I

contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

34/100

contro ingerenza nella politica interna o estera di altri Stati

34/113

palestinesi e territori occupati

34/133

palestinesi e territori occupati

34/136

palestinesi e territori occupati

34/158

condizione delle donne

34/160

palestinesi e territori occupati

34/199

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

1980

35/13E

palestinesi e territori occupati

35/57

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

35/75

palestinesi e territori occupati

35/119

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

35/122C

palestinesi e territori occupati

35/136

condizione delle donne

35/145A

negoziati sul disarmo nucleare

35/154

negoziati sul disarmo nucleare

35/169C

palestinesi e territori occupati

35/174

affermazione che "lo sviluppo delle nazioni e degli individui rappresenta un diritto dell'intera umanità

35/206J

contro l'apartheid e la repressione del Sudafrica

1981

36/12

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/13

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/15

palestinesi e territori occupati

36/18

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

36/19

affermazione del diritto di ciascuno stato a scegliere il proprio sistema economico e sociale in accordo con la volontà della popolazione senza interferenze esterne di qualsiasi genere

36/27

palestinesi e territori occupati

36/68

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

36/73

palestinesi e territori occupati

36/84

negoziati sul disarmo nucleare

36/87B

negoziati sul disarmo nucleare

36/92J

negoziati sul disarmo nucleare

36/96B

proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

36/98

negoziati sul disarmo nucleare

39/120A

palestinesi e territori occupati

36/120B

palestinesi e territori occupati

36/120E

palestinesi e territori occupati

36/133

dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

36/146A

palestinesi e territori occupati

36/146B

palestinesi e territori occupati

36/146C

palestinesi e territori occupati

36/146G

palestinesi e territori occupati

36/147C

palestinesi e territori occupati

36/147F

richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

36/149B

palestinesi e territori occupati

36/150

palestinesi e territori occupati

36/172C

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/172H

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/172

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/172N

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/172O

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

36/173

palestinesi e territori occupati

36/226B

palestinesi e territori occupati

36/243B

bilancio dell'ONU

1982

37/7

Carta mondiale per la tutela dell'ambiente

37/11

regole di successione in merito alle proprietà di stato

37/47

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

37/69E

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

37/69G

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

37/69H

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

37/73

negoziati sul disarmo nucleare

37/78A

negoziati sul disarmo nucleare

37/83

negoziati sul disarmo nucleare

37/94B

richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

37/98A

proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

37/103

norme e principi di diritto internazionale

37/131

bilancio ONU

37/137

norme di protezione contro prodotti dannosi alla salute e all'ambiente

37/199

dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

37/204

revisione della Carta dei diritti economici e dei doveri degli stati

37/237

conferenza economica sull'Africa

37/251

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

37/252

revisione delle relazioni economiche internazionali

1983

38/19

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

38/25

affermazione del diritto di ciascuno stato a scegliere il proprio sistema economico e sociale in accordo con la volontà della popolazione senza interferenze esterne di qualsiasi genere

38/39E

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

38/39I

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

38/39K

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

38/70

negoziati sul disarmo nucleare

38/124

dichiarazione secondo cui l'educazione, il lavoro, la salute, un'alimentazione adeguata, lo sviluppo nazionale sono diritti di tutta l'umanità

38/128

norme e principi di diritto internazionale

38/150

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

38/182

negoziati sul disarmo nucleare

38/183M

negoziati sul disarmo nucleare

38/187A

proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

38/188G

negoziati sul disarmo nucleare

38/188H

negoziati sul disarmo nucleare

38/202

rafforzamento della capacità di protezione civile da parte dell'ONU

1984

39/9

cooperazione tra ONU e Lega dei paesi arabi

39/14

palestinesi e territori occupati

39/21

rapporto del Comitato sull'eliminazione delle discriminazioni razziali

39/411

diritto all'indipendenza di Sant'Elena

39/42

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

39/49A

palestinesi e territori occupati

39/49D

palestinesi e territori occupati

39/62

negoziati sul disarmo nucleare

39/65B

proibizione delle armi chimiche e batteriologiche

39/72G

contro l'apartheid e la repressione in Sudafrica

39/73

legislazione sui mari

39/95A

palestinesi e territori occupati

39/95H

palestinesi e territori occupati

39/147

palestinesi e territori occupati

39/148N

negoziati sul disarmo nucleare

39/151F

negoziati sul disarmo nucleare

39/161B

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

39/224

palestinesi e territori occupati

39/232

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

39/233

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

39/243

inchiesta sulla Commissione economica per l'Asia occidentale

1985

40/114

affermazione dell'inseparabilità e interdipendenza dei diritti economici, sociali, culturali, civili e politici

40/124

provvedimenti per favorire i diritti umani e le libertà fondamentali

40/148

misure contro i gruppi nazisti, fascisti e neofascisti

40/445

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

1986

41/11

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

41/68A

richiesta di un nuovo assetto mondiale più corretto dell'informazione e della comunicazione

41/90

negoziati sul disarmo nucleare

41/91

negoziati sul disarmo nucleare

41/92

negoziati sul disarmo nucleare

41/128

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

41/151

misure per migliorare le condizioni e assicurare i diritti umani e la dignità ai lavoratori migranti

41/450

norme di protezione contro prodotti dannosi alla salute e all'ambiente

1987

42/5

cooperazione tra ONU e Lega dei paesi arabi

42/18

richiesta di sottoporre alla Corte internazionale di giustizia le attività militari e paramilitari in Nicaragua

42/69J

palestinesi e territori occupati

42/101

Convenzione sui diritti dell'infanzia

42/159

Misure di prevenzione del terrorismo internazionale

42/162B

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

42/176

fine dell'embargo contro il Nicaragua

42/198

aiuti e diritti dei paesi in via di sviluppo

42/441

conferenza sul commercio e lo sviluppo

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COBAS Scuola
Forlì, 7 dicembre 2002
COBAS Scuola FORLI' - CESENA