Il rifacimento della piazza di Desio:

Si scopron le tombe, si levano i morti

Un proverbio latino recita "Parce sepulto", lascia in pace i morti. La Giunta Pugliese evidentemente non lo conosce o, quanto meno, non lo rispetta. Col chiodo fisso di rifare la Piazza, sono andati a scavare dove c'era probabilmente il vecchio cimitero e hanno disseppellito gli antenati. Ossa e oggetti del passato sono tornati alla luce e saranno rimossi per far posto a una fontanella che non sarà certamente quella del Bernini di piazza Navona. E, insieme alle ossa, questi ineffabili Amministratori hanno messo in luce le loro virtù.

A cominciare dall'arroganza. Già i cittadini desiani avevano espresso in tutti i modi la loro contrarietà a questo progetto inutile e dispendioso. Poi anche Legambiente aveva fatto presente che quell'area era delicata dal punto di vista archeologico e avrebbe potuto rivelare qualche sorpresa proprio di questo genere.
La Sovrintendenza aveva chiesto di investire qualche soldo per un'indagine sul sottosuolo prima di intervenire in modo così brutale. Ma loro niente: i soldi li buttano per pagare Consigli di amministrazione di società inutili.

Piazza a Desio

Poi c'è la mancanza di cultura. Ecco perchè non c'è neppure l'assessore alla cultura: non sanno che cos'è. Figuriamoci se arrivano a pensare che questa è anche rispetto della propria storia, dell'ambiente urbano, del confronto di idee. Cose che capiscono benissimo tutte le persone sensibili, indipendentemente dal livello di istruzione, quelle che magari parlano il dialetto. Non perchè sono Padani, ma perchè conservano e vivono le loro tradizioni. Per evitare il triste spettacolo bastava leggere qualche storia di Desio, consultare qualche piantina del passato. Ma bisogna saper leggere. E sapere che le piantine non sono solo quelle che servono a tirare su metri cubi di cemento. Acuta, poi, la soluzione che hanno proposto dopo il ritrovamento: spostare gli scavi di qualche metro! Devono avere la vocazione del becchino. Per non parlare dello sperpero.

Il rifacimento della Piazza costa più di un milione di euro... per ora. Nel frattempo non trovano i soldi per rifare i tetti di alcune scuole, che sono in eternit. Aumentano improvvisamente in maniera spropositata la tassa per la raccolta dei rifiuti. Vendono le farmacie per fare cassa. E così via. Un altro detto latino dice "Nemo dat quod non habet". I brianzoli, valenti falegnami, battendo le nocche sul tavolo, traducono: "L'è la qualità del legnn".

DS - Desio
Desio, 6 ottobre 2003
da "Il filorosso"