Il bilancio consuntivo del partito per l'anno 2001 e il preventivo del 2002

Rifondazione comunista è in buona salute

Nelle pagine successive troverete il bilancio consuntivo del partito per l'anno 2001 e il preventivo del 2002 che verranno discussi nella riunione della Direzione di oggi. Abbiamo inoltre riportato l'elenco delle sedi che abbiamo acquistato in questi anni.

Nel mese di luglio, sempre su queste pagine, verrà pubblicato il bilancio della M. R. C., la società editrice del nostro quotidiano Liberazione di cui è interamente proprietario il Partito della Rifondazione Comunista.

Dalla lettura di questi bilanci, per la verità un po' difficili da comprendere per i non addetti ai lavori, si può verificare lo "stato di salute", da un punto di vista economico e finanziario, del partito e di Liberazione.

Con questa introduzione mi propongo di evidenziare gli aspetti principali di questi bilanci e, soprattutto, di sottolinearne l'importanza politica per la crescita del partito dei temi connessi alle disponibilità economiche: l'autofinanziamento, il tesseramento, le feste di Liberazione, l'apertura di nuovi circoli nei territori e nei luoghi di lavoro, il corretto rapporto tra eletti e partito.

I punti più significativi del bilancio 2001

Intanto va valorizzato il fatto che, nonostante una riduzione significativa delle entrate derivate dai contributi elettorali (8,8 miliardi nel 2000, 7,5 miliardi nel 2001), chiudiamo con un utile di 1 miliardo e seicento milioni.

Gli altri elementi più significativi riguardano un incremento delle uscite nella voce "per servizi" (da 3,5 a 4,3 miliardi): si tratta di rimborsi per iniziative politiche prevalentemente utilizzati per far fronte all'impegnativa campagna elettorale del 2001; sempre per questo motivo vanno considerati gli incrementi (da 1,3 a 1,75 miliardi) dei "contributi ad associazioni". Infine altri due aspetti rilevantissimi: rispetto allo scorso anno il contributo del partito a Liberazione viene azzerato (da 1,15 miliardi a 83 milioni) e il nostro patrimonio immobiliare aumenta di altri 2,5 miliardi (da 22,5 a 24,8 miliardi).

Il pareggio di Liberazione: un sogno realizzato

L'obiettivo principale che ci eravamo posti lo scorso anno era quello di portare il nostro quotidiano al pareggio. Ci siamo riusciti. E' la prima volta da quando è nata Liberazione (sia come settimanale che come quotidiano). Questo è il frutto di un lavoro duro e non sempre facile che ha visto impegnati l'amministratore del giornale, Mauro Belisario, i giornalisti, i poligrafici e l'attuale autorevole direzione. I grafici che pubblichiamo in questa pagina mostrano, più di tante parole, il cammino compiuto.

Organizzare gli "amici di Liberazione"

Ma da qui dobbiamo partire per migliorare ulteriormente; io credo dobbiamo porci almeno tre obiettivi: 1) mantenere una situazione di equilibrio di bilancio; 2) consolidare l'esperienza dell'inserto mensile a 5 mila lire; 3) potenziare il rapporto partito-giornale attraverso la costruzione dell'Associazione "Amici di Liberazione" in ogni capoluogo di provincia. Essa dovrebbe attivarsi da subito per una capillare raccolta di abbonamenti e una organizzazione della diffusione militante almeno nei momenti più significativi.

Attraverso la struttura degli "Amici di Liberazione" si potrebbe stabilire un rapporto, più proficuo di quello attuale, tra lettori e giornale per recepire anche quelle idee e quei suggerimenti che potrebbero rendere ancora più efficace Liberazione; non dimentichiamoci che si tratta dello strumento più efficace ed importante di battaglia politica di cui disponiamo.

Novanta sedi: il partito mette le radici

Anche nel corso del 2001 numerose sono state le federazioni e i circoli che hanno deciso di scommettere sul futuro del nostro partito acquistando la sede. Ne ricordo alcune, rimandando alle pagine successive per la mappa completa. Quella di Milano, grande e multifunzionale; la vera e propria Casa del popolo di Borgo S. Lorenzo (vi ricordate il Mugello?) dove i compagni sono già al lavoro per una gigantesca opera di ristrutturazione che alla fine ci consegnerà locali molto ampi per un valore di 2 miliardi; la sede di Cosenza, importante città della Calabria e del Mezzogiorno: oltre 300 mq in pieno centro; una nuova sede a Roma al quartiere Nomentano dove troveranno spazio, oltre il circolo del Prc, anche un ufficio legale a disposizione di tutti, un negozio per gadget e libri e anche, finalmente, l'archivio nazionale del nostro partito poiché a 11 anni dalla nascita e siccome non abbiamo alcuna intenzione di scioglierci, né oggi né domani, è bene che cominciamo ad occuparcene; infine la sede di Aosta, dove un centinaio di coraggiosi iscritti/e guidati dal compagno Piero hanno deciso che anche lì, dove non è mai stato facile essere comunisti, vale la pena provarci.

Investiamo bene il nostro risparmio

Come abbiamo già detto lo scorso anno, il 2002 e il 2003 saranno due anni duri. Avremo problemi di liquidità. Le entrate elettorali saranno ridotte e quindi dovremo trovare forme alternative di finanziamento. Si tratta di costruire un "ponte" fino al 2004, quando ci saranno le elezioni europee, mentre nel 2005 ci saranno le elezioni regionali e nel 2006 quelle politiche: in quegli anni le entrate ci consentiranno di ripianare tranquillamente la carenza di liquidità attuale. Ci servono quindi 5 miliardi che contiamo di raccogliere in questi due anni a partire da una grande Campagna che inizierà con le feste di Liberazione di quest'anno e si consoliderà con il lancio del tesseramento per il 2003.

Non si tratta della classica sottoscrizione, né di un prestito a fondo più o meno perduto (chi ha militato nel Pci sa di che cosa sto parlando), si tratta dell'acquisto di vere e proprie obbligazioni garantite da istituti bancari. In parole semplici: se un compagno o una compagna ha qualche milione (di lire!) e lo vuole investire e vuole contemporaneamente aiutare il partito senza però rischiare nulla (i propri soldi possono essere richiesti in qualsiasi momento e la banca ne garantisce la restituzione al 100%, interessi maturati compresi) c'è il modo per farlo.

Autofinanziamento: pratica della diversità comunista

Dobbiamo rafforzare, estendere e organizzare la pratica dell'autofinanziamento. So che è difficile. So anche che i tesorieri sono spesso lasciati soli in questo lavoro, quando non vengono guardati con diffidenza. Dobbiamo resistere: non ci sono alternative. Come al solito bisogna rimboccare le maniche e lavorare a partire dagli strumenti "classici" che abbiamo a disposizione: tesseramento, feste di Liberazione, ma anche "nuovi" come corsi di informatica oppure di lingua straniera tenuti gratuitamente nei nostri circoli da compagni/e del partito, vendita di opere d'arte realizzate da compagni simpatizzanti, organizzazione di viaggi turistici ecc.

Inoltre dobbiamo essere rigorosi con i versamenti dei compagni/e che il partito elegge nelle istituzioni o in enti di varia natura. Ci siamo dotati di un regolamento nazionale chiaro, il cui spirito va nella direzione di ridurre il divario di condizioni materiali che esiste tra chi lavora nel partito e chi lavora nelle istituzioni. E' anche a partire dal rispetto di queste regole che si misura la "diversità comunista" rispetto alle altre forze politiche e che nel ‘piccolo' dimostra la nostra coerenza non solo nel "predicare", ma anche nel fare.

Claudio Grassi
Roma, 4 aprile 2002
da "Liberazione"