Elezioni politiche 9 Aprile 2006

ABECEDARIO DEL PROGRAMMA DELL’UNIONE

Ampi stralci del documento relativo al programma, composto da 270 pagine, approvato dai partiti che fanno parte dell’Unione.

L'Unione
A
come …

Acqua

L’acqua è un bene pubblico prezioso che va protetto in nome della qualità della vita e della salute pubblica. L’acqua per i bisogni primari è un diritto di cui va garantita la disponibilità, oggi più che mai minacciata da fenomeni di inquinamento, dal suo uso distorto e dallo spreco.

Nel settore cruciale dell’acqua dovranno essere assunti criteri di massima sensibilità, di precauzione, di forte investimento programmatico. In questo caso la distinzione fra rete e servizio è più complessa. Entrambe le funzioni dovranno dunque rimanere pubbliche.

Crediamo inoltre nell’assoluta necessità di effettuare robusti investimenti nel potenziamento e ammodernamento delle reti idriche, soprattutto nel Mezzogiorno dove i cittadini e gli utenti hanno ancora gravi e diffuse difficoltà di accesso all’acqua.

Agricoltura

Il nostro programma riconosce la funzione strategica del Sistema Agricolo Nazionale per la sua rilevanza economica, ambientale, sociale e culturale.
Pur in un contesto comunitario si rende sempre più necessaria una forte politica agricola nazionale. E’ necessario inoltre ridurre la forbice dei prezzi tra produttore e consumatore eliminando i passaggi che non aggiungono valore e favorendo forme decentralizzate di commercializzazione, anche con esperienze di filiera corta. Difendere e sostenere il reddito degli agricoltori con una politica di equità dei prezzi, alleggerire i costi di produzione e di sistema per aumentare la competitività delle nostre imprese, valorizzare il lavoro, anche con riguardo ai lavoratori immigrati e alle loro pari opportunità.

Ammortizzatori sociali

Riteniamo indifferibile una profonda riforma del sistema degli ammortizzatori sociali che preveda:

Animali

Alla luce della nuova e crescente sensibilità nei confronti degli animali, ci impegniamo affinchè il nostro rapporto con essi sia il più informato, solidale e rispettoso nello spirito della “dichiarazione universale dei diritti dell’animale” Unesco.

Per quanto riguarda l’attività venatoria proponiamo la difesa e la piena applicazione della legge n. 157 del 1992, il rispetto delle direttive comunitarie in materia di caccia.

In linea con la più recente normativa comunitaria, proponiamo di rivedere la normativa sul benessere degli animali negli allevamenti, stabilendo rigidi principi etologici per salvaguardare il benessere di tutti gli animali utilizzati dall'industria zootecnica durante l'allevamento, il trasporto e la macellazione, prevedendo efficaci strumenti di controllo e monitoraggio.

In linea con la normativa comunitaria ed alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all'utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano ancora uso.

Riteniamo, inoltre, importanti – con riferimento a quanto esplicitamente previsto dal Trattato per la Costituzione europea – adeguati meccanismi di tutela dei diritti degli animali come esseri senzienti.

Appalti

Ci impegniamo a rivedere la normativa in merito agli appalti di opere e servizi e alla cessione di ramo d’azienda, spesso utilizzata in modo fittizio per aggirare le tutele dei lavoratori attraverso il meccanismo delle esternalizzazioni: la disciplina va ricondotta alla sua corretta dimensione, giustificata esclusivamente da oggettivi requisiti funzionali e organizzativi.

In ogni caso, va riconosciuta una piena responsabilità dell’impresa appaltante nei confronti dei lavoratori delle imprese appaltatrici.

Inoltre, riteniamo che le attività della pubblica amministrazione che garantiscono i diritti tutelati costituzionalmente ed i relativi servizi debbano essere parte integrante dell’intervento pubblico e non siano esternalizzabili.

Aree protette

Non possiamo dimenticare che l’Italia è il paese europeo a più elevata biodiversità per caratteristiche geografiche e climatiche. Tale biodiversità è un valore fondamentale per la qualità ambientale e naturale del paese e dei suoi paesaggi. Il sistema delle aree naturali protette italiane costituisce uno strumento per la preservazione di risorse naturali primarie di rilevante importanza e un patrimonio straordinario da conservare e valorizzare. In questo contesto proponiamo che le reti ecologiche entrino nella pianificazione territoriale su area vasta, al fine di garantire sistemi di tutela diffusa e integrata, con particolare attenzione al sistema alpino, a quello appenninico, ai bacini fluviali e alle coste.

Aree urbane

Ci impegniamo a promuovere un programma per le città e le loro periferie, finalizzato alla tutela e alla valorizzazione dei centri storici e al risanamento urbanistico e sociale delle periferie.

In questo contesto, ci impegniamo a:

Articolo 11

Scegliamo di mettere la vocazione di pace del popolo italiano e l’art.11 della Costituzione italiana al centro delle scelte che il nostro Paese compie in materia di sicurezza.

Scegliamo una politica preventiva di pace che persegua attivamente l’obiettivo di equità e giustizia sul piano internazionale, favorendo la prevenzione dei conflitti e il prosciugamento dei “bacini dell’odio”.

Asili nido

Ci impegniamo a varare un piano di azione per lo sviluppo del sistema di asili nido che faccia leva su risorse nazionali e locali e sull’integrazione con il sistema scolastico, prevedendo anche la ristrutturazione di immobili di proprietà del demanio, delle regioni e degli Enti Locali e la loro destinazione al sistema dei nidi per l’infanzia. Le tariffe devono essere accessibili e puntiamo anche ad ampliare e modulare gli orari di apertura dei nidi e delle scuole materne in modo da facilitare la conciliazione con gli orari dei genitori.

Assegno per il sostegno alle responsabilità familiari

Proponiamo l'unificazione degli attuali strumenti monetari di sostegno alle famiglie - assegni al nucleo familiare e deduzioni Irpef per figli a carico - in una dote di reddito per il bambino che prende il nome di “Assegno per il sostegno delle responsabilità familiari” e fornisce, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori, una integrazione di reddito più consistente dell’attuale e crescente in funzione della numerosità del nucleo familiare. Il sostegno avrà carattere di selettività, rivolgendosi essenzialmente alle famiglie con redditi bassi e medi.

Assistenza

Crediamo nel rilancio del welfare locale e in un sistema di politiche sociali finalizzate all’integrazione socio sanitaria.

Indichiamo delle priorità:

B
come …

Beni culturali

Mai più condoni. Questo è il primo impegno che ci assumiamo nel pieno rispetto del dettato costituzionale.

I criteri a cui ispireremo le nostre politiche sono:

Dovremo superare la precarizzazione dei ruoli dei pubblici uffici, determinata dalla crescente tendenza al conferimento di incarichi temporanei.

Bossi Fini

Sulle politiche per i migranti intendiamo ripartire da zero, sostituendo le parole d’ordine della normativa in vigore - chiudere, emarginare, criminalizzare - con le nostre: governare, accogliere, costruire convivenza.

Il percorso legislativo che immaginiamo passa per l’abrogazione della legge Bossi-Fini, per una politica degli ingressi, per la regolamentazione organica del diritto di asilo, per il diritto di voto alle elezioni amministrative, per la modifica delle regole in tema di acquisizione della cittadinanza, per una legge a tutela della libertà religiosa e di culto.

C
come …

Carcere

Occorrerà avviare modifiche normative per conseguire due obiettivi di alto impatto simbolico:

Casa

L’obiettivo è portare tendenzialmente l’offerta complessiva di edilizia sociale – composta non solo da nuove costruzioni di edilizia residenziale pubblica - in linea con la media europea.

In generale, crediamo nella necessità di uno sforzo convergente del governo centrale, delle regioni, degli enti locali, attivando risorse pubbliche e private.

I Comuni saranno dal canto loro incentivati a realizzare soluzioni di “canone solidale” rivolte alle fasce basse.

D’altra parte, vogliamo anche rendere più mirati ed efficaci i sostegni finanziari alla domanda:

Con riferimento alla questione degli sfratti,proponiamo interventi volti a garantire il passaggio da casa a casa per i soggetti deboli.

Infine, crediamo che il mercato degli affitti privati possa essere moderato anche attraverso lo strumento dell’incentivazione fiscale.

Si può pensare, nell'ambito di una rivisitazione della legge n. 431 del 1998, a una rivisitazione complessiva del sistema delle detrazioni fiscali, rivedendo le agevolazioni fiscali a favore del libero mercato e, contemporaneamente, incrementando la detassazione degli affitti a canone concordato, a un intervento sulla fiscalità della casa che penalizzi lo sfitto, anche ai fini di un vero contrasto al canone nero e di una diversa modulazione dell’ICI.

Caschi bianchi

Ci battiamo per la costituzione a livello europeo di un corpo civile di pace, i cosiddetti caschi bianchi, in grado di intervenire nelle aree di sofferenza e conflitto con gli strumenti del dialogo, dell’interposizione non violenta, della diplomazia e della mediazione.

Cittadinanza europea

Dobbiamo appoggiare l’introduzione nella Carta costituzionale europea del principio di «cittadinanza europea di residenza», svincolato dalla nazionalità, che potrebbe consentire ai cittadini di Paesi extracomunitari che risiedono legalmente nella Ue di godere di diritti e doveri economici, sociali e politici.

Class action

L’azione collettiva risarcitoria (“class action”) è una nuova tecnologia del processo che si va diffondendo ormai in tutto il mondo e crediamo opportuno introdurre anche da noi. Quando si verificano illeciti che provocano danni ad una platea molto estesa e diffusa di soggetti, coloro che li subiscono spesso rinunciano ad agire perché il costo di accesso alla giustizia è troppo oneroso rispetto al probabile beneficio di vincere la causa. Con la “class action” invece, nei casi di illeciti civili plurioffensivi, la sentenza che si ottiene in un singolo giudizio può essere fatta valere anche da quanti si trovano nella medesima situazione, senza che ciascuno dei danneggiati sia costretto a promuovere autonomamente la propria azione. La disciplina della “class action” essere configurata in modo che si armonizzi con i principi generali in tema di tutela giurisdizionale del nostro ordinamento, avendo riguardo affinché:

Clausola generale di salvaguardia del Parlamento

Proponiamo la previsione di una clausola generale che consenta al Parlamento di intervenire con legge per tutelare l’interesse della Repubblica anche in materie di competenza regionale quando siano in gioco superiori interessi della collettività, quando si debba garantire l’unità giuridica o economica del Paese o garantire l’uguaglianza dei cittadini nell’esercizio dei diritti costituzionali.

Codice etico

L’Unione riconosce l’utilità e l’importanza di realizzare l’introduzione di un Codice Etico nella sottoscrizione degli accordi commerciali dell’Italia, nonché delle imprese italiane con paesi terzi. Il Codice Etico è uno strumento che vuole garantire nella sottoscrizione di accordi commerciali il rispetto dei diritti umani, sindacali, la tutela dei minori, la conservazione delle risorse naturali, l’assenza di pirateria di materiale biologico e la lotta alla corruzione, quale percorso fondamentale in materia di Responsabilità Sociale delle Imprese e di dimensione sociale della globalizzazione.

Commercio delle armi

Sulla base dello spirito originario della legge 185/90, (commercio delle armi), l’Unione si impegna a che vi siano trasparenza e un più cogente rispetto delle disposizioni che impediscono il commercio delle armi in Paesi che violano i diritti umani o che siano collocati in aree di conflitto, nonché a sostenere l’adozione in ambito ONU di un trattato internazionale sul commercio delle armi.

Commercio equo e solidale

L’Unione favorirà il Commercio Equo e Solidale con campagne di informazione sul valore sociale e ambientale di detti prodotti anche attraverso politiche di defiscalizzazione che consentano di essere accessibili a tutti i consumatori sul mercato. Saranno altresì favoriti e valorizzati i progetti di microcredito nei luoghi di produzione dei prodotti equo e solidali.

Commissione d’inchiesta su Genova

La crescente domanda di sicurezza da parte della collettività, a fronte di vecchi e nuovi rischi e pericoli, richiede la messa in opera di un programma di riorganizzazione, coordinamento e modernizzazione che rafforzi il rispetto della legalità, il contrasto della criminalità, la prevenzione delle minacce terroristiche.
La politica del centrodestra al riguardo si è mostrata del tutto indifferente: a vuoti annunci si sono affiancate misure che contrastano con il rispetto della legalità, l’inerzia rispetto alla criminalità economica, un abbassamento della guardia nel contrasto alla criminalità organizzata, l’utilizzo delle forze di polizia per operazioni repressive del tutto ingiustificate; basti pensare ai fatti di Genova, per i quali ancora oggi non sono state chiarite le responsabilità politica e istituzionale (al di là degli aspetti giudiziari) e sui quali l’Unione propone,per la prossima legislatura, l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta.

Condoni edilizi

Basta con i condoni edilizi: ci impegniamo a non varare nuovi condoni e a potenziare attività e misure di prevenzione, di controllo e dissuasione, nonché piani di recupero del territorio che passino anche attraverso l’abbattimento delle opere abusive, a partire da quelle realizzate nelle aree vincolate.

Conflitto di interessi

Dobbiamo colmare una profonda lacuna, adeguando l’ordinamento italiano a quello di altre grandi democrazie occidentali, attraverso un modello di provata efficacia e di sicuro equilibrio che mira a prevenire l’insorgere di conflitti di interessi tra gli incarichi istituzionali (sia nazionali che locali) e l’esercizio diretto di attività professio nali o imprenditoriali o il possesso di attività patrimoniali che possano confliggere con le funzioni di governo.

Gli strumenti che utilizzeremo sono: la revisione del regime delle incompatibilità; l’istituzione di un apposita autorità garante; l’obbligo di conferire le attività patrimoniali a un blind trust.

L’incompatibilità deve essere totale per i membri del governo nazionale, di quelli regionali e delle città con più di 100 mila abitanti. Questi, nel corso del proprio mandato, potranno svolgere esclusivamente le funzioni legate alla carica, con il diritto di essere collocati in aspettativa da altri incarichi.

Tutti i titolari di cariche pubbliche, inoltre, non potranno ricoprire per interposta persona attività imprenditoriali in imprese o società private, o a prevalente partecipazione pubblica, oppure che abbiano rapporti di concessione con pubbliche amministrazioni, con esclusione delle attività non profit e delle attività di modesta entità.

Sarà fonte di conflitto di interessi il possesso, diretto o per interposta persona, di partecipazioni rilevanti in alcuni specifici settori economici nei quali tale possesso determina di norma e quasi inevitabilmente un condizionamento del libero svolgimento della funzione pubblica.

I beni e le attività non rilevanti ai fini delle incompatibilità e quelli derivanti dalla liquidazione di beni e attività rilevanti dovranno essere conferiti a una gestione fiduciaria “cieca” (blind trust) che provvederà ad amministrarli con l’obbligo di rendiconto alla fine del mandato politico del titolare.

Congedi per maternità e paternità

Proponiamo di rafforzare le possibilità per ambedue i genitori di usufruire dei congedi remunerati di maternità e paternità; innalzare la quota dello stipendio assicurata ai genitori che fruiscono dei congedi parentali e rafforzare la possibilità di integrare la quota mancante con un anticipo del trattamento di fine rapporto (TFR).

Consumatori utenti

Proponiamo una riforma della legge quadro in materia dei diritti dei consumatori/utenti incentrando le politiche di tutela sulla trasparenza e al fine di attuare pienamente ogni normativa che garantisca sicurezza, informazione e tutela risarcitoria dei cittadini singoli ed associati. Primo obiettivo deve essere la trasparenza, che si articola in:

Cooperazione

La cooperazione allo sviluppo può interagire con la politica estera, con l’insieme delle politiche di cooperazione internazionale e proporre con trasparenza un nuovo patto fra cittadini e Governo. In questo senso la cooperazione diviene elemento di cerniera tra la politica interna e la politica estera.

Dovremo innanzitutto delineare un nuovo sistema della cooperazione con:

L’Italia non è stata in grado di rispettare gli impegni presi (Barcellona, conferenza dei Ministri della UE, e Monterrey marzo 2002, conferenza delle Nazioni Unite).
In primo luogo dobbiamo dunque armonizzare le nostre risorse con un incremento, chiaro anche se modulato, che ci avvicini agli altri Paesi europei, per raggiungere progressivamente l’obiettivo dello 0,7% del PIL.

Costi della politica

Il governo di centrodestra, in questi anni, ha saccheggiato l’amministrazione: pur condannando nella retorica i costi eccessivi degli apparati pubblici, non ha esitato nell’utilizzo delle spese di rappresentanza, delle spese per consulenza, delle spese per viaggi. Nell’autunno 2005 la Corte dei Conti ha lanciato l’allarme: le spese per consulenze hanno raggiunto il mezzo punto di PIL, un record assoluto.

I danni causati dal governo Berlusconi richiederanno anni per essere riassorbiti:

E’ un problema dell’intero sistema istituzionale italiano: anche il centrosinistra, alla guida di tante regioni e di tanti comuni, ha la responsabilità di affermare un forte principio di trasparenza e di riduzione dei costi della politica.

Ne va della legittimazione e della credibilità della politica.

Proponiamo diversi strumenti per sanare questa condizione.

Il primo strumento è un codice di condotta, strumento per rispettare e attuare i seguenti principi:

Per le campagne elettorali intendiamo realizzare una piena applicazione della legge attuale, che contiene le misure necessarie a garantire la trasparenza.

Queste misure devono però essere effettivamente applicate e il loro rispetto dev’essere controllato: il che sinora non si è mai fatto.

Interverremo anche sulle indennità dei parlamentari e delle altre autorità o cariche pubbliche (componenti di authorities, enti pubblici, management di società a totale partecipazione pubblica), con misure di riduzione e con tetti non valicabili.

Costituzione

L’attuale maggioranza di governo ha applicato alle istituzioni una logica “proprietaria”. Proprio in scadenza di legislatura il governo di Berlusconi ha inflitto due gravi colpi al sistema costituzionale: il progetto di riforma della legge elettorale e il disegno di riforma costituzionale.

Sono entrambi progetti elaborati senza alcun coinvolgimento dell’opposizione, ma anzi contro di essa. La Costituzione e le istituzioni sono diventate merce di scambio, usata per tenere insieme una coalizione politica ormai priva di ogni collante ideale e progetto politico.

Ci siamo opposti in Parlamento a questa riforma e chiederemo a tutti i cittadini di pronunciarsi contro di essa mediante il referendum costituzionale.

Ci impegniamo innanzitutto ad assicurare e rispettare la stabilità e la supremazia dei valori fondamentali della Costituzione che sono alla base di una democrazia rappresentativa che sia trasparente, solidale, efficace, in grado di guardare al futuro.

Non proponiamo quindi una “grande riforma costituzionale”, semplicemente perché non ce n’è bisogno, e perché ogni modifica della Carta Fondamentale deve essere frutto del coinvolgimento di tutte le parti politiche e sociali.

A questa tutela uniamo precise garanzie per il futuro, per evitare che future maggioranze di governo realizzino riforme costituzionali senza ottenere un ampio consenso in Parlamento e nella società.

Modificheremo il quorum previsto dall’art.138 della Costituzione elevando la maggioranza necessaria per l’approvazione, in seconda lettura,di leggi di revisione costituzionale. Questo garantirà il raggiungimento di un ampio consenso, evitando per il futuro riforme costituzionali approvate a colpi di maggioranza evitando ogni confronto democratico.

L’introduzione in Costituzione della tutela dell’ambiente può costituire una più solida base giuridica per l’elaborazione di adeguate politiche in materia.

Cpt - Centri di Permanenza Temporanea

La legge Bossi-Fini prevede praticamente un solo strumento, l’espulsione: costoso, incerto nei risultati, potenziale minaccia a diritti e garanzie fondamentali propri di tutti gli individui.

Dobbiamo invece approntare un complesso di misure giuste ma efficaci:

L’adozione di queste norme comporta il superamento dei Centri di Permanenza Temporanea. Dobbiamo comunque approntare strumenti efficaci per assicurare l'identificazione degli immigrati e il rimpatrio di quanti vengono legittimamente espulsi.

D
come …

Debito dei Paesi in via di sviluppo

Le richieste degli Stati del sud del mondo, tendenti a rafforzare il ruolo economico-sociale del sistema delle Nazioni Unite, devono trovare interlocutori certi e determinati tra i Paesi maggiormente industrializzati. Per questo proponiamo la costituzione di un Consiglio di Sicurezza economico-sociale che fornisca i necessari indirizzi a tutte le organizzazioni internazionali con finalità economico-sociali.

Sulla base della legge 209/2000, ci impegniamo a promuovere e sostenere processi equi e trasparenti per la riduzione e/o cancellazione del debito estero dei Paesi in via di sviluppo.

Diritti civili per le persone disabili

Noi crediamo che un fronte primario di difesa dei diritti umani e civili sia costituito dalla lotta contro ogni forma di discriminazione a carico delle persone con disabilità.

A questo proposito, riteniamo che l’Italia debba dare piena attuazione ai princìpi di parità di trattamento e non discriminazione dettati dall'Unione europea, ma anche recepire tempestivamente le indicazioni della Convenzione ONU sulla «Promozione e la tutela dei diritti e della dignità delle persone con disabilità», tuttora in via di definizione.

Crediamo che in questo contesto debba essere riconosciuto dall’ordinamento e concretamente difeso anche il diritto alla mobilità delle persone disabili, attraverso il rifinanziamento della legge n. 13 del 1989 per l’eliminazione delle barriere architettoniche nelle abitazioni private e il rilancio dei Piani regionali per l’accesso collettivo alla mobilità urbana ed extraurbana.

Infine, pensiamo che debba essere data completa attuazione alla legge n.

104 del 1992 anche per gli aspetti finora trascurati, quali la promozione della ricerca scientifica sulle cause e le cure della disabilità e l’adozione del «libretto del disabile».

Delega ambientale

Il governo di centrodestra, attraverso la legge delega n. 308 del 15 dicembre 2004, ha riscritto unilateralmente, buona parte della normativa ambientale, esautorando il Parlamento, le regioni e le autonomie locali dei loro ruoli istituzionali.

L’approvazione dei decreti attuativi avrebbe un impatto particolarmente negativo, tra l’altro, nella realizzazione delle VIA e delle VAS, sulla difesa del suolo, la tutela delle acque e la gestione delle risorse idriche, sulla gestione dei rifiuti e delle bonifiche, sulla tutela dell’aria e delle emissioni in atmosfera.

L’Unione si impegna ad elaborare tempestivamente le misure necessarie per annullare i rischi e le storture posti dalla legge delega ambientale del governo di centrodestra.

Diritti umani

Il tema della tutela dei diritti umani è ineludibile. Proponiamo dunque la costituzione di un Consiglio per i diritti umani, la cui composizione garantisca un potere di tutela efficace ed il rispetto delle Convenzioni ONU vigenti in materia.

Dissesto idrogeologico

Gli obiettivi strategici delle nostre politiche contro il rischio di dissesto idrogeologico sono una corretta politica ordinaria delle gestione del territorio, l’affermazione di una tutela integrata ed il rafforzamento della sua manutenzione Le nostre politiche di contrasto al dissesto del territorio passano attraverso l’identificazione delle “linee fondamentali dell’assetto del territorio” previste dalla normativa vigente e non attuate.

Esse sono indispensabili per definire un quadro unitario di riferimento per le politiche adottare a tutti i livelli di governo del territorio e possono fungere altresì come linee guida per la “valutazione ambientale strategica” dei piani e dei programmi.

Puntiamo inoltre a:

Democrazia sindacale

Noi pensiamo che sia necessario riprendere un confronto sulla rappresentatività, sulla rappresentanza e sulla democrazia sindacale. Le discussioni che abbiamo svolto su questo argomento hanno chiarito l'esigenza di fornire un quadro legislativo di sostegno al tema della rappresentatività, da concretizzare nel corso della prossima legislatura.

La legge Bassanini ha già dimostrato la possibilità di arrivare ad una importante sinergia tra azione sociale e azione politica. A partire da questo risultato, i criteri della legge possono essere utilmente estesi per disciplinare la materia anche nei settori privati.

Sul complesso di queste materie l’Unione ritiene importante il confronto con le posizioni espresse dalle organizzazioni sindacali a partire dal positivo accordo raggiunto dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori metalmeccanici.

In particolare, riteniamo un significativo passo avanti, che può aprire la strada all’individuazione di criteri generali per affrontare il problema della rappresentatività, l'iniziativa dei sindacati di utilizzare entrambi i criteri - della democrazia diretta e di mandato - che traggono origine dalla storia dei modelli sindacali italiani del sindacato generale e del sindacato associazione.

Inoltre, riconosciamo l’esigenza di consolidare l’importante ruolo della contrattazione nazionale e di secondo livello e il giusto ruolo della legislazione a sostegno della contrattazione.

Diritto di voto per i migranti

Dobbiamo introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative dopo un congruo numero di anni di residenza, riformare la legge sulla cittadinanza, legandola per i nuovi nati allo «ius soli », riducendo il tempo necessario per l’acquisizione e rendendo espliciti e ben definiti i requisiti per la naturalizzazione.

Dotazione di capitale per i giovani

La nostra idea è che al momento della nascita lo Stato apra un conto individuale vincolato a favore del neonato e lo alimenti con specifici contributi annui (integrabili anche con donativi dei familiari) fino al diciottesimo anno di età. Al compimento dei 18 anni, il giovane potrà utilizzare la dotazione accumulata per finanziare periodi di studio o di formazione professionale, avviamento di attività imprenditoriali. La dotazione verrà successivamente restituita a tasso zero in un arco temporale sufficientemente lungo (ovviamente gli eventuali donativi dei familiari non vanno restituiti). Analoghi conti individuali verranno istituiti per quanti al momento del varo della legge siano in età compresa tra 0 e 17 anni.

E
come …

Election day

E’ necessario procedere alla razionalizzazione delle scadenze elettorali, attraverso l’accorpamento delle elezioni politiche e amministrative ravvicinate.

Questa soluzione, oltre a far conseguire risparmi non trascurabili, avrebbe anche l’effetto di ridurre l'incentivo all’astensionismo rappresentato dal fatto che troppo spesso i cittadini si vedono chiamati alle urne a breve distanza dalle ultime consultazioni, evitando anche che l'azione di governo ai vari livelli sia condizionata negativamente da una campagna elettorale continua.

Efficienza energetica

Le nostre proposte prevedono la diminuzione dei consumi totali dei combustibili fossili (nel mix di combustibili fossili favoriamo il ricorso al gas naturale meno inquinante) e una diminuzio ne delle emissioni di gas serra da realizzarsi:

In particolare, riteniamo possibile aumentare significativamente l’efficienza energetica complessiva con misure che avrebbero anche positive ricadute occupazionali: le indicazioni europee segnalano un possibile margine di risparmio per l’Italia pari ad almeno il 20% degli attuali consumi energetici, recuperabile attraverso investimenti in tecnologie per il risparmio energetico, remunerativi sul medio periodo.

A tal fine crediamo necessario favorire la diffusione dell’iniziativa delle ESCO (compagnie per il risparmio energetico) per l’accesso al credito bancario, attraverso un fondo di rotazione e strumenti di finanziamento tramite terzi.

Elettrosmog

Si rende necessario ritornare ai principi della legge quadro sull’elettrosmog approvata dal governo di centrosinistra, applicando il principio di precauzione e modificando radicalmente i decreti attuativi varati dalla maggioranza di centrodestra.

F
come …

Falso in bilancio

La riforma del diritto societario varata dal centrodestra ha aumentato lo scalino normativo tra società quotate e società quotabili. Ma soprattutto con la depenalizzazione di fatto del falso in bilancio ha abbassato il livello di legalità entro il quale sono obbligate ad operare le grandi imprese. Al contrario, noi crediamo nella necessità di:

Fisco

La lotta all’evasione, all’elusione e all’erosione sarà la nostra priorità di politica fiscale perché essa è condizione di equità e di efficienza del sistema.

La prima condizione per fare la lotta all’evasione è porre fine per sempre alla pratica dei condoni di qualsiasi natura e restituire strumenti, autonomia e risorse alle Agenzie fiscali. Una attiva lotta all’evasione richiederà anche una forte cooperazione tra Stati sia in termini di coordinamento legislativo che di collaborazione tra amministrazioni: in questo settore dovrà essere quindi rafforzata la cooperazione europea ed internazionale.

In questi anni si è realizzato un drammatico impoverimento del potere d’acquisto dei redditi medio-bassi. Ma è anche stato riconosciuto un vantaggio fiscale alla rendita piuttosto che ai redditi prodotti dalle imprese. Dobbiamo invertire questa situazione attraverso una politica fiscale che realizzi:

Flussi di ingresso per i migranti

La programmazione dei flussi d’ingresso per lavoro a vocazione stabile deve essere flessibile, su base triennale, integrabile annualmente in seguito a verifica degli andamenti e rapportata alla realtà del fenomeno per come si è registrato nel tempo. Dobbiamo basarla sul confronto con le parti sociali e i diversi livelli istituzionali, e accompagnarla con le misure necessarie per l’adeguamento dei sistemi di welfare e dei contesti abitativi locali. Tale programmazione deve essere discussa in un’apposita sessione parlamentare.

Possiamo aumentare flessibilità di questa programmazione tramite:

Dobbiamo assolutamente superare la situazione attuale per cui, per il singolo soggetto straniero, è facilissimo passare da una posizione regolare a una irregolare, mentre è praticamente impossibile il percorso inverso. Per questo dobbiamo assolutamente semplificare i meccanismi d’ingresso e stabilizzazione tramite:

G
come …

Giustizia

Dobbiamo rimuovere tutti gli aspetti del nuovo ordinamento in stridente contrasto con i principi costituzionali e, dove necessario, intervenire con provvedimenti di sospensione dell’efficacia di quelle norme della legge delega che potrebbero ledere il principio di unità, uguaglianza e parità di trattamento, e rendere impossibile successivamente un nuovo e diverso riordino della magistratura.

Dobbiamo improntare il nuovo ordinamento giudiziario a criteri di osservanza del principio di autonomia ed indipendenza della magistratura, che siano nel contempo funzionali a rendere più efficiente ed efficace il compito del magistrato.

Vogliamo garantire una giustizia, uguale per tutti, che non arrivi tardi.

La giustizia italiana è afflitta da un inaccettabile ritardo nella risposta del sistema giudiziario alla domanda dei cittadini.

Per ottenere una “ragionevole durata” del processo dobbiamo prevedere nuove risorse di uomini e mezzi, oggi carenti per interessata incuria del governo di centrodestra.

Dobbiamo evitare ogni contrapposizione fra diritti e tempo per realizzarli: l’efficienza non può mai andare a detrimento delle garanzie.

I nostri primi obiettivi saranno quindi:

Ci impegniamo a garantire il rigoroso rispetto della inviolabilità della libertà personale.

I primi obiettivi in questo ambito saranno:

Oltre ad assicurare una durata ragionevole dei processi, occorre specificamente garantire alle vittime dei reati una adeguata tutela.

Per questo intendiamo:

Obiettivo primario della prossima legislatura è l’approvazione di un nuovo codice penale.

A questo deve associarsi un provvedimento di clemenza e la contestuale modifica della norma costituzionale (art.79 Cost.) relativa al quorum necessario per la concessione di amnistia ed indulto.

Dovrà essere eliminato qualsiasi riferimento alla pena di morte dal nostro ordinamento.

K
come …

Kyoto

Noi crediamo che il Protocollo di Kyoto rappresenti un’opportunità per l’innovazione delle politiche energetiche e per una riduzione della dipendenza dall’importazione di combustibili fossili.

Proponiamo dunque che il Protocollo di Kyoto venga immediatamente attuato, valorizzando le sue ricadute positive nel nostro Paese con misure interne che consentano di raggiungere almeno l’80 % degli obblighi di riduzione, e facendo ricorso, per la parte restante, agli interventi di cooperazione internazionale previsti dal Protocollo stesso.

I
come …

Incapienti

Vogliamo sostituire le attuali deduzioni da lavoro Irpef, di cui non usufruiscono coloro che hanno un reddito inferiore al minimo imponibile, con una detrazione da lavoro rimborsabile, di cui possano usufruire come trasferimento monetario su base mensile coloro che hanno redditi inferiori al minimo (i cosiddetti incapienti) . Il sostegno avrà carattere di selettività, rivolgendosi essenzialmente ai lavoratori con redditi medi e soprattutto a quelli con redditi bassi e precari (in particolare, ma non solo, giovani all’inizio della vita lavorativa e donne con rapporti di lavoro discontinui). La detrazione sarà inoltre strutturata in modo da sostenere i redditi in forme incentivanti il lavoro e l’emersione.

Infrastrutture

L’Unione si impegna a individuare, sulla base delle risorse finanziarie disponibili, gli interventi infrastrutturali da realizzare prioritariamente, in coerenza con il «Piano generale dei trasporti », con il coinvolgimento attivo degli enti territoriali.

L’individuazione delle priorità infrastrutturali deve a sua volta avvenire alla luce delle risultanze della valutazione ambientale strategica (VAS), dell’esame del rapporto costo-beneficio di ogni intervento e delle sua coerenza con gli obiettivi generali e di sistema da perseguire, a partire dal riequilibrio modale.

Iraq

Consideriamo la guerra in Iraq e l'occupazione un grave errore.

Dobbiamo dare un forte segnale di discontinuità sia al popolo iracheno sia alla comunità internazionale, anche per affermare il valore del multilateralismo come metodo per la soluzione concordata dei conflitti e per rafforzare il ruolo delle Nazioni Unite, restituendo loro autorevolezza.

In coerenza con il principio del multilateralismo, riteniamo necessaria la internazionalizzazione della gestione della crisi irachena, con una netta ed evidente inversione di rotta da realizzarsi con la presenza di una autorità internazionale (ONU) che superi la presenza militare e che affianchi il governo iracheno nella gestione della sicurezza, del processo di transizione democratica e della ricostruzione. Se vinceremo le elezioni, immediatamente proporremo al Parlamento italiano il conseguente rientro dei nostri soldati nei tempi tecnici necessari, definendone, anche in consultazione con le autorità irachene, al governo dopo le elezioni legislative del dicembre 2005, le modalità affinché le condizioni di sicurezza siano garantite Liberazione sabato 11 febbraio 2006 aIII DOCUMENTI Il rientro andrà accompagnato da una forte iniziativa politica in modo da sostenere nel migliore dei modi la transizione democratica dell’Iraq, per contribuire ad indicare una via d’uscita che consenta all’Iraq di approdare ad una piena stabilità democratica, e a consegnare agli iracheni la piena sovranità sul loro Paese.

Israele - Palestina

Una convinta politica di sicurezza deve dispiegarsi rafforzando l’iniziativa della UE, nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, per sviluppare cooperazione politica, economica, sociale e culturale, per la promozione della democrazia e dei diritti umani, per la soluzione di tutti i conflitti aperti, nel pieno rispetto delle risoluzioni delle Nazioni Unite, offrendo maggiori opportunità di cooperazione e di integrazione regionale. In particolare, l’Europa deve assumere con rinnovato vigore l’iniziativa per la soluzione del conflitto israelo-palestinese sulla base del principio“due popoli, due Stati”.

L
come …

Lager nazisti

Proponiamo il riconoscimento, da parte della Repubblica italiana, a titolo di risarcimento soprattutto morale, del sacrificio dei propri cittadini deportati ed internati nei lager nazisti nell’ultimo conflitto mondiale (gli schiavi di Hitler).

Lavoro flessibile e a tempo parziale

Per noi la forma normale di occupazione è il lavoro a tempo indeterminato, perché riteniamo che tutte le persone devono potersi costruirsi una prospettiva di vita e di lavoro serena. In tal senso, crediamo che il lavoro flessibile non possa costare meno di quello stabile e che tutte le tipologie contrattuali a termine debbano essere motivate sulla base di un oggettivo carattere temporaneo delle prestazioni richieste e che non debbano superare una soglia dell’occupazione complessiva dell’impresa.

Proponiamo che le tipologie di lavoro flessibile siano numericamente contenute e cancellate quelle più precarizzanti: ad esempio il job on call, lo staff leasing e il contratto di inserimento.

Per quanto riguarda il lavoro a progetto, che vogliamo sottoposto alle regole dei diritti definite dalla contrattazione collettiva, puntiamo ad eliminarne l’utilizzo distorto, tenendo conto dei livelli contrattuali delle categorie di riferimento e con una graduale armonizzazione dei contributi sociali. In particolare, occorre garantire una relazione tra versamenti e prestazioni e prevedere che l’innalzamento dei contributi non sia totalmente a carico di questi lavoratori.

Proponiamo la reintroduzione del credito di imposta a favore delle imprese che assumono a tempo indeterminato.

Ci impegniamo ad adottare iniziative di carattere legislativo per rendere certi i percorsi di stabilizzazione del lavoro e per monitorare la formazione professionale al fine di scongiurare abusi e distorsioni nell’attuazione degli istituti contrattuali.

Lavoro nero

Ci appare indispensabile combattere a fondo, con misure preventive e repressive, la piaga del lavoro nero, anche con studi di settore e appositi indici di congruità. Il lavoro nero e irregolare, oltre a rappresentare una grave lesione dei diritti del lavoro, è anche causa di concorrenza sleale e di evasione fiscale e contributiva.

Queste politiche di promozione della buona occupazione e di estensione dei diritti devono riguardare anche i lavoratori immigrati. A questo proposito, noi seguiamo una impostazione diametralmente opposta a quella repressiva ed incostituzionale della “legge Bossi – Fini”. Vogliamo superare l’approccio restrittivo al problema dell’immigrazione.

Analogamente, per contrastare la tendenza al lavoro nero, riteniamo che occorra garantire il permesso di soggiorno a ogni immigrato che denunci la propria condizione di lavoro irregolare.

Legge sul diritto di asilo

Approveremo senza ulteriori ritardi una legge organica di attuazione dell’articolo 10 della Costituzione che permetta di dare reale protezione ai rifugiati e di rispettare interamente i diritti dei richiedenti asilo.

Legge 30

Noi siamo contrari ai contenuti della legge n. 30 e dei decreti legislativi n.

276 e 368 che moltiplicano le tipologie precarizzanti. Sosteniamo politiche del lavoro dirette a promuovere la piena e buona occupazione e a ridurre il tasso di precarietà, incentivando la stabilità e la tutela del lavoro discontinuo.

Oltre al superamento della legge «Maroni», noi puntiamo:

Vogliamo inoltre estendere le tutele anche nel mercato del lavoro riformando gli ammortizzatori sociali, potenziando i servizi pubblici all’impiego e la formazione professionale sul territorio, innovando e allargando le politiche attive di sostegno all’occupazione e per la formazione lungo tutto l’arco della vita.

Legge 194

La difesa della “legge 194” rappresenta un punto fermo nell'azione di governo dell’Unione.

Legge obiettivo

Proponiamo di modificare profondamente la “legge obiettivo”, per rafforzare il ruolo degli enti territoriali, per rendere generalizzato e inderogabile il ricorso alla valutazione di impatto ambientale, per potenziare le capacità di controllo, monitoraggio e di vigilanza complessiva sul ruolo e sull’operato dell’istituto del “General contractor”, cioè della figura introdotta dalla “legge obiettivo” come esecutore generale dell’opera. In generale, proponiamo di riordinare la legislazione sui lavori pubblici in un unico corpo normativo, che recepisca le direttive comunitarie e assicuri una disciplina omogenea delle leggi regionali. Obiettivi fondamentali sono per noi: la centralità e la qualità del progetto, la trasparenza delle procedure, il rispetto della legalità, la leale concorrenza e l’accelerazione dei tempi di realizzazione dei lavori.

In questo contesto, la consultazione, la partecipazione e l’informazione a livello locale verranno garantite anche attraverso il finanziamento del programma Agenda 21.

Legge quadro sul territorio Proponiamo di varare una nuova legge quadro per il governo del territorio che operi secondi i seguenti criteri:

Liberalizzazioni

Liberalizzare ha senso se significa contrastare la rendita e aumentare l'efficienza del sistema economico. A tal fine, uno sforzo si impone da parte delle imprese e dello Stato ad intervenire nei settori nei quali si annidano rendite improprie e inefficienze. Per noi liberalizzare significa contrastare rendite monopolistiche e corporative, migliorare qualità e prezzo per il consumatore, garantire fondamentali clausole sociali per gli operatori, promuovere investimenti e crescita industriale.

Nei servizi a rete (energia,trasporti) la proprietà delle reti deve rimanere pubblica.

Libertà di culto

La normativa generale sulla libertà religiosa (Disegno di legge governativo del 3 luglio 1997) è la premessa essenziale per il riconoscimento di facoltà e diritti, a partire da quello di culto, e per il rispetto di stili di vita e riti, forme di relazione e consuetudini di altra origine e cultura, quando non contrastino con l’ordinamento italiano; Lotta alla criminalità organizzata La nostra azione di Governo si propone anzitutto di:

M
come …

Mare

Con i suoi 130.000 chilometri quadrati di mare e 8.000 chilometri di coste, l'Italia possiede un ricchissimo ecosistema naturale e culturale, assolutamente identitario per il nostro Paese, che offre anche un immenso valore economicoturistico.

In questi ultimi cinque anni sono state soppresse o indebolite le strutture amministrative, tecniche e scientifiche che si dedicavano alla tutela del mare e le e sanatorie edilizie del Governo hanno rilanciato un abusivismo costiero.

Per contrastare questo impoverimento del patrimonio naturalistico marittimo e costiero, proponiamo di:

Mezzogiorno

Il Mezzogiorno è una grande opportunità da valorizzare per l’intera Italia.

E’ per questo che le politiche per la coesione territoriale sono parte a pieno titolo della strategia di crescita economica e civile e sociale, di una visione d’insieme del futuro dell’Italia, centrata sul lavoro e sul suo valore.

Tre sono per questo le scelte di fondo dell’Unione:

In particolare crediamo che sia necessario - rivendendo radicalmente le logiche della Legge Obiettivo - intervenire sulle strutture portuali, ma anche sulle strategie integrate per lo sviluppo di servizi, logistica e aree retroportuali attrezzate per operazioni di assemblaggio.

Inoltre, crediamo che i porti debbano essere collegati fra loro e con le reti ferroviarie.

A tal fine, massima accelerazione sarà data al progetto comunitario delle Autostrade del Mare, tanto nel Tirreno quanto in Adriatico, e ad una politica nazionale - sul modello del progetto comunitario Marco Polo - che preveda premi all’avvio di nuovi servizi di trasporto intermodali e marittimi.

In questo quadro, riteniamo inutile e velleitario il progetto del Ponte sullo Stretto: per il suo rilevantissimo costo, che annullerebbe la possibilità di altre opere, e per il suo impatto economico assai limitato, per la Sicilia e la Calabria, rispetto al potenziamento dell’accessibilità marittima e aerea. Il Governo dell’Unione metterà in atto un’azione di contrasto alla criminalità organizzata non difensiva ed episodica, ma forte e costante, anche attraverso un coordinamento assai maggiore delle forze di polizia.

E un più forte contrasto sarà posto alle forme di criminalità internazionale che attraversano e permeano il Mezzogiorno, dal traffico internazionale di droga alla tratta di esseri umani, che dà luogo a inaccettabili forme di schiavitù.

Sarà evitato il rischio che il Mezzogiorno si trasformi in una zona franca del Mediterraneo a forte controllo criminale.

L’aumento del tasso di occupazione nel Mezzogiorno, complessivo, ma in particolare giovanile e femminile, è la strada maestra per ridurne la disgregazione sociale, per dare nuove chances di vita ai suoi cittadini, per ridurre il peso dei necessari trasferimenti a carico della collettività nazionale.

Metteremo progressivamente in atto una politica di restauro e valorizzazione del territorio e del paesaggio nel Mezzogiorno. Si interverrà in primo luogo sulle grandi emergenze: i siti inquinati e da bonificare, il territorio soggetto alle più gravi devastazioni, le emergenze dell’abusivismo, attraverso bonifiche, riqualificazioni, abbattimenti.

In tempi brevi il Governo dell’Unione realizzerà una serie di interventi di grande rilevanza ed impatto. Assieme agli interventi di emergenza, saranno sostenute le politiche di Regioni ed Enti Locali volte a riqualificare questi territori, a partire dalla messa in sicurezza dal rischio sismico e dalla realizzazione o completamento delle reti fognarie e impianti di depurazione. Saranno intensificate le politiche di valorizzazione economica, in maniera ambientalmente sostenibile, delle aree protette, che ormai coprono una percentuale significativa del territorio del Mezzogiorno.

Ministro degli esteri europeo

In sintonia e in parallelo con il rilancio del processo costituzionale europeo, sosteniamo con forza l’immediata istituzione della figura del Ministro degli Esteri europeo e l’abolizione del diritto di veto nazionale nelle procedure decisionali di politica estera in seno al Consiglio europeo e, ove ciò non fosse, nell’ambito di una cooperazione rafforzata.

Anche nelle istituzioni internazionali l’Europa dovrebbe parlare con una voce sola. Nella stessa direzione va la proposta di un seggio comune europeo nel Consiglio di Sicurezza, anche al fine di incentivare una riforma democratica complessiva dell’ONU.

Montagna

Nell’ambito del governo del territorio, un'attenzione particolare intendiamo riservare alla Montagna. La montagna comprende il 54% del territorio italiano e in area montana risiedono 11 milioni di abitanti. Noi intendiamo perciò avviare una politica nazionale per la montagna coerente e innovativa, capace di valorizzarne le potenzialità economiche, fondata sui principi della sua specificità territoriale, della coesione economica, dello sviluppo sostenibile e della sussidiarietà. Si dovrà prevedere che la Comunità montana sia l’unico strumento associativo dei Comuni montani rivedendone, nel contempo, anche i meccanismi elettivi e di rappresentanza.

Proponiamo inoltre l’istituzione di un fondo perequativo che faccia fronte ai sovracosti strutturali permanenti tipici dei territori montani e l’individuazione meccanismi automatici di alimentazione del Fondo Nazionale per la Montagna.

Ci impegniamo a ratificare i Protocolli alla Convenzione delle Alpi, valido strumento per coniugare in modo armonico la tutela degli interessi economici e la cooperazione transfrontaliera con le esigenze di conservazione dell’ecosistema.

Ci impegniamo infine a rilanciare il progetto Appennino Parco d’Europa attraverso un patto tra Comunità montane e Parchi per la qualificazione dell’ambiente appenninico, attraverso la promozione di nuove modalità organizzative del territorio, attuando un piano di sviluppo delle potenzialità della dorsale appenninica integrato e funzionale.

N
come …

No alla politica dei due tempi

Non è oggi tollerabile una politica dei due tempi: risanamento finanziario e politiche per la redistribuzione del reddito e lo sviluppo sostenibile devono camminare insieme se vogliamo che il risanamento sia duraturo e che il sistema economico non collassi definitivamente.

In questa prospettiva l'indispensabile politica di risanamento finanziario deve essere intrecciata con politiche di redistribuzione del reddito e della ricchezza e di promozione di nuove linee di sviluppo e riqualificazione del nostro sistema economico.

Così pure la ripresa di competitività del paese non può ottenersi senza profonde innovazioni nel sistema produttivo e senza un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei cittadini, in particolare dei gruppi e delle realtà sociali che più hanno sofferto negli ultimi anni. La sfida della concorrenza globale non può essere affrontata con successo sfruttando la riduzione dei costi, in particolare di quelli del lavoro. Occorre imboccare con decisione una “via alta alla competitività” che faccia leva sulla ricerca, sulla diffusione delle conoscenze, sulle risorse dei nostri territori e sulla coesione sociale.

Nucleare

Una ripresa del programma nucleare in Italia oggi non è proponibile.

Circa l’energia nucleare, il nostro impegno per la riduzione del rischio è orientato a produrre:

Nuove fonti rinnovabili

Quanto alle “nuove fonti rinnovabili” (eolico, biomasse, fotovoltaico, solare a concentrazione, solare termico, idroelettrico di piccola taglia, geotermia), vogliamo nell’arco della legislatura siano almeno raddoppiate, in modo da giungere al 2011 al 25% di produzione elettrica da rinnovabili. A tal fine, applicando correttamente le direttive comunitarie e utilizzando le migliori esperienze europee, si potrà rivedere il sistema d’incentivazione delle fonti rinnovabili e favorire il passaggio dai certificati verdi a tariffe certe, incentivanti per un numero definito di anni, differenziate per le diverse fonti.

Nuova politica economica

L’ambiente e il territorio non sono solo ‘condizioni di compatibilità’ per la crescita economica: sono fattori di sviluppo.

E questo vale in modo particolare per l’Italia, che ha un giacimento ambientale e territoriale di straordinario valore. Noi crediamo che il rilancio economico del nostro paese è legato alla capacità di valorizzare le grandi qualità culturali e ambientali dei territori, di sostenere le loro vocazioni produttive espresse in tanti aspetti del made in Italy, innestandovi le innovazioni necessarie per reggere la competitività globale.

Il successo delle nostre politiche economiche si misurerà dalla capacità di perseguire congiuntamente questi obiettivi:

O
come …

Onu

L’Italia appartiene storicamente a un ristretto numero di Paesi che ritiene proprio interesse permanente il rafforzamento dell’autonomia delle Nazioni Unite. Poiché l’Onu non può che essere ed esprimere la volontà degli Stati nell’ambito di strutture e procedure che essi costruiscono e interpretano, alle sue inadeguatezze si può porre rimedio con una riforma dell'organizzazione.

Crediamo che si debbano rafforzare le aggregazioni regionali in una logica multipolare e, di conseguenza, la loro rappresentatività nel Consiglio di Sicurezza.

Proponiamo quindi l'istituzione di un seggio comune europeo nel Consiglio di Sicurezza, anticipandolo nell’immediato con un coordinamento stringente dell’azione dei Paesi UE nel Consiglio di Sicurezza. In questo quadro si pone anche l’impegno dell’“Unione” per limitare e attenuare il potere di veto,nella prospettiva della sua eliminazione. Possiamo rispondere alle esigenze di un numero vasto di membri estendendo la nostra posizione riformatrice oltre i confini del Consiglio di Sicurezza, continuando a favorire la coesione tra piccole e medie potenze, obiettivo di tutti coloro che vogliono contrastare quei membri permanenti che preferiscono un’organizzazione soggetta alla loro volontà e, in ultima analisi, più debole.

P
come …

Permessi di soggiorno

L’attuale disciplina delle pratiche di soggiorno perpetua il senso di precarietà: stranieri che risiedono in Italia da decenni continuano ad essere trattati dall’amministrazione italiana come persone appena arrivate. I frequenti rinnovi dei permessi di soggiorno di breve durata producono conseguenze sulle strategie d’inserimento degli immigrati, e paralizzano i nostri uffici sottraendoli alle funzioni investigative e all’attività di controllo del territorio.

Dobbiamo semplificare la materia:

Piccole attività commerciali

Noi crediamo che lo Stato debba promuovere politiche orientate a:

Pil ambientale

Concordiamo sulla necessità di ampliare il sistema degli indicatori di economici in modo da tenere conto anche di parametri fondamentali per misurare la qualità della vita e dell’ambiente, attraverso l’adozione dell’Indice di Sviluppo Umano (HDI nell'acronimo inglese), che alla misurazione della crescita economica (attraverso il PIL) affianca la valutazione del livello delle prestazioni sanitarie (attraverso la speranza di vita alla nascita) e del livello d’istruzione (in termini di alfabetizzazione degli adulti e numero effettivo di anni di studio), nonché di un indicatore che misuri la sostenibilità ambientale.

Pensioni

Noi crediamo necessario intervenire con misure migliorative e di razionalizzazione dell’esistente. In particolare puntiamo a:

In particolare, occorre fare leva su meccanismi di contribuzione figurativa, a cui abbinare incentivi per le imprese che mantengano nel posto di lavoro le persone sopra i cinquant’anni.

In funzione di un rafforzamento della pensioni più basse,crediamo che debba essere riconsiderato il sistema di indicizzazione delle pensioni. Tale revisione, per rispettare l’equilibrio finanziario del sistema, deve essere indirizzata verso le fasce inferiori dei trattamenti pensionistici a partire dai minimi e dalle soglie più elevate di età. In questo ambito va anche previsto l’aumento degli assegni sociali e dei trattamenti di invalidità civile più bassi. I fondi dei lavoratori autonomi, che registrano da alcuni anni disavanzi crescenti, sono un altro punto su cui è ipotizzabile qualche intervento.

Per il comparto degli autonomi, con il sistema contributivo a regime, esiste però anche un problema di adeguatezza delle pensioni. Il fenomeno è particolarmente grave per tutte le forme di lavoro intermittente, in particolare per quelle che sono regolate in forma simile al lavoro autonomo,per le quali riteniamo che andrebbe previsto un doppio intervento: da un lato il progressivo innalzamento dei contributi previdenziali e dall’altro a carico della fiscalità generale. Una soluzione di respiro più ampio al problema della adeguatezza delle pensioni dei lavoratori con carriere intermittenti potrebbe prevedere l’erogazione di una “quota fissa di pensione”, finanziata per via fiscale, da aggiungere alla parte funzionante con il sistema contributivo. Tra le misure di carattere redistributivo, può rientrare anche una revisione dei criteri di attribuzione e di calcolo dell’assegno sociale,che consenta sia di abbattere una quota maggiore di pensione a calcolo nella definizione.

Ponte sullo Stretto

Riguardo al ponte sullo Stretto di Messina, proponiamo di sospendere l’iter procedurale in atto per realizzare le priorità infrastrutturali nel Mezzogiorno (sistema autostradale e ferroviario, Salerno-Reggio Calabria-Palermo, reti idriche, Statale Ionica, porti e cabotaggio).

Previdenza complementare

La nuova normativa è criticabile in diversi punti sui quali è sicuramente possibile intervenire in modo migliorativo, rivedendola previo confronto con le parti sociali. In particolare, si rileva che:

Programmi industriali di avanguardia

In Europa invece è necessario sviluppare programmi in aree d’avanguardia come la conservazione e produzione di energia pulita, la sanità e la protezione ambientale, l’applicazione dell’ICT ai servizi sociali, il programma satellitare Galileo per le telecomunicazioni, senza dimenticare i settori europei aerospaziale, navale e delle comunicazioni. Un ruolo centrale va attribuito al settore aerospaziale, il solo settore che parte da posizioni consolidate. In particolare, crediamo che i programmi che mobilitano l’innovazione industriale debbano dar luogo ad una cooperazione europea, passando attraverso il concorso e l'impulso di più paesi nella selezione e nel finanziamento dei progetti. In tal senso è fondamentale per l'Italia la ricerca in Europa di partnership adeguate per promuovere e guidare i progetti di innovazione.

Q
come …

Questione retributiva

Riteniamo che debba essere affrontata nel Paese una vera e propria “questione retributiva”. A tal fine, proponiamo di agire in diverse direzioni:

In generale, riteniamo che il problema del potere d’acquisto non possa essere disgiunto da una politica fiscale basata sul prelievo progressivo per tutti i redditi - dai salari alle rendite - e dall’adozione di un criterio di trasparenza nella definizione del paniere di prodotti che definiscono l’aumento dell’inflazione.

R
come …

RAI

Nei principali paesi europei il servizio pubblico è affidato a società pubbliche.

Nel nostro paese è quindi alla Rai che spetta il compito, di assicurare per l’oggi e per il domani, il servizio pubblico radiotelevisivo, tenendo conto del contributo al pluralismo culturale e politico e dell’arricchimento del dibattito e delle possibilità di scelta che le emittenti commerciali nazionali e locali offrono all’utente.

La Rai dovrà conservare ma anche rafforzare e migliorare la sua attività di servizio pubblico, nei contenuti editoriali e culturali, nell’informazione e nella qualità della programmazione. E’ perciò importante che essa si rinnovi e si ristrutturi, come holding pubblica, in modo tale da attuare al meglio il duplice compito, che già oggi svolge, di servizio pubblico e di televisione commerciale.

Al proprio ruolo di servizio pubblico e alle istanze diffuse per una migliore qualità dei contenuti che vengono dai cittadini, la Rai potrà meglio far fronte attraverso un assetto aziendale che ne garantisca l’indipendenza e che sia più funzionale alla attuale duplice natura della propria attività, rendendo meno condizionabile il servizio pubblico dalla raccolta pubblicitaria e contrastandone così l’appiattimento su modelli di tv commerciale non qualitativi.

Per realizzare questo obiettivo attueremo inoltre una politica volta a cancellare le distorsioni del mercato pubblicitario, che oggi è concentrato e squilibrato come nessun altro mercato in Europa, garantendone l’apertura attraverso rigorosi meccanismi di controllo e incisivi strumenti antitrust, per evitare, al contempo, che una quota sproporzionata degli investimenti pubblicitari continui ad essere sottratta allo sviluppo della stampa quotidiana e periodica.

Il servizio pubblico è affidato al pubblico.

Esso dovrà ridefinire la sua missione e sarà ispirato ad autonomia produttiva, culturale e professionale. Il Parlamento garantirà il rispetto della missione di servizio pubblico e dell’autonomia e nuovi criteri di nomina dei vertici assicureranno l’autonomia manageriale.

Solo così la Rai potrà così diventare un grande gruppo multimediale la cui unitarietà dovrà essere preservata come condizione di forza industriale, editoriale e produttiva.

Reddito minimo di inserimento

Per i cittadini in condizioni economiche particolarmente disagiate prevediamo l’introduzione di un “Reddito minimo di inserimento”, da accompagnarsi con misure di integrazione sociale che favoriscano, nel caso di persone in età da lavoro, l’occupabilità e la formazione e, nel caso di minori, la scolarità. Quanto all’entità del trasferimento, lo Stato deve garantire un livello omogeneo stabilito nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza; la Regione con risorse proprie potrebbero aumentare ed estendere tali trattamenti sia in termini monetari che di servizi.

Referendum abrogativo

Puntiamo ad ampliare ed arricchire le occasioni di partecipazione, anche rivitalizzando il referendum abrogativo: proponiamo per questo di aumentare da 500.000 a 750.000 il numero di firme necessarie per indire un referendum e di ridurre il quorum previsto per la validità della consultazione alla metà dei voti espressi nelle precedenti elezioni per la Camera dei Deputati.

Reti metropolitane

Sarà poi importante lo sviluppo delle reti metropolitane, decisive per la competitività dei nostri sistemi urbani.

Centrali nel programma dell’unione sono gli interventi e gli investimenti per le città per il potenziamento del trasporto pubblico locale collettivo.

In particolare per le città proponiamo di:

Riconoscibilità delle forze di polizia

Saranno definite regole per migliorare la riconoscibilità degli operatori delle forze dell’ordine nel corso delle operazioni di ordine pubblico, per una maggiore efficacia e trasparenza di queste attività, salvaguardando la piena libertà di espressione nelle manifestazioni pubbliche.

Ricerca

Noi crediamo che un impegno del paese nelle politiche per la ricerca è prioritario, anche per caratterizzare il nostro modello di politica industriale.

A tal fine, riteniamo che gli interventi debbano essere mirati, senza aiuti a pioggia indifferenziati, e che il quadro normativo debba rimanere stabile nel tempo per consentire alle imprese di programmare i loro investimenti e le loro strategie di crescita. In particolare, puntiamo su un insieme di strumenti.

Il primo strumento è il finanziamento discrezionale di grandi progetti.

Il secondo strumento è il credito di imposta automatico sulle spese di ricerca.

Il terzo strumento è il riconoscimento di agevolazioni automatiche per le assunzioni di ricercatori.

Il quarto strumento è il credito di imposta sulle commesse esterne. Proponiamo di concedere crediti di imposta pari al 50% delle commesse conferite dalle imprese alle università o agli istituti pubblici di ricerca.

Inoltre riteniamo necessario aiutare le piccole e medie imprese italiane a sostenere l’onere della brevettazione europea e delle certificazioni europee, più accreditate e riconosciute a livello internazionale, ma ben più costose di quelle italiane.

Crediamo che una particolare attenzione debba essere posta nell’industria del software e in generale alla creazione e produzione delle tecnologie necessarie all’innovazione in tutti i settori: i prodotti “intelligenti” e i servizi a valore aggiunto si costruiscono grazie al software e all’ICT.

S
come …

Salute

Rilanciamo le politiche di promozione della salute come grande questione del Paese. La salute è indicatore primario delle condizioni di vita e di lavoro, delle capacità relazionali delle persone e misura le disuguaglianze sociali, territoriali, di genere. L’Unione intende promuovere l’obiettivo di “valutazione di impatto sulla salute” cui subordinare la coerenza di tutti i provvedimenti di politica economica, a livello nazionale ed anche europeo. La salute quindi al centro delle politiche di coesione sociale e di sviluppo umano. Il programma dell’Unione riparte dai principi ispiratori di difesa e riqualificazione del sistema sanitario nazionale. Le nostre priorità, i nostri obiettivi sono i seguenti:
Il cittadino al centro del sistema: la sanità che vogliamo cura e si prende cura della persona, l’accompagna e la sostiene rispettandone i diritti e la dignità.

La presa in carico e la continuità assistenziale è il grande cambiamento su cui l’Unione intende investire. Si tratta di ribaltare la tendenza “ospedalocentrica” del sistema, per lo sviluppo della rete dei servizi territoriali, dei distretti, della medicina delle cure primarie, dell’integrazione socio-sanitaria, della personalizzazione dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione.

Prevenzione: una cultura da affermare nella programmazione e nella organizzazione degli interventi del sistema socio-sanitario, finalizzato ad implementare la qualità della vita e il benessere delle persone e a preservare lo stato di salute dall’insorgenza di malattie e disabilità.

L’Unione propone inoltre un “Piano nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro” che rafforzi il ruolo indipendente del sistema sanitario nazionale in campo ambientale e occupazionale, che indirizzi la legislazione regionale, promuova le buone pratiche, anche per il superamento dei criteri degli appalti al minimo ribasso. La medicina delle cure primarie deve diventare secondo noi un vero livello del sistema sanitario nazionale, articolato, organizzato, finanziato: deve essere capace di assistere 24 ore su 24 il cittadino. Occorre inoltre investire nella prevenzione e nella cura delle malattie rare.

Piano straordinario per le fragilità per la presa in carico e la continuità assistenziale delle fasce deboli (bambini, anziani, pazienti cronici, disabilità, salute mentale, dipendenze, medicina penitenziaria, immigrati). L’Unione propone l’adeguamento del Fondo sanitario nazionale per la garanzia piena del finanziamento dei livelli essenziali di assistenza, anche nella previsione di un loro progressivo allargamento, a partire dalla reintroduzione delle cure odontoiatriche.

Oggi un malato non è libero di scegliere tra sistema pubblico e privato, ma è costretto a pagare privatamente le prestazioni o a ricorrere al regime di intramoenia, per i tempi lunghissimi delle liste di attesa, causate dalla scarsa appropriatezza prescrittiva e dalle carenze dei sistemi organizzativi. Ci impegniamo a cancellare questa profonda iniquità e inefficienza.

Come primo atto di governo l’Unione propone di indire gli Stati generali della sanità e del sociale, per valorizzare le esperienze degli operatori, dell’associazionismo e degli amministratori locali, per metterle a confronto, per la valutazione dei risultati. Gli Stati generali devono essere strutturati come momento di proposizione e di monitoraggio del programma di governo.

Salute alimentare

Il verificarsi in maniera sempre più frequente di casi come l’influenza aviaria, di alimenti alterati da agenti inquinanti sia nel ciclo biologico sia nella trasformazione, con l’insorgenza di relative patologie, pongono il problema della sicurezza alimentare al centro delle nostre società globalizzate interrogando tutti i sistemi sanitari nazionali. Occorre fronteggiare questi problemi non più in una ottica emergenziale ma in un contesto di attenzione e prevenzione.

Tutto ciò deve avvenire con un adeguato piano di investimenti in sicurezza alimentare valorizzando e potenziando il personale qualificato del SSN a partire dai veterinari con un coinvolgimento degli operatori agricoli e industriali che operano nel settore e degli Istituti Zooprofilattici (IZPS) nell’ambito di azioni strategiche di sorveglianza e controllo coordinate in ambito europeo.

Salute mentale

Il tentativo ricorrente di ritorno al passato e di ri-manicomializzazione della salute mentale va respinto applicando per intero la legge 180. Siamo per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e di ogni altra forma di manicomialità e di contenzione meccanica e farmacologia, così come della pratica dell’elettroshock. La legge 180 ha posto fine allo statuto speciale per le persone con disturbo mentale e ha aperto un campo di possibilità e di diritti che deve essere riattraversato con coerenti indicazioni programmatiche alle Regioni e la messa in campo di risorse adeguate. Si dovrà operare per la diffusione in tutte le regioni di forme organizzative che hanno dato risultati d’eccellenza e attivare progetti finalizzati nelle situazioni più critiche. Il sistema dei servizi deve essere radicato nei territori, integrato con l’area sociosanitaria, capace di andare incontro ai bisogni reali, per assicurare la presa in carico, la continuità terapeutica e assistenziale.

Promozione e valorizzazione del protagonismo delle stesse persone con disturbo mentale deve rappresentare un forte obiettivo di prospettiva. Si dovrà sostenere la partecipazione delle associazioni dei familiari con aiuti concreti alle famiglie e favorire conoscenza e forme di auto aiuto.

Scuola

Abrogare la Moratti

Con gli atti dei primi mesi di governo, in radicale discontinuità con gli indirizzi e le scelte di centro-destra, abrogheremo la legislazione vigente in contrasto con il nostro programma.

Finanziare la scuola pubblica

Dovremo sviluppare politiche integrate, ed elaborare un piano finanziario, in rapporto al Pil, per obiettivi strutturali: edilizia scolastica, diritto allo studio, qualificazione degli insegnanti, progetti dell’autonomia, ampliamento del tempo scuola, organico funzionale e stabilità dei docenti.

Obiettivi strategici

Coerentemente con la strategia europea ci proponiamo perciò alcuni precisi obiettivi da raggiungere nel corso della legislatura. Su queste basi si costruirà l’innalzamento culturale e dei livelli di istruzione per il Paese:

Le modifiche principali

Gli insegnanti

Per gli insegnanti, e più in generale per tutto il personale, anche con il contributo e il confronto con le diverse forme di rappresentanza e sulla base di accordi con le organizzazioni sindacali sulle materie contrattuali, procederemo su tre piani:

Segreto di Stato

Ci proponiamo di riformare il segreto di stato, in modo da determinare preventivamente, in via legislativa o regolamentare, i criteri per la sua apposizione e dare un chiaro fondamento normativo al potere del governo di dichiarare segreti o riservati atti, documenti, notizie ed attività, prevedendo entro un termine definito la sua decadenza obbligatoria e automatica.

Servizi per la non autosufficienza

Proponiamo un programma di sviluppo dell’assistenza domiciliare integrata che estenda e rafforzi le migliori pratiche sperimentate in questi anni da enti locali e organizzazioni non-profit. L’assistenza domiciliare integrata costituisce una forma di servizio più appropriata alle esigenze del cittadino non-autosufficiente rispetto al ricovero in una residenza socio-sanitaria, con l’importante differenza di una spesa per assistito notevolmente inferiore. A livello nazionale si procederà alla definizione dei livelli essenziali di assistenza in questo campo e all’istituzione di un Fondo nazionale per la non autosufficienza finanziato attraverso la fiscalità generale, predisponendo un percorso di graduale incremento delle risorse a disposizione. Il Fondo provvederà al co-finanziamento degli interventi attuati dagli enti locali sostenendo la diffusione delle migliori pratiche. Le tariffe devono essere accessibili in funzione delle condizioni economiche.
Dal lato dell’offerta, oltre a potenziare l’offerta pubblica di servizi, si farà leva su cooperative e soggetti del terzo settore, realizzando un sistema rigoroso di accreditamento e verifica della qualità: si tratta di riassorbire in forme regolari l’offerta di lavoro domiciliare e di dare continuità ed economicità ai servizi.

Sicurezza del lavoro

Crediamo che l’estensione della precarietà abbia contribuito anche al peggioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Risulta pertanto necessaria una revisione della normativa che renda più cogente il rispetto delle norme di sicurezza, anche attraverso un rafforzamento delle funzioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e dell’apparato sanzionatorio e un potenziamento dei servizi ispettivi e di prevenzione.

Servitù militari

Reputiamo necessario arrivare ad una ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori, con particolare riferimento alle basi nucleari.
Quando saremo al governo daremo impulso alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, coinvolgendo l’Amministrazione centrale della Difesa, le Forze Armate, le Regioni e gli Enti Locali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli altrettanto legittimi delle popolazioni locali

T
come …

Testamento biologico

Vogliamo costruire un sistema di garanzie per la persona malata, che abbia come premessa il consenso informato e l’autodeterminazione del paziente, garantendo a tutti i cittadini le cure palliative e tutte le terapie del dolore disponibili.
Tra queste garanzie il rifiuto dell’accanimento terapeutico e del dolore non necessario. Lo strumento più efficace, per rendere effettivo quel diritto, è la Dichiarazione anticipata di volontà (o Testamento biologico) secondo quanto indicato nelle raccomandazioni bioetiche conclusive approvate dal Comitato nazionale per la bioetica nel dicembre 2003.

Terrorismo

Siamo fermamente convinti che la lotta al terrorismo debba essere condotta con strumenti politici, di intelligence e di contrasto delle organizzazioni terroristiche. E’ in primo luogo sul piano politico, sociale ed economico che dobbiamo battere il progetto del terrorismo, prosciugandone il serbatoio di adepti, dando risposte anche ai sentimenti di umiliazione e di emarginazione.
Riteniamo comunque necessario affermare una ripulsa morale e politica dei metodi terroristici, condotti sia da organizzazioni sia da Stati, che non possono essere giustificati neppure nell’ambito di contesti locali particolarmente estremi e drammatici.
Questo richiede una politica globale per la lotta al terrorismo. E’ necessario promuovere un maggior coordinamento, sia a livello nazionale che tra i responsabili nazionali della sicurezza dei Paesi europei, per definire una strategia condivisa di contrasto: collaborazione dei servizi di intelligence, controllo sui flussi finanziari sospetti e lotta ai paradisi fiscali, ma anche accordi di cooperazione con i Paesi terzi.

Tariffe autostradali

Crediamo inoltre nella necessità di un'attenta ricognizione delle tariffe autostradali e dei contratti di concessione, orientata soprattutto a verificare la congruità dell'attuale remunerazione per i gestori rispetto agli investimenti intrapresi e programmati, all'evidenza modesti e insufficienti, in modo che l’aumento programmato delle tariffe corrisponda ad un miglioramento effettivo del servizio e della sicurezza per gli utenti.

Tobin tax

Proponiamo che il governo si attivi in tutte le sedi - comunitarie e internazionali - al fine di creare le condizioni per l’introduzione su vasta scala geografica di sistemi di tassazione delle transazioni finanziarie internazionali - secondo lo spirito della cosiddetta “Tobin Tax” - idonei a scoraggiare le speculazioni finanziarie e a reperire risorse da destinare al sostegno ai Paesi in via di sviluppo e al finanziamento di programmi per la lotta all'Aids, la lotta alla fame nel mondo, ecc.

Tossicodipendenze

Per le tossicodipendenze non servono né il carcere né i ricoveri coatti. Alla tolleranza zero bisogna opporre una strategia dell’accoglienza sociale per la persona e le famiglie che vivono il dramma della droga, a partire dalla decriminalizzazione delle condotte legate al consumo (anche per fini terapeutici) e quindi dal superamento della normativa in vigore dal 1990.
Occorre un reale contrasto dei traffici e la tolleranza zero verso i trafficanti.
E’ necessario rilanciare il ruolo dei SerT e dei servizi territoriali che in questi cinque anni sono stati sistematicamente penalizzati dai tagli alla spesa sociale; senza imporre un unico modello e salvaguardando il pluralismo delle comunità terapeutiche, queste dovranno essere messe in rete con il servizio pubblico a cui spetta la diagnosi della dipendenza. Vanno sostenuti quanti, con approcci culturali e metodologie differenti da anni sono impegnati a costruire percorsi personalizzati e perciò efficaci di prevenzione, cura e riabilitazione considerando le strategie di riduzione del danno come parte integrante della rete dei servizi.

Il decreto legge del governo sull tossicodipendenze deve essere abrogato.

U
come …

Unioni civili

L’Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di una unione di fatto non è dirimente il genere dei conviventi né l’orientamento sessuale; va considerato, piuttosto, quale criterio qualificante il sistema di relazioni (sentrimentali, assistenziali, e di solidarietà, di mutualità e di reciprocità) la loro stabilità e volontarietà.

Redazione di Liberazione
Roma, 11 febbraio 2006
da "Liberazione"