Milano, 7 marzo 2009, teatro Carcano: il Prc presenta il programma elettorale della Sinistra Europea

Ferrero attacca Vendola: «Mai nella Sinistra europea con i vostri alleati»

Il Prc incontra i compagni greci e tedeschi e ribadisce che il simbolo della Gue non può essere usato da chi sta con i socialisti

Prima erano uno contro l'altro nella sfida per la poltrona di segretario di Rifondazione comunista. Poi, a fronteggiarsi dopo la scelta di Nichi Vendola di lasciare il Prc per fondare il suo Movimento per la sinistra. Ora, ancora una volta, Paolo Ferrero «incrocia le lame» a distanza con quello che, dal congresso di Chianciano a oggi, sembra essere il suo principale antagonista.

E allora, mentre il governatore della Puglia ieri era a Firenze all'assemblea dove si discuteva della possibilità per la sinistra di andare alle elezioni europee con una lista unitaria (proposta lanciata dal manifesto), il segretario di Rifondazione comunista provava, in un incontro organizzato a Milano insieme ad altri leader della Sinistra europea, a far capire che in quell'area, per Nichi Vendola e company non c'è, come si suol dire, «trippa per gatti». Accanto a lui, sul palco, Lothar Bisky, presidente di Die Linke, e Alexis Tsipras, giovane segretario della formazione di sinistra alternativa greca Synaspismòs. Il primo, che solo tre giorni fa a Berlino ha incontrato proprio Nichi Vendola, precisa subito che, come presidente della Sinistra Europea, ha necessariamente «relazioni con altre sinistre», ma che c'è una certa differenza tra «partiti membri e partiti osservatori». Insomma, va bene parlare con tutti, anche perché si augura che i politici di sinistra italiani «non li lascino soli a Bruxelles con quella destra» ma, in ogni caso, lui è a Milano perché invitato da Rifondazione, «che è membro della Sinistra europea», e per «sostenere la campagna elettorale del Prc». Anche se ammette che «la proposta di una lista unitaria avrebbe potuto farla anche lui». Ma, comunque, «non vuole immischiarsi in affari italiani». Il secondo finisce il suo intervento, dopo un buon quarto d'ora in greco con l'interprete, in italiano, per dire «compagni di Rifondazione comunista sono con voi».

Ma il colpo più duro e diretto ai «movimentini per la sinistra» è arrivato ovviamente dal segretario di Rifondazione Paolo Ferrero. «Già il fatto che si riesca a mettere insieme a livello europeo un programma comune tra venti partiti membri della Sinistra europea e dodici osservatori è un fatto più unico che raro», inizia il segretario del Prc. Perché ormai «l'alternativa al modello di sviluppo neoliberista va proposta necessariamente a livello europeo». Applausi. Poi, l'affondo che, seppure non lo citi mai, è chiaramente rivolto a Vendola: «Noi lavoriamo per un accordo con tutta la sinistra radicale e comunista - dice Ferrero - Non si può fare una lista così slavata da non sapere neppure che collocazione avrà in Europa». E, giusto per ribadire la cosa, specifica: «Noi, col compagno Bobo Craxi, che poi vota a favore della Bolkestein insieme ai socialisti europei, non ci andiamo».

In questo momento, dice Ferrero, «non basta dirsi comunisti, bisogna ridiventare comunisti, nelle azioni concrete». Prerequisito fondamentale insomma per stare nel gruppo del Gue. E soprattutto, per usarne il simbolo. Perché Rifondazione non sembra proprio intenzionata a permettere a Vendola e soci di utilizzarlo per le prossime europee. Precedenti ci sono. Dopo la scissione con il Prc, il Pdci dovette «saltare un giro» prima di poter entrare a far parte della Sinistra europea. E anche questa volta sarà così.

Vendola non si illuda di poter usare il simbolo. Il triciclo della Sinistra per la libertà ha già una ruota bucata insomma, e la dovrà cambiare. L'ufficialità non c'è ancora ma, dice qualcuno molto vicino al segretario, «mancano ancora pochi giorni».

Alessandro Braga
Milano, 7 marzo 2009
da “Il Manifesto” dell'08/03/2009