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GIUSEPPINA MINOTTI |
- Nata a Seregno il 29 aprile 1950 e residente nello stesso comune.
- Coniugata con due figli.
- Ha un cane di nome Vasco.
- Laureata in Pedagogia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
- Insegna a Seregno alla scuola elementare “L. Cadorna”.
- Si è sempre interessata alle problematiche sociali, ambientali, culturali e
della scuola nella quale dal 1976 ha sostenuto e realizzato le prime esperienze di Tempo
Pieno.
- Il suo impegno politico e sociale comincia nel 1969 nel movimento studentesco, continuando
in Avanguardia Operaia ed in Democrazia proletaria.
- Ha aderito poi a Rifondazione Comunista fin dalla sua costituzione nel 1991.
- Dal 1995 è Consigliere Comunale del PRC a Seregno e Consigliere delle Commissioni
Consiliari “Provincia di Monza e Brianza” e “Politiche ambientali”.
- È iscritta alle seguenti associazioni “Punto Rosso”, “Casa
della Sinistra” ed al “Comitato Antifascista di Seregno”.
- Così riassume la sua attività di Consigliere Comunale:
Sono Giusi Minotti, sono nata a Seregno sessant’anni
fa, sono sposata da trentacinque e ho due figli. Sono laureata in Pedagogia all’Università Cattolica
di Milano e insegno da quarant’anni nella scuola Primaria. Il mio impegno più che
decennale come Consigliere comunale è stato sempre improntato alla trasparenza
delle azioni, alla coerenza dei principi e all’ascolto dei cittadini e dei loro
problemi. Anche dai banchi dell’opposizione credo di aver dato un contributo
alla crescita della città e di aver rappresentato quell’area di sinistra
e ambientalista che non ha rinunciato a sognare una Seregno diversa. Quello che trovate
scritto in questo breve programma cerca di descrivere la Seregno che vorrei: acqua
e aria pulite, quartieri serviti da trasporti pubblici e da collegamenti ciclopedonali
sicuri; un po’ di verde e un po’ di alberi e qualche piazza degna di questo
nome, con il traffico ordinato e controllato; stimolante, sia per le opportunità di
vita sociale che per l’offerta di servizi alla persona; solidale, con i lavoratori
in difficoltà e con i cittadini migranti; ricca di spazi pubblici accessibili
ai bambini ai giovani, agli anziani; senza barriere architettoniche; sicura perché accogliente
e controllata, sobria in tutte le sue manifestazioni. Io credo che sia qui, nella dimensione
locale, che debba partire l’impegno per un’alternativa:
- per il risanamento democratico delle istituzioni;
- per l’impegno locale di fronte all’emergenza crisi;
- per il lavoro e per il sostegno ai redditi;
- per una gestione efficiente, democratica e socialmente equa del welfare;
- per l’attuazione dei diritti;
- per un’economia ecologicamente compatibile e la riconquista della gestione
pubblica dei beni comuni.
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