Intervista da “Il Dialogo di Monza” a cura di Fabrizio Annaro

Elezioni a Monza: ecco cosa farò se sarò sindaco

Abbiamo pensato di intervistare i candidati alla poltrona di Sindaco di Monza. A tutti abbiamo inviato per e-mail quattro domande su cosa intendono fare per Monza in particolare sui temi dell’ambiente, del lavoro, delle aree dismesse, dell’emergenza sociale e della burocrazia. Il primo a rispondere è stato Michele Quitadamo candidato per la lista Sinistra Alternativa Monza. Ecco l’intervista.

Michele Quitadamo

Michele Quitadamo

Photo by Romeo Cerri

D. E’ noto che Monza è una delle città più inquinate del paese. Nell’ Enciclica Laudato Sii! di Papa Francesco si legge: “Esistono forme di inquinamento che colpiscono quotidianamente le persone. L’esposizione agli inquinanti atmosferici produce un ampio spettro di effetti sulla salute, in particolare dei più poveri, e provocano milioni di morti premature. A questo si aggiunge l’inquinamento che colpisce tutti, causato dal trasporto, dai fumi dell’industria, dalle discariche di sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua, da fertilizzanti, insetticidi, fungicidi, diserbanti e pesticidi tossici in generale.” Se sarà eletto Sindaco quali azioni intende intraprendere per migliorare la qualità dell’ambiente cittadino? Non crede che occorrano scelte coraggiose ed anche impopolari?

R. Per quanto riguarda la prima domanda devo dirle che da sempre ho lottato contro l’inquinamento, sia atmosferico che elettromagnetico (cosa che quasi nessuno ha mai evidenziato). Non è più possibile parlare di “emergenza smog” dopo quasi 20 anni è ora di programmare il futuro ecocompatibile con:

  1. Parcheggi a corona nelle periferie della città e collegamenti da e verso il centro con bus navetta ecocompatibili. Basta parcheggi in centro!
  2. concordare con RFI la creazione di alcune fermate dei treni: Monza Est, Monza Ovest (via Fossati), Monza S. Alessandro per “integrare la metropolitana;
  3. programmare le piste ciclopedonali per creare,ma davvero,nei quartieri, tra i quartieri e verso il centro città la mitica “RETE CICLOPEDONALE” che tutti l’hanno declamata e promessa ma nessuno,specialmente negli ultimi 5 anni, l’ha mai iniziata(figurarsi a terminarla);
  4. programmare ed attuare il Piano Energetico Comunale (altra chimera), previsto negli ultimi PGT e mai iniziato: circa dai 4 ai 7 cogeneratori a “corona” in città per teleriscaldare e teleraffreddare(cosa che nessuno ha mai detto) la maggior parte degli edifici pubblici e privati cittadini;
  5. incentivare, NON DISMETTERE, il trasporto pubblico urbano adottando anche il “biglietto e l’abbonamento unico integrato” per lavoratori e studenti;
  6. NON LOTTIZZARE l’area ex-TPM di via Borgazzi ma adibirla a parcheggio e “polo integrato del trasporto pubblico“, per linee da e verso Sud-Ovest con aree di parcheggio per auto coperte con pannelli fotovoltaici;
  7. accorpare in un unico assessorato “ambiente-trasporto pubblico-rifiuti-mobilità ciclopedonale e parcheggi”: spesso la mano destra non sa quello che fa la sinistra (tradotto: fattore di competenza tra diversi assessorati);
  8. posizionare in luoghi idonei le centraline di rilevamento:verifichi dove attualmente sono le due che ci sono a Monza … Ahahahahahahahah!
  9. qualcuno ha accennato all’inquinamento da elettrosmog? Nessuno, però è un fattore inquinante di un certo “spessore” in città: per brevità meglio sviscerarlo in altre occasioni. Avrei ancora molto da dire sul tema ambientale ma per doverosa “sintesi” le rimando ad altre occasioni.

D. Il Lavoro. Monza ha cambiato volto: da città produttiva e industriale a polo scolastico e sanitario. Inoltre la città è sempre più anziana. La tecnologia migliora la vita, ma crea disoccupazione. Servirebbero investimenti pubblici e privati per sostenere l’intraprendenza di molti giovani che stanno scommettendo sul proprio futuro. La risposta è sempre quella: mancano i fondi, non ci sono risorse. Non crede sia un alibi? Come intende recuperare fondi e risorse per rilanciare l’economia monzese e l’occupazione giovanile?

R. Riguardo al tema lavoro propongo:

  1. per l’occupazione in generale la lista SINISTRA ALTERNATIVA MONZA ha in programma di istituire un ufficio comunale di contatto tra l’offerta di lavoro(a tempo determinato e/o indeterminato) e richieste di lavoro ;
  2. strutturare all’interno della macchina comunale una divisione “cultura e turismo” per la valorizzazione dei beni storici,artistici e naturalistici cittadini ;
  3. dotare il comune di un servizio di guide turistiche;
  4. re-internalizzare alcuni servizi comunali in precedenza affidati a gestione esterna, a partire dalla raccolta rifiuti, come attuato a Livorno;
  5. creare una divisione comunale di pronto intervento per lavori di manutenzioni ordinarie stradali e nell’ambito di alloggi comunali;
  6. eliminare le consulenze, piccole e non, e sostituirle con assunzioni a tempo determinato tramite bandi di concorso.

D. La vita sociale e le aree dismesse. Monza ha vissuto la crisi quasi in silenzio. Il ceto medio si è assottigliato. Le disuguaglianze sono cresciute. Ma anche la solidarietà si è moltiplicata. Le associazioni, le cooperative il volontariato hanno fatto molto. Molti vorrebbero che le aree dismesse diventassero infrastrutture per occasioni di socializzazione, di cultura, spirituale, di lavoro. Ma, si dice, c’è la burocrazia … mancano i fondi … Cosa fare, insomma?

R. No, non c’è nesso tra vita sociale e aree dismesse: la prima ha il “binario” dei servizi sociali che dovrebbero essere gestiti da gente più competente. Spesso mi hanno riferito che alcuni operatori hanno liquidato singoli e/o famiglie con la frase “perchè non tornate al vostro paese”. Grave affermazione da chi dovrebbe avere più tatto e comprensione per il ruolo sociale che svolge!

Per quanto riguarda le aree dismesse nel nostro programma proponiamo il loro recupero e destinare il 30%(circa)della superficie a verde pubblico, il restante 70% destinati ad alloggi comunali,a canone concordato e servizi al quartiere: a Monza attualmente ci sono circa 4.000 alloggi sfitti privati e circa 650 richieste di alloggio comunale(ultimo bando). Nella ripartizione volumetrica destinata a servizi dovranno essere destinati locali adeguati a onlus e cooperative che si occupano di volontariato. Naturalmente questo è nell’ottica del consumo di suolo zero!

D. Burocrazia e Democrazia. A proposito di burocrazia (il potere dell’Ufficio) di Democrazia (il potere del popolo) come è possibile che spesso la democrazia soccomba in una giungla di circolari, leggi, leggine e sentenze spesso in contraddizione l’una con le altre. Per uscire da questo tunnel serve coraggio? Competenza? Lotta all’assurdo? Cosa propone al riguardo?

R. Purtroppo le amministrazioni comunali spesso devono applicare leggi e direttive emanate a livello nazionale. E’ però vero che spesso i comuni potrebbero semplificare e snellire alcuni uffici e/o metodi “burocratici”. Questo è il nostro intento, decentrandoli nei quartieri ove ci saranno le necessità, ascoltando la gente e i loro bisogni quotidiani: TRA LA GENTE E CON LA GENTE!

Fabrizio Annaro
Monza, 25 maggio 2017
http://www.ildialogodimonza.it/