Per un'altra Seregno a sinistra
“PRIMA LE PERSONE”
“Una scelta politica, un programma amministrativo”
•CONTINUITÀ
Per un’altra Seregno a Sinistra nasce nel 2015 con l’obiettivo di unire persone appartenenti ad un’area democratica, di sinistra, antiliberista che è presente sul territorio sia in forma di partito (Rifondazione Comunista, Liberi e Uguali, ...) sia in forma di associazioni e continua a potenziare l’impegno politico e i progetti iniziati allora.
Della lista fanno parte persone provenienti da partiti di sinistra, associazionismo e da liberi cittadini e cittadine convinti della necessità della costruzione di uno spazio politico a Sinistra e convinti di dimostrare che l’unità politica a Sinistra è possibile nel rispetto delle reciproche differenze e sensibilità e, con rinnovata convinzione, vogliono mettere la trasparenza amministrativa, la questione sociale, la sostenibilità ambientale, la democrazia partecipata, la questione morale e la costruzione della legalità, al centro di un ambizioso progetto di cambiamento che guadagni il consenso dei cittadini e delle cittadine, dei lavoratori, dei giovani, degli immigrati e delle famiglie.
•CAMBIAMENTO
Quanto è accaduto a Seregno ed in Brianza in questi anni, ci rafforza nelle nostre scelte unitarie e responsabili, nello sforzo di contribuire a costruire una città che faccia prevalere l’interesse di tutti su quello di pochi, la partecipazione, la tutela dei diritti, la costruzione della legalità come habitus civile, la tutela dei servizi alla persona, lo sviluppo della cultura, la difesa dell’ambiente e la cura della scuola e delle istituzioni educative.
Per noi la città è un bene comune che deve essere gestito da chi ci vive, senza escludere nessuno.
•PROGETTO POLITICO E PROGRAMMA
Il nostro è un progetto di città che offra le stesse opportunità a tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, orientamento sessuale, provenienza, ceto sociale, formazione, abilità psicofisiche e psicologiche, cultura, religione o lingua.
Un progetto che, pur con i vincoli imposti dalle leggi finanziarie e dal patto di stabilità interna è caratterizzato dalla volontà di tutelare la funzione sociale dell’ente, rilanciare ed estendere i beni comuni, difendere i servizi pubblici, evitarne la restrizione, impedire che ne sia precluso l’accesso ai cittadini attraverso gli aumenti delle tariffe.
Il nostro programma amministrativo si sviluppa intorno a determinati temi: partecipazione, diritti, legalità, tutela dell’ambiente, tutela dei servizi pubblici locali, cultura, scuola.
In concreto, saranno prioritarie queste azioni:
- il rigore in tema di rispetto della legalità nell’amministrazione pubblica, di trasparenza e di controllo;
- la difesa delle persone e delle famiglie colpite dalla crisi attivando scelte coraggiose in tema di servizi pubblici, politiche tariffarie e servizi sociali;
- controllo delle tariffe e della qualità dei servizi comunali;
- la pratica della cultura della solidarietà e dell’accoglienza;
- l’accoglienza è un dovere di cittadinanza, il nostro obiettivo è quello di creare un sistema di accoglienza che non entri in conflitto con la comunità locale, ma anzi che crei una relazione positiva e di condivisione. Ci proponiamo pertanto di aderire a programmi di accoglienza nazionale, come il progetto SPRAR, possibilmente utilizzando uno dei 44 beni presenti sul territorio seregnese confiscati alle mafie;
- il rifiuto di scelte in materia di sicurezza del territorio, ispirate a logiche discriminatorie, razziste o xenofobe;
- la pratica dell’inclusione attraverso azioni concrete (Scuola di Italiano per Stranieri, mediatori culturali nelle scuole, consulta dei migranti);
- la rimozione degli ostacoli che impediscono l’inclusione nella vita sociale dei cittadini con disabilità;
- la tutela del patrimonio pubblico e la sua puntuale manutenzione;
- la salvaguardia delle funzioni pubbliche e il rifiuto delle privatizzazioni in tema di servizi pubblici locali (acqua, elettricità, gas, rifiuti, verde, impianti sportivi, ecc.);
- la difesa rigorosa del patrimonio ambientale e del territorio anche attraverso strategie di mobilità e viabilità sostenibili;
- l’allargamento delle pratiche partecipative e valorizzazione delle assemblee elettive nelle scelte politiche locali;
- la difesa e la valorizzazione della Costituzione a partire dai principi antifascisti;
- l’apertura alle esigenze del mondo giovanile e sostegno concreto alle istanze culturali del territorio.
•PARTECIPAZIONE
Affrontare la complessità del governo di una città quale è diventata Seregno con uno strumento come la partecipazione dei cittadini cambia la prospettiva di lavoro, non più conflitti tra interessi corporativi, ma percorsi partecipati di programmazione e progetto per creare servizi che soddisfino bisogni sociali e che nel contempo attivino legami sociali e forme inedite di collaborazione civica, avendo come obiettivo primario le necessità di tutti i giorni della gente comune.
Partecipazione è:
- 15/05/2018
soprattutto su scelte di grande respiro che coinvolgano ampi settori della popolazione;
- riconoscere ai cittadini organizzati collettivamente (attraverso consulte, comitati di quartiere, consiglio comunale dei ragazzi, ecc.) il potere di confrontarsi con le istituzioni pubbliche al fine di negoziare il contenuto dei progetti;
- governare con i cittadini dando loro voce diretta attraverso forme di bilancio partecipativo. I cittadini dovrebbero poter partecipare alla gestione di una data quota di bilancio, proponendo idee e progetti dedicati al proprio quartiere. da sottoporre poi al voto dei cittadini;
- incentivare l’apertura della cittadinanza al sociale, alla cultura, all’educazione ambientale, allo sport, attraverso il potenziamento delle consulte delle associazioni e il coinvolgimento delle scuole;
- dedicare ad ogni quartiere una pagina sul sito del Comune.
I metodi della partecipazione possono essere vari in relazione alla situazione concreta comprendendo, quando opportuno, l'uso di piattaforme web.
•LEGALITÀ
Vogliamo realizzare le precondizioni perché la trasparenza e la legalità siano alla base dell'agire politico sociale.
I recenti avvenimenti che hanno visto Seregno e la Brianza attuare “pratiche amministrative opache” che la magistratura ha appena rilevato e della cui complessità non siamo a conoscenza, ci dicono che il problema della legalità non ha solo l’aspetto del crimine ma è più radicato, è un problema sociale e culturale.
E’ urgente uscire dalla retorica o dalla falsa sensazione di una questione facilmente affrontabile con qualche evento-festa e organizzare la legalità offrendo ai cittadini le occasioni e gli strumenti per difendersi e sottrarsi al potere invasivo della criminalità.
La realtà è infatti, che ogni volta che a livello di Enti Locali si scelgono politiche di esternalizzazioni, privatizzazioni, norme derogatorie nei PGT, non solo si mina la democrazia della rappresentanza degli interessi pubblici, ma si apre un varco alla “possibilità di corruzione” degli amministratori pubblici.
Ogni volta che si è scelto a livello legislativo, di saltare alcuni passaggi di confronto per “favorire l’efficienza amministrativa”, si sono aperte le porte all’illegalità.
Azioni trasparenti necessarie:
- rivedere il regolamento comunale per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture sotto soglia per contrastare il malcostume del ricorso a procedure negoziate senza bando con invito a numero ridotto di operatori economici, applicando le linee guida ANAC;
- pubblicare on-line annuale un rendiconto, semplice e comprensibile dei progetti attuati, degli obiettivi raggiunti e dei costi sostenuti;
- effettuare riprese video delle sedute del Consiglio Comunale;
- semplificare la consultazione sul sito del comune delle delibere, dei regolamenti e degli atti assunti dal consiglio;
- stabilire una linea diretta con Assessori e Sindaco;
- rafforzare il sistema di informazioni rilasciate dal sito internet del Comune: maggiori informazioni consentono maggior controllo della spesa da parte dei cittadini;
- riprendere la stampa cartacea di Seregno Informa aperto alle forze politiche e sociali presenti sul territorio.
Iniziative da attivare in rete con altri Comuni:
- istituzione di un Osservatorio intercomunale sulla legalità, che si coordini con le associazioni antimafia già esistenti (come ad esempio Brianza Sicura e Libera);
- organizzazione di corsi di formazione per il personale su diversi temi:
- etica e cultura della legalità e trasparenza amministrativa;
- programmazione, attuazione e aggiornamento delle politiche di prevenzione;
- occorre una formazione specifica dei dirigenti maggiormente esposti al rischio di infiltrazione criminale (urbanistica, appalti, servizi sociali, ...);
- coordinamento dei soggetti coinvolti nel contrasto alla corruzione nel contesto locale: segretario comunale, amministratori, prefetture, ordini professionali, associazioni di cittadini e di categoria;
- implementazione di programmi di ricerca sulle dinamiche dei fenomeni corruttivi per individuare contenuti minimi, buone pratiche e margini di miglioramento;
- adozione, con la partecipazione delle Organizzazioni sindacali e con le altre rappresentanze sociali, di un Accordo quadro "Zero illegalità - Diritti al Lavoro" che prevenga le infiltrazioni criminose negli appalti pubblici;
- va istituito un ufficio legale comunale anche in forma associata con altri comuni.
•DIRITTI
Vorremmo che Seregno diventasse una “città dei diritti”, sicura perché “solidale”, perché “partecipativa”, perché “aperta”, perché “abitata”, non vogliamo una città dormiente!
La nostra Costituzione non si ferma a riconoscere l’uguaglianza formale dei cittadini ma ci chiede di creare azioni positive per rimuovere quelle barriere di ordine naturale, sociale ed economico che non consentono a ciascun individuo di realizzare pienamente la propria personalità.
DIRITTO AL LAVORO
La sempre più grave crisi occupazionale con perdite di posti di lavoro e incremento di cassa integrazione, il diffondersi di contratti atipici e degradanti che il Piano per il lavoro (Jobs Act) ha solamente confermato e in alcuni caso peggiorato, con la facilità dei licenziamenti, in sostituzione dei rapporti di lavoro stabili, pongono al centro dell’attenzione politica il problema lavoro.
Occorrono interventi da parte di tutti i soggetti coinvolti per invertire questa tendenza.
Occorrono interventi di emergenza ma anche interventi a lungo temine e di progettazione per salvaguardare il tessuto produttivo.
Rivendichiamo il pieno diritto di intervento politico dell’Amministrazione Comunale su ogni crisi aziendale o conflitto di lavoro che si manifestino sul proprio territorio.
Le politiche finora adottate, di natura assistenziale e di emergenza per i lavoratori dipendenti, pur necessarie in tempi di difficoltà, rischiano di diventare azioni caritatevoli e non durature nel tempo.
La prima preoccupazione dell’Amministrazione locale deve essere quella dell’aiuto concreto ai suoi cittadini che perdono il lavoro o stanno esaurendo i contributi della cassa integrazione con poche speranze di rientrare nella popolazione attiva.
Interventi di emergenza:
- l’Amministrazione Comunale deve mettere a disposizione strutture, proposte e fondi per sostenere i lavoratori in difficoltà attraverso sgravi sui servizi a domanda individuale (mense scolastiche, trasporti, bollette gas luce acqua);
- istituzione di un fondo d’emergenza anticrisi.
Interventi strutturali:
- istituzione di una “Consulta del Lavoro” al fine di effettuare studi ed indagini conoscitive sulla situazione del mercato del lavoro nel territorio;
- sostegno ai lavoratori delle piccole aziende, ai piccoli artigiani (a volte di due persone) e al sempre più diffuso “popolo della partita IVA” che anche a Seregno compone il tessuto produttivo ma che è sempre più in difficoltà;
- progetti per sostenere lavoratrici e lavoratori che espulsi dalle fabbriche cercano nuovi percorsi per collocarsi nel mondo del lavoro;
- differenziazione delle politiche tariffarie (IMU, TARES TASI IRPEF..) con ampliamento della fascia di esenzione per i servizi alla persona;
- si potrebbe istituire un Centro di ascolto per fornire un sostegno psicologico a chi ha perso il lavoro e che spesso si auto colpevolizza (“se perdi il lavoro non è colpa tua”).
Per rilanciare il lavoro:
- censimento dei cittadini disoccupati e proposte di lavoro in funzione delle esigenze comunali;
- favorire l’incontro e la sinergia fra giovani e imprese;
- sostegno all'auto imprenditorialità anche mettendo a disposizione uno o più spazi di proprietà comunale o anche privati (capannoni in disuso) da dedicare alla creazione di un luogo condiviso da giovani con idee valide e condivise da realizzare sul territorio;
- analisi delle attività artigianali presenti sul territorio con le quali collaborare per promuovere percorsi formativi per l’inserimento lavorativo di giovani, persone oltre i 55 anni, disoccupati a lungo termine, progettando una diversa formazione lavorativa e un nuovo possibile inserimento nel mondo del lavoro (dalla fabbrica all’artigianato, dall’artigianato all’arte e alla creatività);
- favorire la presenza di imprese ad alta tecnologia anche con interventi di variazione del PGT inerenti alle aziende dismesse;
- incentivare l’Associazione Commercianti ad elaborare strategie non solo d’immagine, per rilanciare il commercio (non solo nel centro storico) migliorandone il servizio, proposte d’esempio:
- Book free in contenitori esterni (biblioteca nei bar…);
- portabiciclette davanti o vicino a negozi;
- più cestini per spazzatura;
- incentivare spazi di socializzazione lungo le vie con panchine e fiori che possano permettere la sosta a persone anziane o il ritrovo di giovani;
- WIFI gratuito;
- servizi igienici effettivamente disponibili e pubblicizzati all’ingresso dell’esercizio;
- incentivare gli esercizi commerciali che non installano le slot machines.
- siamo fortemente contrari alle aperture festive degli esercizi commerciali. Siamo contrari ad una concezione consumistica delle festività ed al peggioramento delle condizioni di vita (soprattutto famigliari) degli addetti al commercio. In ogni caso l'estensione non ha portato benefici nemmeno in termini di aumento dell'occupazione ed ha sfavorito gli esercizi commerciali a gestione famigliare;
- siamo anche contrari alla estensione del lavoro precario, sia operato direttamente dal Comune sia anche dalle imprese / cooperative, quando non motivato da situazioni eccezionali.
DIRITTO ALLA CASA
La casa è un bene individuale e un servizio sociale. Per garantire il diritto alla casa ci impegniamo a:
- rivendicare, difendere e rilanciare l’Edilizia Residenziale Pubblica in proprietà e in affitto;
- creare ed incentivare diversi modelli di abitare (Housing sociale);
- bloccare gli aumenti dei canoni di affitto delle case popolari;
- controllare lo svolgimento delle opere di manutenzione delle case popolari (comunali o Aler);
- riprendere la pratica della cooperazione edilizia ed in particolare di quella a proprietà indivisa;
- rivedere il patto territoriale sugli affitti concordati per favorire sia gli inquilini, garantendo un prezzo d'affitto ragionevole, sia i proprietari, introducendo un fondo di garanzia per morosità incolpevole degli inquilini;
- istituire un sistema fiscale che avvantaggi chi mette in affitto e penalizzi chi lascia sfitto;
- cercare una collaborazione con i proprietari di alloggi sfitti per affrontare emergenze abitative di famiglie che hanno perso l’alloggio per morosità incolpevole, per gli anziani soli, per le persone con disabilità, per i migranti (anche per gli stranieri richiedenti asilo con status di rifugiati), premiando gli operatori che si rendono disponibili a tali iniziative;
- introdurre il canone a garanzia comunale e mettere a disposizione di inquilini con alcune “criticità economiche” alloggi privati sfitti ad un canone sostenibile.
- recuperare il patrimonio urbanistico esistente, attraverso un censimento degli edifici pubblici e privati in stato di abbandono, di degrado, o anche solo di non uso e successivo incentivo per la loro ristrutturazione, riqualificazione e impiego ad uso sociale;
- utilizzare per le emergenze abitative gli otto appartamenti che AEB tiene sfitti in via Flli Bandiera;
- assegnare, dopo i necessari interventi, tutti gli appartamenti non ancora occupati di via Hugo;
- riprendere la pratica dei bandi per i contratti di quartiere attingendo ai fondi regionali indispensabili per tali interventi.
DIRITTO ALLA SALUTE
Pur riconoscendo i forti limiti di competenze di un’Amministrazione comunale nei confronti del settore sanitario, riteniamo importante assumere impegni sia diretti di indirizzo e di mobilitazione sia volti a sollecitare chi di competenza affinché sul nostro territorio si realizzino condizioni di ottimizzazione degli interventi sulla salute anche attivando:
- la ricostituzione di una rete territoriale di ambulatori per medicina specialistica di primo livello e per le terapie oncologiche ed i trattamenti fisiatrici, al fine di avvicinare le prestazioni sanitarie alla popolazione di età più avanzata e/o più fragile e quindi con minore mobilità;
- la promozione dello sviluppo dei consultori familiari, tenendo ben presente la necessità di mediatori culturali per favorirne l’accesso alla popolazione proveniente da altri paesi;
- medicina ambientale (Arpa) e la medicina preventiva e del lavoro;
- Il potenziamento e lo sviluppo degli obiettivi dei Piani di Zona Territoriali avendo sempre presente che la programmazione degli obiettivi e degli interventi deve essere completamente lasciata all’Ente Locale e non ai privati. La collaborazione con il privato sociale o con il terzo settore non deve mai sostituirsi nella progettualità perché il benessere e la salute dei cittadini deve essere prioritario e non sottomesso a logiche di risparmio o peggio di guadagno del privato;
- In merito alle recente riforma sanitaria lombarda sui “gestori” dei pazienti cronici crediamo che si tratti di una pessima scelta che introduce altri elementi di privatizzazione del servizio sanitario senza particolari vantaggi (anzi, con molti svantaggi) per i cittadini.
- Il gestore non è una persona, potrebbe anche non essere un medico. Nella maggioranza dei casi sarà una società o una cooperativa privata accreditata, cioè convenzionata con la Regione, quindi privata ma finanziata da denaro pubblico.
- Verrà richiesto di firmare un “patto di cura”, che sarà vincolante per un anno. L’assistenza verrà erogata dal gestore o da un “partner” sulla base di un budget annuale limitato.
- Eventuali altre prestazioni, al di fuori di quelle prestabilite, che dovessero rendersi necessarie per la medesima patologia per cui è stato sottoscritto il patto di cura saranno a pagamento.
- Non solo la riforma non garantisce la riduzione dei tempi di attesa, ma non ci sarà nemmeno la certezza di poter afferire agli stessi ospedali/centri e agli stessi specialisti presso i quali si era seguiti regolarmente fino ad oggi.
- Il gestore si occuperà solo della gestione delle malattie croniche, per tutte le altre malattie, per es. l’influenza, si continuerà a far riferimento al proprio medico curante. Questa circostanza potrà generare situazioni confuse e conflittuali.
- Vi sarà un notevole aumento della burocrazia.
Cosa può fare il comune? Soprattutto fare in modo che venga attuata la libertà di scelta dei cittadini. Infatti essi possono decidere di non scegliere alcun gestore, rimanendo con il loro medico di famiglia attuale. Per fare in modo che ogni cittadino possa davvero decidere in modo consapevole è perciò fondamentale che ognuno possa ottenere informazioni complete e corrette. Il comune deve assolvere a questo compito informativo nel modo più chiaro e completo.
DIRITTI INDIVIDUALI E POLITICHE FAMILIARI
Le persone sono innanzitutto portatrici di diritti individuali, tanto nella loro singolarità quanto nelle formazioni familiari prescelte, siano esse la famiglia tradizionale o coppie di fatto, eterosessuali o omosessuali.
Le donne e le pari opportunità
In materia di pari opportunità tra uomo e donna, riteniamo che ancora molto si debba fare. In particolare:
- sostegno al disagio famigliare con presenza di minori o di persone con disabilità;
- promuovere percorsi formativi per favorire l’introduzione delle donne (italiane e non) nel mondo del lavoro;
- incremento dei servizi alla persona;
- iniziative di aiuto alle donne maltrattate;
- interventi culturali volti ad affrontare relazioni fra uomo e donna ancora troppo spesso legate a concezioni patriarcali;
- promuovere incontri multiculturali su famiglia e ruolo delle donne.
Bambini, giovani anziani: cittadini portatori di diritti
Dobbiamo dare risposte:
- al tempo extrascolastico dei bambini, altrimenti gestito quasi unicamente da iniziative private (discipline sportive, corsi a pagamento, oltretutto non accessibili a tutte le famiglie), con la conseguenza di una rigida strutturazione del tempo dei bambini (scuola - corsi - televisione);
- alla carenza di opportunità comunicative, di esperienze informali che si basano sull'incontro spontaneo nei parchi e nei cortili, nelle biblioteche e nelle ludoteche per stare insieme, fare esperienze, esplorare il territorio, momenti fondamentali per un positivo percorso di crescita;
- al tempo degli adulti/anziani, con percorsi-vita nei parchi, campi per il gioco delle bocce, orti del tempo libero;
E' necessario dunque:
- creare in ogni quartiere luoghi sicuri che permettano libere aggregazioni, un uso creativo dello spazio e l'incontro tra le generazioni come il Centro di aggregazione per la famiglia al quartiere Crocione e va riproposto un Polo Culturale Giovanile con gestione comunale (operatori/educatori al servizio dei giovani);
- incentivare l'intervento degli anziani nella vita pubblica, ispirando ad esempio attività di arricchimento del patrimonio naturale, di valorizzazione della storia locale e del quartiere, di presenza connettiva per contrastare i processi di estraneità e disgregazione;
- rivedere la funzione del consiglio comunale dei ragazzi;
- porre rimedio alle lunghe liste d'attesa per accedere agli asili nido affrontando seriamente anche la possibilità di aprire e/o costruire un secondo asilo nido pubblico;
- potenziare tutti i servizi in essere nell’area dei servizi alla persona;
- potenziare la presenza sul territorio dei custodi sociali e dei mediatori culturali;
- una politica delle tariffe dei servizi pubblici che tenga conto del ridotto potere d'acquisto dei giovani e degli anziani;
- creazione di spazi autogestiti da parte dei giovani stessi per favorire l'aggregazione giovanile. Riteniamo importante che vengano individuati in ogni quartiere spazi per giovani di carattere culturale (Contratti di Quartiere), sociale, ricreativo, nei quali i giovani stessi possano gestire le loro attività;
- riproporre ed estendere il “piano del freddo” per i senza tetto e senza fissa dimora.
•AMBIENTE, TERRITORIO, QUALITA’ DELLA VITA
BILANCIO ANNUALE DEL TERRITORIO
Il bilancio economico-finanziario di un ente locale è lo strumento attraverso il quale l'Amministrazione si assume, di fronte agli elettori, alle forze politiche e agli organismi di controllo, la responsabilità degli effetti economici delle proprie scelte di gestione.
In modo del tutto analogo, il Bilancio Ambientale Comunale registra le partite contabili relative alle risorse e al patrimonio naturale dell'ente, e diventa quindi uno strumento di valutazione degli effetti ambientali di tutte le politiche attuate dall'ente stesso. Sono da considerare ambientali le spese sostenute per attività di prevenzione, riduzione, eliminazione e monitoraggio dell’inquinamento, ripristino ambientale e gestione sostenibile del territorio. L’ottica della “sostenibilità” deve arrivare a pervadere tutte le scelte che si compiono in un’amministrazione.
Si tratta di un documento che registra ciò che avviene all’ambiente di un determinato comune in un anno, ad esempio quanti rifiuti sono stati prodotti, quanta acqua è stata consumata, quanto suolo è rimasto non edificato, se e come è aumentato o diminuito il verde, il livello di inquinamento dell’aria, quanta energia è stata prodotta.
Il bilancio ambientale locale non contiene solo dati numerici (fisici e/o monetari), ma anche indicazioni circa i risultati ambientali delle politiche attuate o da attuare da parte dell’amministrazione pubblica. Se per esempio un comune ha deciso di deliberare nuove concessioni edilizie, il bilancio ambientale registrerà gli impatti ecologici attesi (aumento della produzione di rifiuti, aumento dell’energia prodotta e consumata, situazione del verde pubblico, situazione del terreno incolto, ecc). Se una provincia ha deciso di costruire un impianto di cogenerazione, il bilancio ambientale ne registrerà i risultati ambientali (rifiuti smaltiti, energia prodotta, energia impiegata, ecc).
Nel tempo, ci sarà un bilancio ambientale consuntivo, che conterrà i risultati delle politiche attuate, e preventivo, che conterrà le indicazioni e le analisi sulla pianificazione futura.
L'approvazione parallela del bilancio economico e di quello "verde" getta le basi per un utile confronto atto a riconoscere e dichiarare, anche quantitativamente attraverso indicatori e target, gli effetti ambientali delle politiche economiche e settoriali.
Il nostro ambiente è una risorsa strategica non rinnovabile che va preservata, è un bene comune irrinunciabile e inalienabile.
Riqualificare l’Ambiente Urbano, bloccare il consumo del suolo e della cementificazione, controllale il ciclo dei rifiuti, fermare l’inquinamento dell’acqua, dell’aria e del terreno, difendere i beni comuni, le risorse naturali e gestirne pubblicamente la distribuzione, non può che portare ad un progresso collettivo, economico e sociale che innalza la qualità della vita dei cittadini di oggi e lascia una bella eredità ai cittadini di domani.
PGT
Il Piano del Governo del Territorio che la giunta precedente ha redatto, va completamente rivisto perché non è improntato a principi di sostenibilità ambientale e di riduzione drastica del consumo del territorio.
Un solo esempio, quello del PAC1, con l’occupazione di un’area verde e lo stravolgimento della viabilità ad uso dei privati in una zona critica (tra via Milano, Toselli e Stadio) illustra bene la “qualità” di questo PGT.
Ampio spazio alla nostra valutazione del PGT si trova nelle numerose osservazioni che abbiamo presentato durante la discussione dei documenti (Piano delle Regole, Piano dei Servizi). Da lì intendiamo partire per una nuova politica del territorio. In particolare:
- per le numerose aree dismesse proponiamo:
- la possibilità prioritaria di un loro uso sociale, culturale, aggregativo;
- il mantenimento delle attività lavorative compatibili con l’ambiente;
- la creazione di aree verdi e parchi di prossimità;
- l'individuazione di spazi ad uso sociale disponibili per la nuova economia giovanile.
- inaccettabile è che la volumetria industriale sia trasformata in volumetria residenziale. Mostruosità edilizie sono già troppe a Seregno;
- zero consumo di suolo ad eccezione di situazioni di necessità pubblica;
- va modificata da industriale ad agricola la destinazione del terreno di proprietà AEB del Dosso al confine con Albiate;
- conservazione, risanamento e recupero del patrimonio urbanistico esistente;
- per quanto riguarda la questione Piazza Risorgimento, dopo aver ricordato la nostra contrarietà fin dalla sua progettazione, constatiamo la povertà del progetto e la sua onerosità che ha dato come risultato un parcheggio costruito malamente, un auditorium di cui non si sarebbe sentita la mancanza, un'aula del Consiglio Comunale non ancora completata, una fontana subito degradata e rifatta, una causa con la ditta costruttrice che potrebbe costare ai seregnesi milioni di euro;
- un'altra questione che dura da mezzo secolo è la ex clinica S. Maria che, acquistata dall'INPS a caro prezzo, non venne mai utilizzata. Noi pensiamo che, essendo stata acquistata per scopi sociali, debba essere usata per scopi simili di iniziativa pubblica (ad esempio mini alloggi protetti). Ci riferiamo alla costruzione qualora sia possibile un recupero oppure all'area.
OPERE PUBBLICHE E CURA DEL TERRITORIO
La difesa del territorio è la difesa dei beni comuni, non importa che siano privati o pubblici. Appartengono alla popolazione e devono essere difesi e potenziati.
Il degrado della città è sotto gli occhi di tutti: strade, marciapiedi, segnaletica stradale orizzontale e verticale, erbacce che “adornano” marciapiedi, parcheggi di superfici sconnessi e pericolosi, piazze di recente realizzazione già sbriciolate, aiuole e fioriere inaridite, giardini pieni di erbacce...Tutto questo è derivato solo in parte da ristrettezze economiche indotte dalle leggi finanziarie. Crediamo infatti che diverse carenze amministrative abbiano contribuito in modo preponderante. Tra queste:
- l'incapacità di leggere il territorio e inventariare gli interventi (verde, viabilità, sicurezza..);
- la mancanza di una strategia di pianificazione degli interventi;
- le forti carenze nel controllo di qualità dei manufatti sia nella fase progettuale che nel corso della realizzazione;
- la mancanza di una manutenzione tempestiva.
Abbiamo sempre sollecitato le amministrazioni precedenti a programmare opere pubbliche (Piazza Risorgimento, Piazza Cadorna, piazza Lazzaretto, parco Meredo, parco 2 Giugno Porada, ristrutturazione scuole elementari, parcheggi, ….) curandone la progettazione, la costruzione e soprattutto la qualità del manufatto che si andava realizzando. Abbiamo suggerito strategie e alternative ma inutilmente ed ora ereditiamo una città che richiede grandi investimenti.
In questo momento tutti gli interventi sono da considerare urgenti:
- la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, delle piazze, dei marciapiedi, delle piste ciclabili, delle strutture pubbliche e delle aree verdi dei quartieri;
- la sostituzione della segnaletica stradale, il tracciamento delle linee spartitraffico, delle strisce pedonali, degli accessi alle ciclabili;
- l'eliminazione delle barriere architettoniche.
VERDE PUBBLICO.
Massima tutela deve essere riservata alle aree ancora verdi, in primis quelle comprese nel PLIS “Brianza Centrale”. Di seguito alcune azioni virtuose:
- riteniamo che tutte le aree appartenenti al PLIS debbano essere piantumate in gran parte, dotate di piste ciclopedonali in calcestre (non asfaltate) simili a quelle realizzate al Meredo e per il resto debbano rimanere agricole. A questo proposito pensiamo che si possa incentivare l’introduzione di coltivazioni biologiche, favorire i rapporti tra le poche aziende agricole e zootecniche rimaste e le scuole, in modo che siano possibili visite di scolaresche, ed istituire un mercato periodico (ad esempio mensilmente e a rotazione nei vari quartieri) di prodotti a “km zero” provenienti da aziende di Seregno e dei paesi vicini con l’aiuto di gruppi di acquisto solidale (GAS) del territorio;
- proponiamo la costituzione di un parco nella zona della ex-cava di Verano per diversi motivi:Si tratta di un’area molto vasta (oltre un milione di metri quadrati) che può fungere da cuscinetto tra i comuni citati che altrimenti si salderebbero e che può costituire, assieme a diverse zone limitrofe, un grande parco sovra comunale La zona tra Seregno e Carate ha bisogno di una rivisitazione in senso ambientale che la sottragga alla definitiva cementificazione (purtroppo la recente variante di PGT di Carate mette un serio ostacolo a questa proposta);
- per quanto riguarda i parchi urbani, o più modestamente giardini pubblici, dobbiamo dire che quelli realizzati negli ultimi anni sono stati cementificati eccessivamente: si vedano ad esempio le ampie piattaforme quadrate nel parco di Via Stoppani, sempre deserte, che hanno sottratto spazio al verde. Laddove si realizzeranno nuovi giardini o si dovessero risistemare quelli esistenti si dovrà mantenere una maggior “naturalità”. Il censimento del verde è stato fatto, quindi ora è necessario applicare il regolamento del verde, che tuteli e arricchisca il patrimonio arboreo pubblico e privato;
- il Parco 2 Giugno merita una attenzione particolare. Si tratta della maggiore e più frequentata area verde di Seregno da noi fortemente voluta e difesa in questi anni. pochi si rendono conto che è anche la più usata area “sportiva” e “salutistica” gratuita della città. Il suo uso intensivo richiederebbe interventi che invece non si fanno: nuove piantumazioni, servizi igienici, un gazebo per piccole manifestazioni all’aperto, manutenzione del verde, accordi con i comuni di Cabiate e Meda circa gli accessi al parco, … Grave è stata inoltre la decisione di questa Amministrazione di declassare la Casa del Parco a sede di associazioni (tra le quali addirittura i cacciatori!) invece di farne, come previsto dal progetto, un centro di educazione ambientale che noi invece riproponiamo e crediamo essere più consono;
- stabilire accordi con i comuni vicini per l’ampliamento del parco, che potrebbe diventare veramente un “polmone verde” per la Brianza centrale. A questo proposito siamo soddisfatti dell’approvazione della proposta che prevede l’unione dei due parchi, il PLIS Brianza Centrale e il PLIS Grugnotorto Villoresi;
- adesione al forum Salviamo il Paesaggio, difendiamo il Territorio;
- vorremmo che si sperimentasse anche a Seregno la possibilità di disperdere le ceneri dei defunti in parti apposite di verde pubblico (anche a fianco del cimitero) come si fa in Germania con i Waldfriedhöfe.
MOBILITÀ E TRASPORTO PUBBLICO
Stiamo pagando in salute e in spesa sanitaria quello che si risparmia sulle politiche per la riduzione delle emissioni atmosferiche i cui dati sono drammatici. Seregno è attraversata giornalmente da almeno 80.000 veicoli dei quali oltre 30.000 sono in transito. Dati in aumento costante. Eppure a Seregno il PGT è stato approvato senza un Piano della Mobilità interna e di collegamento e addirittura senza tenere conto dei progetti che FFSS hanno sul nostro territorio e che cambieranno l’assetto viabilistico e sociale e le condizioni dell’aria di parecchie zone di Seregno.
Solo ora è iniziata la discussione sul Piano Urbano del Traffico che giustamente il commissario governativo ha sospeso (in quanto atto prettamente politico) e che sarà compito della prossima amministrazione approvare. Come pure dovrà essere redatto il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
Come nostra indicazione strategica riteniamo che debbano essere evitate tutte le azioni che favoriscono il traffico motorizzato privato e messe in atto tutte quelle possibili che favoriscono la mobilità pubblica e quella dolce a impatto zero (pedonale o ciclabile). Ravvisiamo perciò alcune criticità a cui intendiamo porre rimedio:
- siamo sempre stati contrari alla realizzazione dell’ autostrada Pedemontana perché non risolverà i problemi del traffico locale, sarà un potenziale attrattore di iniziative di tipo commerciale ed immobiliare ai suoi lati, con ulteriore consumo di suolo, contribuirà a impoverire le già poche risorse ambientali rimaste in Brianza erodendo parchi aree naturali di pregio e zone agricole e creando non pochi problemi viabilistici ai comuni attraversati. Senza dimenticare il rischio diossina ancora presente nei terreni contaminati dall’ICMESA su cui è previsto il passaggio della Tratta B2 dell’autostrada. Purtroppo una parte del disastro è stata ormai fatta. Noi siamo quindi del parere di non proseguire oltre le tratte A e B1 già realizzate con pesanti devastazioni ambientali (Bosco della Moronera e del Battù sventrati).
Ci si fermi dunque alla Tratta B1 a Lentate sul Seveso realizzando quanto prima le opere di compensazione ambientale, le mitigazioni e la Greenway (ciclopedonale) previste. Per le tratte già realizzate è inoltre indispensabile un Piano d’Area Regionale che tuteli le aree laterali dall’autostrada impedendo ogni ulteriore edificazione;
- per quanto riguarda i parcheggi riteniamo che se ne siano costruiti abbastanza soprattutto nel centro storico. Semmai si tratta ora di considerare le necessità di alcune zone critiche, nei diversi quartieri di Seregno, da utilizzare anche come parcheggi di corrispondenza magari serviti da navette. Questione da considerare nel futuro Piano Urbano del Traffico;
- bisogna elaborare un serio piano della mobilità pedonale e ciclabile, che preveda una rete integrata di piste ciclo-pedonali e di percorsi protetti che interessi prioritariamente i collegamenti con le scuole, curando la segnaletica e soprattutto la sicurezza delle intersezioni, in particolare con gli assi viari più trafficati. Si dovrà anche provvedere al superamento in vari punti delle linee ferroviarie, in particolare realizzando sovrappassi o sottopassi ciclo-pedonali per collegare i quartieri del Crocione e di Santa Valeria e la stazione autobus e l’area del mercato con Via Milano. Bisogna inoltre istituire una serie di posteggi custoditi e non, per le biciclette nei luoghi più frequentati, si potrebbe attivare anche una bike-sharing comunale per garantire spostamenti dalle varie periferie al centro e viceversa;
- la rete di trasporto pubblico all'interno del Comune va rivista anche in un Protocollo della Mobilità più ampio che affronti collegamento tra comuni con orari e tariffe integrate fra autobus, metro tranvia e ferrovia, unito a forme di dissuasione dell'uso del mezzo privato laddove è più conveniente per la collettività l'uso del mezzo pubblico. A Seregno si potrebbe riprendere l'esperienza della navetta durante gli orari del mercato il sabato e delle visite al cimitero;
- Seregno è destinata a tornare ad essere quel nodo ferroviario importante che ne ha favorito lo sviluppo negli anni passati. Tuttavia questo non deve avvenire consumando fette di territorio. Anche il progettato raccordo ferroviario FS – Nord (passante attraverso il parco del Meredo), se realizzato a cielo aperto e non in galleria, sarebbe da osteggiare;
- il futuro del quadruplicamento della linea Chiasso - Seregno - Milano, imposto dalla entrata in funzione delle gallerie di base del Gottardo e del Ceneri, è incerto a causa dei costi. Tuttavia bisognerà arrivare ad una decisione perché il realizzarlo o no determinerà il futuro, non solo urbanistico, di Seregno;
- abbiamo sempre sostenuto il ripristino del collegamento ferroviario Seregno - Saronno sia come linea metropolitana che come primo passo per l'ammodernamento della linea Malpensa - Saronno - Seregno - Bergamo - Orio al Serio;
- la Metro tranvia tra Seregno e Milano è stata da noi vista con favore anche se con qualche riserva a causa di alcune criticità del progetto accentuate dal territorio fortemente urbanizzato e dalla necessità di usare il sedime stradale esistente. In questi giorni è stato consegnato il progetto esecutivo che non abbiamo potuto esaminare ed a breve dovrebbero cominciare i lavori. Il senso della Metro tranvia è quello di togliere un numero consistente di veicoli dalle strade con un’attenta politica tariffaria e un servizio frequente.
LOTTA ALL’INQUINAMENTO
Per ridurre sensibilmente il tasso di inquinamento vogliamo:
- incoraggiare in ogni modo possibile l’uso delle biciclette e del trasporto pubblico (come già visto sopra);
- pubblicizzare, anche tramite Gelsia, i vantaggi e gli incentivi esistenti per metodi meno inquinanti per il riscaldamento, cioè la sostituzione del gasolio con il metano o l’allacciamento alla rete di teleriscaldamento nelle zone raggiunte dal servizio. Sul teleriscaldamento andrebbe comunque aperto un capitolo a parte perché i suoi evidenti benefici (soprattutto ambientali) vengono superati, a Seregno, dai costi eccessivi e dalle clausole contrattuali e rendendolo così poco appetibile;
- incoraggiare la bioedilizia e le edificazioni che comportano un minor dispendio energetico e quindi minor inquinamento.
TUTELA DEGLI ANIMALI
Per molte persone la compagnia di un animale è irrinunciabile ed associata al proprio benessere psicofisico. Anche gli animali dunque fanno parte della popolazione seregnese e devono godere anche loro di diritti, primo fra i quali quello di non essere maltrattati.
È dunque necessaria una maggiore attenzione da parte dell'Amministrazione Comunale.
- attuare i principi e le proposte inserite nel "Regolamento per il benessere e la tutela degli animali", anche attraverso l’istituzione di un ufficio per la tutela degli animali, in collaborazione con le associazioni, le guardie ecologiche, la vigilanza urbana;
- corsi di formazione per cittadini e amministratori organizzati dalla Provincia.
•SERVIZI PUBBLICI LOCALI (ACQUA, ELETTRICITA’, GAS, RIFIUTI) E AZIENDE PARTECIPATE
Molti ricordano ancora la vecchia AMSP che per anni ha fornito acqua, gas, elettricità, farmacie, centri sportivi e trasporti ai seregnesi. L'AMSP era interamente pubblica ed ha sempre svolto ragionevolmente bene il suo compito modo fornendo anche risorse finanziarie. E' per merito di questa eredità che l'attuale AEB (al 71% proprietà dei seregnesi) può contare su una solidità di primordine sia dal punto di vista gestionale che industriale.
Ma anche per questo è una preda appetibile sul mercato delle privatizzazioni specie da parte di aziende più grandi ma meno solide.
Ad AEB fanno capo Gelsia srl (vendita di gas ed elettricità e produzione di energia), Gelsia reti (reti di gas e corrente elettrica) e Gelsia ambiente (raccolta dei rifiuti).
Il ciclo dell'acqua fa capo invece a Brianzacque che è una società a capitale interamente pubblico costituita a seguito del risultato referendario del 2011 che noi abbiamo promosso assieme a numerose associazioni e gruppi politici.
Relativamente alle aziende noi proponiamo le seguenti linee guida:
- respingere qualsiasi tentativo di snaturare l'esito referendario del 2011 e di introdurre il privato nella gestione del ciclo idrico;
- Alcune proposte relative ai rifiuti:
- migliorare la raccolta differenziata puntando all’obiettivo Rifiuti Zero;
- dotare la piattaforma ecologica di via Reggio di un compostatore;
- programmare iniziative anche in collaborazione con gli esercizi commerciali di vicinato o supermercati, per la riduzione degli imballaggi “a perdere” e l’uso di quelli riutilizzabili, nonché di macchine per la raccolta delle bottiglie di plastica, presenti ora in un solo supermercato in zona S. Valeria;
- promuovere campagne educative e concorsi nelle scuole;
- dotare la piattaforma ecologica di via Reggio di un piccolo magazzino dove depositare gli oggetti ancora utilizzabili rendendoli disponibili gratuitamente o dietro pagamento di piccole somme di denaro. La gestione di tale sito potrebbe avvenire a cura di un’associazione di volontariato che potrebbe utilizzare i proventi da essa derivanti per il proprio auto sostentamento;
- rimane l’opposizione ad impianti inquinanti (termo distruttori, termo valorizzatori) anche perché non vanno nella direzione della diminuzione dei rifiuti visto che si alimentano degli stessi;
- aumentare i controlli, sia sul corretto uso dei sacchi sia sull’abbandono di rifiuti sul territorio comunale;
- la proprietà di Gelsia reti deve restare interamente pubblica;
- anche le farmacie comunali attualmente esistenti (o di nuova apertura) devono rimanere pubbliche;
- lo stesso vale per il centro sportivo di Seregno;
- per quanto riguarda la vendita del gas e dell'energia elettrica e loro acquisto e produzione si può pensare a estendere la sfera di azione a zone limitrofe alla Brianza ma solo nell'ottica del raggiungimento di economie di scala. Senza tuttavia farsi prendere da manie di gigantismo;
- siamo contrari ad interventi di tipo finanziario in settori diversi o aree geografiche non locali.
•CULTURA
Va ribadita la centralità della cultura come motore economico e sociale, anche attraverso la valorizzazione della cultura giovanile, dando spazio alla creatività e prevedendo luoghi di incontro adeguati per tutti.
La cultura che aiuta la convivenza
- istituzione di un Centro culturale (musica, cultura, eventi, corsi, laboratori, sportello giovani, casa delle associazioni, ecc. ) per giovani e non (ad esempio utilizzando una delle numerose aree dismesse);
- promozione di progetti pluriculturali nell'ambito scolastico e giovanile (scuola/ comune a partire dalla scuola materna;
- progetti di educazione civica per promuovere la conoscenza del territorio e la convivenza tra tutte le cittadine e i cittadini;
- collaborazione con Università del tempo libero e con altre associazioni esistenti a Seregno che si occupano di cultura per valorizzare la stessa e per una maggiore interazione con la cittadinanza;
- collaborazione con biblioteche e librerie per la promozione della cultura e della lettura favorendo possibilità di scambi e promozioni iniziative con patrocinio comunale;
- promuovere percorsi di rete tra le associazioni;
- utilizzo degli spazi comunali esistenti in modo corretto ed efficace:
- MUSEO VIGNOLI: istituire un museo permanente di opere di Artisti cittadini Seregnesi lasciate in proprietà al Comune per rendere pubblica l’arte, all’interno dello stesso museo allestire mostre periodiche e spazio per attività laboratoriali sull’arte aperti alle scuole, favorendo la collaborazione con scuole artistiche per l’apertura e la gestione in alcuni periodi dell’anno di attività aperte alla cittadinanza;
- AUDITORIUM: spazio pubblico per incontri, dibattiti, proiezioni cinematografiche, assemblee ad uso dei cittadini;
- SPAZI PUBBLICI DI QUARTIERE: come Fuin o S. Carlo possibilità, oltre che ad utilizzo per feste annuali di quartiere, anche di spazio per Arena Estiva per Cinema d’estate / concerti / eventi teatrali;
- CASA CROCIONE: spazio comunale da rioffrire al quartiere con diverse possibilità d’uso di tipo sociale e culturale, favorendo l’ utilizzo in diversi orari della giornata con condivisione spazi monitorati da personale pubblico: educatori /operatori sociali “Centro per i cittadini” CpC;
- BENI CONFISCATI ALLA MAFIA: a Seregno ci sono 44 immobili confiscati che occorre acquisire al patrimonio indisponibile del comune e che devono essere destinati a progetti sociali ed ai bisogni residenziali delle persone più fragili;
- ABBELLIMENTI: Possibilità di abbellire spazi comunali attraverso concorsi con rilascio di opere in modo gratuito da parte di artisti. Si potrebbe, a questo proposito, affrescare le pareti libere delle case come si era iniziato a fare anni orsono;
- BIBLIOTECA: La nostra biblioteca è sicuramente un vanto per la città però desidereremmo fosse maggiormente fruibile, difatti, oltre al suo scopo di base, dovrebbe diventare un Polo Culturale attivo e Centrale della città, favorendo iniziative ad essa correlate nei propri spazi chiusi e all’aperto, per letture ad alta voce, presentazione di libri, spazi laboratoriali per le scuole.
- ARCHIVIO STORICO: Riteniamo molto importante salvaguardare la documentazione non istituzionale ancora esistente in città ma che rischia di venire dispersa o peggio distrutta. Si potrebbe, a questo scopo, attrezzare uno spazio come deposito del materiale documentario (stampati, fotografie, audio visivi, ...) proveniente da privati, associazioni e partiti.
- Altri impegni in campo culturale:
- garantire il mantenimento e la collaborazione comunale di tutte quelle forme culturali attive da anni sul territorio e che hanno dato modo di migliorare la nostra città sotto questo aspetto;
- il "nome" di un luogo ha la sua importanza e definisce quel luogo/spazio, pertanto ci piacerebbe fare un sondaggio cittadino per rivedere alcune dediche soprattutto quelle di alcuni parchi frequentati dai bambini. Crediamo infatti che i nomi scelti dalla scorsa amministrazione per definire luoghi e spazi cittadini siano inopportuni come ad esempio il giardino della biblioteca dedicato non ad un letterato o pedagogo ma ad un “contractor“(soldato);
- ci piacerebbe poter ammirare in mezzo al verde dei parchi anche l’arte, si potrebbero promuovere iniziative artistiche come "installazioni"o "sculture" sparse nel parco della Porada o altri parchi cittadini;
- collocare nei parchi giochi adatti a tutti i tipi di età, alcuni di questi si potrebbero costruire con la collaborazione di scuole o artigiani del territorio, indicendo concorsi o semplicemente attivando delle proficue collaborazioni.
•SCUOLA
Per migliorare e potenziare la scuola pubblica, l'ente comunale ha due impegni fondamentali:
- garantire l'attuazione del diritto allo studio fornendo tutti gli strumenti atti ad esercitare tale diritto;
- tutelare i ceti sociali più deboli assicurando iniziative che prevengano l'emarginazione scolastica e socioculturale.
In concreto:
- redigere un piano di manutenzione straordinaria su tutti gli edifici scolastici viste le carenze segnalate dai Dirigenti dei tre Istituti Comprensivi;
- sostenere l'inserimento degli alunni con disabilità e prevenire il disagio scolastico finanziando direttamente le scuole e non le cooperative sociali;
- non aumentare le tariffe dei servizi a domanda individuale (mensa, pre e post scuola, Centri Estivi, ecc.);
- ricostituire e far funzionare la Commissione Mensa Cittadina, per la scelta del menù e per il controllo della la qualità dei cibi;
- realizzare le strutture mancanti all'interno delle scuole (laboratori specialistici, palestre di fisioterapia), che consentano un reale e pieno inserimento degli alunni con disabilità;
- aumentare il numero di educatori in relazione alle necessità ed alle richieste delle scuole per il disagio scolastico. Tale servizio è opportuno che sia gestito direttamente dal settore Servizi alla Persona e non più dato in appalto a Cooperative sociali;
- la presenza di famiglie di lavoratori immigrati continua a porre problemi relativi all'integrazione in ambito scolastico, sociale e culturale. Il problema non è certo affrontabile "appaltando" al volontariato, ancorché benemerito, l’inserimento degli alunni stranieri ma potenziando il servizio di mediazione socio – culturale;
- finanziare progetti, possibilmente unitari, delle istituzioni scolastiche cittadine;
- sollecitare progetti congiunti con l’ AFOL di Monza per favorire l’inserimento degli alunni stranieri e consentire l’aumento dei posti nel Centro di Formazione Professionale “Sandro Pertini”.per corsi rivolti ai lavoratori o per l'istituzione di attività formative, come risposta ai bisogni di coloro che, conclusa la scuola dell'obbligo, aspirano a una realizzazione professionale, o di quelle donne che, escluse dall'attività extra domestica per molto tempo, tentano un rientro nel mondo del lavoro o anche per quanti intendono elevare il livello delle proprie conoscenze;
- aumentare i finanziamenti per il diritto allo studio in maniera consistente in modo che le quote individuali per alcuni servizi di fatto obbligatori (mense, trasporti, libri, attività sportive e culturali, …) pesino meno sulle spalle dei lavoratori;
- nel capitolo scuola non bisogna scordare infine le gravi responsabilità della Regione Lombardia che non solo finanzia abbondantemente le scuole private dell’infanzia ma attraverso la Dote Scuola investe milioni di euro all’anno a vantaggio solo dei frequentatori delle scuole private elementari, medie e superiori: un vero scandalo.
•PER ULTIMO, MA NON MENO IMPORTANTE
Il programma che abbiamo esposto può diventare realtà alla condizione che ci sia una sinergia tra le diverse risorse disponibili.
Anzitutto vanno considerate le risorse finanziarie (pur ridotte da leggi che da un lato limitano la spesa (anche quando i comuni, come Seregno, hanno disponibilità economiche) e dall'altro indirizzano verso le privatizzazioni dei servizi. A questo proposito bisogna anche impegnarsi a ricercare bandi europei che spesso finanziano particolari progetti rivolti ai giovani, all’ambiente, alle nuove tecnologie, all’urbanistica e al disagio.
Non meno importanti sono le risorse rappresentate dall’insieme del personale comunale (dai messi ai dirigenti) che in questi anni è stato caricato di responsabilità amministrative non sempre supportate da una politica in grado di valorizzare la cooperazione fra uffici e la condivisione delle competenze specifiche.
Una terza risorsa è l’insieme delle associazioni di volontariato, culturali e sportive che vanno sostenute nel loro lavoro insostituibile anche attraverso la messa a disposizione delle strutture necessarie (soprattutto spazi fisici).
Da ultimo ci sembra importante il contributo dei Comitati di quartiere che spesso hanno evidenziato problemi e proposto soluzioni anche se spesso sono inascoltati da parte delle diverse amministrazioni.
Simone Crinò (Candidato sindaco collegato alla lista “Per un'altra Seregno a sinistra”)