Elezioni politiche 2022

Aprire una fase di rigenerazione e rinnovamento, che rilanci Rifondazione Comunista, il suo progetto politico e ne faciliti un positivo cammino all’interno del percorso di costruzione e allargamento di Unione Popolare

Documento del Comitato Politico Regionale di Rifondazione Comunista della Lombardia (.pdf)

PRC

Il Comitato Politico Regionale di Rifondazione Comunista della Lombardia riunito il giorno 9 ottobre 2022

Prende atto del risultato delle elezioni nazionali, che segnano per noi una grave sconfitta, che va analizzata con un approccio di metodo che non faccia ripiegare il Partito su di sé, ma lo renda consapevole della novità della fase e dei compiti che i comunisti e le comuniste devono affrontare nel grave contesto politico, che si è determinato, segnato dalla guerra in Ucraina e dalle sue conseguenze economiche, sociali e culturali

A livello nazionale per la prima volta nella storia della Repubblica nata della Resistenza il Partito più votato che poi esprimerà il capo del Governo è erede dichiarato dei nostalgici del fascismo. Ha eroso voti nella coalizione di destra strappandoli al populismo antieuropeista e sovranista di Salvini, con una abile quanto repentina conversione filoatlantica e filo Nato, usufruendo del lungo processo di sdoganamento del fascismo e del revisionismo storico che 30 anni di bipolarismo ci hanno consegnato. Non è consolatorio precisare che la destra non ha la maggioranza dei voti e va al governo grazie a una legge elettorale voluta dal PD e non modificata in accordo con la destra. Se vota il 63% della popolazione, se la partecipazione cala del 9%, se  il 10,47% dell’elettorato non è rappresentato in parlamento, significa non solo che abbiamo partecipato ad una sfida impari, con una legge elettorale  anticostituzionale e antidemocratica,ma che solo  smascherando e sconfiggendo le politiche neoliberiste si  potrà uscire da sinistra da questa crisi sistemica  Del resto l’affermazione delle destre in Italia si inserisce nella crescita globale della destra in Europa, negli Usa e in Brasile. Quella che per noi è una rottura con la Costituzione e la storia della Resistenza Europea per le élites neoliberiste è una continuità, un  accompagnamento, una sostituzione, il più possibile indolore, dove vengono sacrificati libertà delle donne, aborto, contraccezione, autodeterminazione nel finevita, diritti di LGBTQ+.  Non a caso Clinton e Draghi accompagnano personalmente questo passaggio per legittimarlo e facilitarlo, cercando di attutire le contraddizioni nel campo neoliberista ( es. polemica con la Ministra francese Boone)

L’esito di queste elezioni si colloca dentro la guerra e la economia di guerra. Le trattative e persino la tregua sembrano essere lontanissime causa la volontà dei protagonisti di battersi fino alla vittoria prima di trattare, che significa trasformare la Ucraina in un Afghanistan in Europa, arricchire il mercato delle armi che ha la concentrazione delle produzioni negli Usa e far collassare tutta la economia europea attraverso l’effetto boomerang delle sanzioni contro la Russia. l’Italia sta già subendo questi effetti con una inflazione che rasenta il 10%, con l’aumento delle bollette del gas e della luce che mettono in ginocchio famiglie, piccole imprese, artigiani, lavoratori in proprio e gettano sul lastrico chi è già nella fascia della povertà assoluta.  Ricordiamo che in Italia 5,6 milioni di persone sono in povertà assoluta, 8,8 in povertà relativa, 4 milioni di lavoratori guadagnano meno di 1000 euro mensili, 2,6 milioni di pensionati ricevono un assegno inferiore ai 12mila euro all’anno Per tutti e tutte loro si prepara un disastro esistenziale su cui nessun governo in Europa, tranne la Germania, ha tentato di mettere mano. Per questo si apre per noi una stagione aperta, in cui costruire con forza e convinzione opposizione sociale e politica, per la occupazione contro il lavoro precario e senza diritti, la riduzione dell’orario a parità di salario di lavoro, gli aumenti salariali, il salario minimo, la sicurezza sul lavoro, contro la guerra e contro il caro vita

L’insuccesso della nostra proposta di Unione Popolare fotografa la realtà dei rapporti di forza fra le classi e conferma la necessità in Italia della esistenza di una forza di sinistra autonoma popolare e di classe. Questo era il progetto lanciato a Roma il 9 luglio, che è stato interrotto dalle elezioni anticipate. La grande generosità   dei compagni e delle compagne che a tutti i livelli hanno permesso a Unione Popolare di essere presente sulle schede elettorali del 25 settembre 2022 hanno garantito la presenza di una chiara opzione politica coerente con la posizione politica espressa all’unanimità dal Partito della Rifondazione Comunista nel suo ultimo congresso.

Ritiene importante proseguire l’esperienza di Unione Popolare, come spazio politico aperto in cui costruire l’opposizione sociale e politica al prossimo Governo, da consolidarsi attraverso assemblee territoriali in ogni provincia per far conoscere e radicare la proposta politica, anche in vista delle prossime scadenze elettorali regionali. In questo lavoro la centralità è il chiaro rifiuto della guerra, costruendo un movimento per la pace, contro l’invio di armi in Ucraina, contro le sanzioni economiche alla Russia e favorevole all’immediato cessate il fuoco e all’apertura di trattative. Consideriamo fondamentale anche promuovere momenti di protesta e di aggregazione contro l’aumento del costo della vita e delle bollette, a partire dalla campagna “Noi non paghiamo” che deve diventare un vero e diffuso movimento di massa.

Valutiamo necessario riprendere il percorso di costruzione di Unione Popolare, così come lanciato nell’assemblea del 9 luglio 2022, favorendo il massimo di democrazia e partecipazione. Apprezziamo la disponibilità generosa con cui Luigi De Magistris ha accettato e svolto il ruolo previsto dalla legge elettorale a guida delle liste elettorali.   La costruzione di Unione Popolare come movimento politico di massa rappresenta per noi una sfida innovativa nel produrre una positiva sinergia tra i soggetti politici organizzati, le associazioni, i movimenti e in generale tutte le donne e gli uomini che hanno interesse per il progetto. La scelta di partecipazione a Unione Popolare deve essere una scelta collettiva il tutto il Partito, grazie alla quale impegnarsi subito per le prossime elezioni regionali a presentare una lista di UP, dando mandato alla Segreteria regionale di iniziare a lavorare si questo fronte e di un gruppo di lavoro operativo composto dalle/i segretarie/i di Federazione e dalle/i coordinatrici/coordinatori provinciali delle/i Giovani Comuniste/i da costituire entro una settimana.

Esprime disappunto per la diradata e spesso tardiva convocazione degli organismi dirigenti nazionali (Direzione Nazionale e Comitato Politico Nazionale) nelle varie fasi che hanno preceduto le elezioni e all’indomani del voto e ricorda che le Federazioni hanno vissuto con sofferenza il ritardo dei materiali, della pubblicazione programma integrale, i limiti del programma, tutte le questioni legate alle candidature

Ritiene urgente la ripresa immediata del percorso della conferenza di organizzazione, come già deciso all’interno dell’ultimo Comitato Politico Nazionale. È infatti necessario aprire una fase di rigenerazione e rinnovamento, che rilanci Rifondazione Comunista, il suo progetto politico e ne faciliti un positivo cammino all’interno del percorso di costruzione e allargamento di Unione Popolare.

Documento politico approvato con 27 voti favorevoli, 2 voti contrari, 5 voti astenuti


Comitato Politico Regionale del PRC Lombardia
Milano, 9 ottobre 2022