UNIONE POPOLARE LOMBARDIA 2023

Cambiare rotta, cambiare passo, cambiare paradigma.

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Unione Popolare Lombardia

Photo by Unione Popolare Lombardia

Unione Popolare non si ferma. Va avanti con la propria iniziativa contro la guerra, l’invio di armi, il carovita e la devastazione ambientale, a favore degli interessi dei ceti popolari, operando per radicarsi nei territori, nei luoghi di lavoro e di studio di tutto il Paese.

Vogliamo dare corpo e vita nella società italiana a quel progetto che è iniziato il 9 luglio e che vuole essere di rottura e contrasto rispetto alle politiche neo liberiste portate avanti, negli ultimi decenni, tanto dal centro destra quanto dal centro sinistra. Politiche che hanno prodotto solo sofferenza economica, civile ed umana, restituendoci un paese ancor più sbilanciato tra i tanti che hanno poco ed i pochi che hanno troppo. Una narrazione, tutta ideologica, della supremazia del mercato e del feticcio dell’auto-imprenditorialità che si scontra, però, con la durezza delle condizioni di vita di fasce sempre più ampie di popolazione: dall’emergenza abitativa all’inflazione e l’aumento del costo dei generi di prima necessità, dallo smantellamento della sanità pubblica e dei trasporti allo sfruttamento del suolo e alla pessima qualità dell’aria. Una realtà fatta, da un lato, di lavoro povero, precario ed insicuro, dall’altro di esaltazione del profitto ad ogni costo. Retorica che, dopo aver condannato intere generazioni ad una vita precaria, non risparmia la scuola trasformata ormai in luogo di addestramento all’obbedienza e allo sfruttamento e che vede nell’alternanza scuola/lavoro uno strumento non solo di “aziendalizzazione” dell’istruzione ma una vera e propria minaccia alla sicurezza degli studenti. Ancora di più, le morti di Lorenzo, Giuseppe e Giuliano dimostrano come non ci sia spazio per una sua riforma ma vada abolita una volta per tutte. Nel 2022 abbiamo visto un incremento dei morti su lavoro del 164%, un’emergenza che con più di tre morti al giorno si configura come una vera e propria strage in nome del profitto. Stessa dinamica a cui abbiamo assistito durante la pandemia quando, sia a livello nazionale che regionale, si è subordinata la salute pubblica agli interessi di Confindustria e agli utili delle aziende producendo come risultato decine di migliaia di morti nella sola Lombardia. La stessa classe dirigente politico-economica responsabile di questa barbarie, ora indossa l’elmetto e, succube e complice della borghesia euro-atlantica, soffia sui venti di guerra rischiando di portarci al disastro nucleare e scaricando i costi del conflitto sui ceti popolari. Una guerra per procura combattuta sulle spalle e le sofferenze dei popoli.

Unione Popolare vuole assumersi la responsabilità di costruire un progetto politico e sociale capace di cambiare rotta, cambiare passo, cambiare paradigma rispetto alle politiche degli ultimi decenni prospettando una società completamente diversa dall’attuale basata sull’interesse collettivo, la giustizia sociale ed ambientale. Uno strumento in grado di costruire la rappresentanza politica degli sfruttati, umiliati, spogliati dei diritti, senza voce. Vuole, tramite la pratica politica, diventare punto di riferimento, aperto e dialogante per tutti i soggetti dispersi nelle tante e frammentate lotte territoriali, per chi si sente orfano di un riferimento unitario, di un luogo e di uno spazio di dibattito e iniziativa di lotta. Tutto questo può essere costruito affermando la totale indipendenza di Unione Popolare rispetto a chi, a vario titolo, ha fatto da sponda politica all’attuale sistema di potere che trova una sua continuità anche nella recente staffetta Draghi-Meloni.

Il passaggio delle elezioni lombarde è l’occasione per diffondere e far conoscere la proposta di Unione Popolare attraverso un percorso democratico e partecipativo. Creare uno spazio di opposizione e di progetto alternativo nella regione che rappresenta il cuore del capitalismo italiano, non solo per la sua ricchezza, ma perché qui di fatto è aperto il laboratorio permanente in cui il potere economico italiano ha sperimentato ristrutturazioni industriali, riduzione del ruolo pubblico e riorganizzazione del blocco sociale.

Possiamo farlo mettendo al centro il nostro essere alternativi al sistema di potere e d’interessi, che va oltre il blocco delle destre, all’origine del cosiddetto modello lombardo dove centro destra e centro sinistra, governo della regione con Fontana e delle principali aree metropolitane ,con sindaci come Sala e Gori, sono complici nel saccheggio infinito delle risorse territoriali e nel consumo di suolo; nella distruzione ambientale prodotta da colture e allevamenti intensivi, inquinamento e dissesto idrogeologico; nella mercificazione dei beni comuni, a partire dalla sanità e dal patrimonio edilizio pubblico, considerati solo come occasione per fare affari.

La Lombardia è strategica per far crescere UP

Abbiamo cominciato a trovarci in luglio consapevoli che l’affermazione di una proposta nazionale non può prescindere dal contributo di una regione come la nostra. In Lombardia vivono 10 milioni di persone, un sesto dell’intera popolazione residente in Italia.

In Lombardia è prodotto il 22% del PIL nazionale, un parametro fuorviante rispetto alla qualità della vita ed al benessere dei cittadini, ma che ci mostra che qui si sviluppano oltre un quinto dei processi economici nazionali con le relative ricadute, sulle persone, sull’ambiente e sulla giustizia sociale.

La pianura padana, territorio che più contribuisce alla produzione agricola in Italia è una delle aree più inquinate d’Europa.

La Lombardia è la regione dove il modello sanitario pubblico pensato nel 1978 con la legge istitutiva del SSN (Servizio Sanitario Nazionale) è stato sperimentato in una delle sue declinazioni più virtuose, con l’integrazione Socio-Sanitaria grazie alle USSL (Unità Socio Sanitarie Locali) e l’insediamento della medicina territoriale e di comunità con una vasta rete di consultori e poi è stato spazzato via dal modello aziendalistico/privato avviato da Formigoni a vantaggio della rete ospedaliera più consona allo sviluppo degli affari e all’intreccio corruttivo tra politica e mondo imprenditoriale. La pandemia con la tragedia dei morti e del numero di contagi percentualmente tra i più alti mondo si è incaricata di mostrare gli effetti devastanti di questo modello.

Le Lombardia è la regione dove le vertenze ambientali, legate all’opposizione alle grandi opere, all’inquinamento dei suoli , dell’aria e dell’acqua, ai danni della salute e dell’ambiente si palesano in ogni provincia.

In Lombardia si trova la Città Metropolitana di Milano, una delle più grandi conurbazioni d’Europa, un enorme agglomerato/teatro urbano dove è evidente la sofferenza sociale e dove si consolidano i divari profondi tra centro e periferie, tra benestanti ed emarginati, tra chi ha accesso ai diritti fondamentali e chi no.

In Lombardia dunque si sostanziano in modo evidente tutte le contraddizioni del modello di sviluppo neoliberista, incardinato sul consumo illimitato delle risorse naturali, sul dominio dell’uomo sull’ecosistema, sul primato della economica e dell’interesse a svantaggio della tutela della salute, dei diritti, del bene comune. La Lombardia è la regione d’Italia dove un soggetto politico che metta al centro della propria azione la giustizia sociale ed ambientale, deve gettare le basi per la propria crescita nell’intero paese.

Le elezioni regionali

Le elezioni regionali in Lombardia del 2023 sono dunque un appuntamento centrale per Unione Popolare. Come per le elezioni politiche anche per le Regionali il tempo a disposizione sarà pochissimo, la fatica enorme. Misurarsi con le elezioni regionali non solo è strategico ai fini del consolidamento di questa fase costituente di UP, ma è un passaggio politico indispensabile per costruire una reale alternativa al sistema politico lombardo “fintamente” contrapposto, che ha visto negli ultimi 28 anni, dalla prima elezione di Formigoni a giorni nostri, la destra al governo ed il centrosinistra all’opposizione. Una contrapposizione “consociativa” basata sulla condivisione di fatto delle scelte più importanti in materia di sanità e welfare, di infrastrutture e mobilità (i capitoli più importanti del bilancio regionale), e ad una generale compartecipazione ed assuefazione ad un modello di sviluppo predatorio della natura e pericoloso per la vita della umanità tutta.

In Lombardia per UP sarà possibile affrontare molte di quelle fratture politiche, sociali, economiche e ambientali che segnano il discrimine tra una proposta liberista/moderata ed una di sinistra/ecologista.

Per costruire una proposta alternativa che sia veramente credibile e coerente occorre esplicitare da che parte ci si colloca sui seguenti assi politici:

A seconda di dove ci si colloca rispetto ai predetti assi, prenderanno forma proposte e contenuti molto diversi ed emergeranno coerenze e contraddizioni di tutti i soggetti politici, e noi scriveremo il programma politico-amministrativo per la Lombardia di Unione Popolare organizzando la sua costruzione democratica e partecipata. Sappiamo infatti che la necessaria sintesi che una campagna elettorale pretende non può impoverire il progetto. Gli assi fondamentali che caratterizzano la nostra collocazione alternativa aprono questioni e obbiettivi ,molteplici che saranno i temi che ci aiuteranno ad aggregare, a discutere , a farci conoscere ,a condividere il nostro percorso.

Avviamo un percorso di confronto sulla costruzione di UP in Lombardia con assemblee ed iniziative territoriali, nella prima metà di Novembre, tramite le quali coinvolgere nuove energie, soggettività, gruppi, nel comune impegno per lo sviluppo dell’iniziativa politica. Far vivere Unione Popolare nella realtà per arrivare ad un’assemblea regionale il 25 Novembre rappresentativa dell’effettiva costruzione del progetto e delle forze in campo in modo da lanciare con forza le modalità della nostra presenza nel passaggio elettorale.

A tal fine indichiamo una serie di temi e obiettivi centrali per lo sviluppo della nostra proposta per la Lombardia:

  1. contrasto all’inquinamento dell’aria;

  2. stop al Consumo di territorio;

  3. gestione rifiuti;

  4. energia, piani energetici e risparmio energetico (comunità energetiche ed efficientamento energetico);

  5. gestione acqua e reticolo idrico;

  6. contrasto sversamenti di fanghi tossici;t

  7. tutela dei parchi;

  8. sanità pubblica e medicina territoriale;

  9. politiche regionali di contrasto all’ingiustizia sociale;

  10. trasporto pubblico locale;

  11. cura dissesto idrogeologico;

  12. piccoli comuni e aree montane;

  13. bonifiche siti inquinati;

  14. politiche per la casa;

  15. ricerca scientifica e università;

  16. politiche per i giovani;

  17. politiche per il lavoro;

  18. Europa e integrazione;

  19. accoglienza;

  20. politica agricola

PARTECIPIAMO A COSTRUIRE UNIONE POPOLARE, L’ALTERNATIVA AL SISTEMA DI POTERE E DI AFFARI DELLA LOMBARDIA

Unione Popolare Lombardia
Milano, 7 novembre 2022