25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE

25 aprile - Manifestazione nazionale a Milano

Comitato promotore celebrazioni anniversario della Liberazione

La festa della liberazione cade, quest'anno, in un clima drammaticamente segnato - con l'assassinio del professor Marco Biagi, consulente giuridico del Ministero del lavoro - dal riproporsi nel nostro paese di una violenza terroristica feroce e assurda, chiaramente finalizzata a creare tensioni sociali e rotture politiche, ad aggredire, sostanzialmente, la democrazia.

La Resistenza in Italia e in Europa ha eliminato il veleno mortale del nazismo e del fascismo.

La Resistenza italiana che ha partecipato a questa lotta di civiltà, ha potuto consegnare alla Costituzione Repubblicana i valori della giustizia e della libertà, della solidarietà e della pace sui quali si realizzò il consenso più alto nella storia dell'Italia democratica.

Questi sono i valori nei quali tutti i cittadini debbono riconoscersi, in quanto fondamento dell'unione nazionale e della democrazia.

I volontari della libertà chiamano i giovani, le donne, gli uomini, tutte le forze politiche e sindacali a riunirsi solidali in difesa della Costituzione, strumento irrinunciabile di democrazia e testimonianza delle lotte e dei sacrifici dai quali è nata la nostra Repubblica.

Il 25 Aprile è il suggello unitario dell'evento storico dal quale la democrazia italiana ha ripreso il suo cammino nell'Europa restituita alla libertà.

Questo cammino non deve essere insidiato mettendo a rischio i diritti costituzionali, lasciando irrisolti conflitti di interessi, attaccando i diritti del lavoro e i sistemi della giustizia, della scuola e dell'informazione.

Il 25 aprile chiama gli italiani all'impegno per una libertà vivente da difendere e testimoniare giorno per giorno.

Ora e sempre Resistenza!

25 APRILE 2002

Cittadini,

nella guerra di liberazione nazionale un nuovo sentimento di nazione indusse tutte le forze democratiche e patriottiche a saldare la lotta per il riscatto nazionale, dopo la lunga notte del fascismo con una nuova identità di tutta la nostra comunità ed un nuovo suo diverso futuro di libertà e di promozione sociale come patrimonio individuale e collettivo.

Nella insurrezione vittoriosa del 25 aprile 1945 si trovano tutte le ragioni delle conquiste civili, sociali ed economiche di oltre mezzo secolo del nostro difficile percorso democratico.

Il 25 aprile 1945 è stato il giorno della conquista della libertà e della democrazia, così come è stata delineata e consacrata, nei suoi valori, nei suoi contenuti e nelle prospettive dei suoi futuri traguardi, nella nostra Costituzione repubblicana.

Le forze del progresso civile e sociale vogliono continuare a mantenere ferma la barra del nostro percorso su quei valori, su quei contenuti e su quelle prospettive.

Non si discute e non è discutibile la legittimità di un'alleanza nell'assunzione delle responsabilità di governo della cosa pubblica, ma è discutibile che la legittimità dell'alternanza possa contenere il diritto di affrontare con un'ottica unilaterale anche quelle riforme che, come hanno insegnato i costituenti italiani, tutti, nessuno escluso, incidono sulla convivenza di tutta la comunità e sui contenuti della loro collocazione e partecipazione alla vita democratica del Paese.

Queste riforme appartengono invece ai pilastri qualificanti costituzionali della nostra democrazia, quali sono l'organizzazione della giustizia, della scuola e della informazione, e, sostanzialmente, anche tutte le normative relative alla formazione degli istituti e dei diritti umani e di cittadinanza della U.E.

La democrazia è questo e la Repubblica ha l'obbligo etico e politico di realizzarla.

Introdurre riforme che ci allontanino da questo paradigma e da questa prospettiva significa operare al di fuori della Costituzione.

È per questo che il 25 aprile 2002 deve essere a Milano, capitale della Resistenza, una giornata di straordinaria mobilitazione per la democrazia, per la tutela dei diritti di tutti gli uomini contro ogni manomissione, per la difesa e l'attuazione dei principi che furono l'anima della lunga lotta antifascista e che rimangono alla base della Costituzione repubblicana e del vivere civile degli italiani.

Le associazione partigiane e l'associazione deportati politici indicano alle giovani generazioni, come momento essenziale per le loro scelte di vita, l'impegno per battere forme vecchie e nuove di razzismo e di fascismo, per contribuire all'affermazione di una Europa da cui si irradino i grandi ideali di pace, di libertà, di democrazia e solidarietà, capaci di imporre al mondo il superamento degli squilibri, delle ingiustizie e perché nel mondo l'Italia possa essere testimonianza di civiltà, di democrazia e di progresso sociale.

Cittadini,

a tutti chiediamo, donne e uomini, giovani ed anziani, di raccogliersi intorno ai medaglieri del Corpo Volontari della Libertà (CVL), attorno alle bandiere della Resistenza, dei superstiti dei campi di sterminio, delle associazioni cambattentistiche, dei partiti e dei sindacati, attorno ai Gonfaloni dei Comuni, per manifestare i sentimenti e la volontà politica del Paese, volti a tutelare i valori fondanti della Repubblica, elementi basilari e insostituibili della democrazia e del progresso civile sociale di tutti gli uomini.

Comitato promotore celebrazioni anniversario della Liberazione
Comitato Permanente Antifascista per la Difesa dell'Ordine Repubblicano
ANPI-FIAP-ANED-ANEI-ANPPIA-DS-PPI-PRC-PdCI-PRI-SDI-VERDI
CGIL-CISL-UIL-ACLI-Centro Puecher-Familiari Vittime Strage Piazza Fontana
Roma, 3 aprile 2002