Elezioni politiche, immigrazione, mutui usurai, neofascismo, ...
Problemi politici per l'anno 2001

Dagli Usa all'Italia: democrazia in crisi.

Dopo la farsa dei conteggi contraddittori, il candidato che aveva avuto meno voti e' stato eletto Presidente degli Stati Uniti. La credibilita' del sistema elettorale degli Stati Uniti dovrebbe essere in frantumi. Eppure i fautori italiani (di centro, destra e "sinistra") del maggioritario si sono ispirati proprio a questo meccanismo che fa scherzi assurdi e cancella la rappresentanza di gran parte degli elettori, che a loro volta rappresentano solo la meta' di chi avrebbe teoricamente diritto (molti non votano per fondata sfiducia nell'utilita' delle elezioni, ma alcuni - soprattutto neri e latinoamericani - sono scoraggiati dall'iscriversi nelle liste).

L'esito dei ricorsi di Gore in Florida, anche se non gli sono serviti a diventare presidente, ha dimostrato in ogni caso che:

A ogni conteggio lo scarto tra Bush e Gore in Florida (uno Stato il cui governatore e' il fratello del candidato repubblicano) si e' ridotto di centinaia di voti, pur essendo i controlli effettuati solo su una piccolissima percentuale delle schede. Eppure gli Stati Uniti pretendono di avere il diritto di inviare osservatori per controllare la regolarita' del voto nelle elezioni in molti paesi del mondo, dalla Jugoslavia al Peru'...

Un modello per l'Italia?

Francamente, anche se non siamo sconvolti dall'esito delle elezioni statunitensi, che vedevano due candidati solo apparentemente contrapposti, con programmi analoghi su tutte le questioni cruciali, dal mantenimento della pena di morte alla politica di sostegno a Israele, siamo preoccupati per la tenacia con cui viene riproposto in Italia questo modello elettorale basato sulla spoliticizzazione delle masse, sui simboli vuoti di contenuto (e da noi si moltiplicano vegetali come la quercia, la margherita, l'ulivo, o gli asini…), sui messaggi subliminari dei persuasori occulti.

Un modello lanciato dapprima con successo da Silvio Berlusconi ma ripreso da un centrosinistra che non trova di meglio da contrapporre alla destra che il "bel Rutelli". Un degno discepolo di Pannella, come lui sostenitore acceso della guerra del Golfo e di quella dei Balcani e di ogni intervento dell'imperialismo europeo, a rimorchio o in competizione con quello USA. Un riciclato, come tanti altri analoghi personaggi, in quel ceto politico che ha usurpato il nome dei Verdi e avallato le politiche piu' spudoratamente antiambientaliste in cambio di assessorati, ministeri e posti in Consigli di Amministrazione.

Rutelli e' il sindaco di Roma che ha svenduto ai privati la Centrale del Latte e l'ACEA, e che poi tenta di rimanere sindaco ben oltre il tempo consentito dalla legge, sperando di coinvolgere altre forze nella sua politica (ad esempio il PRC, a cui ha offerto un assessore in piu' per i pochissimi mesi che restano, assessore che sorprendentemente e' stato accettato), per ridurre l'efficacia della loro opposizione alla sua candidatura a premier.

La candidatura del "bel Rutelli" e' stata lanciata con metodo piu' messicano che statunitense: si autoproclama leader dell'Ulivo senza discutere con chi l'Ulivo ha sostenuto anche a prezzo di sacrifici in questi anni; si fa consacrare dal suo degno rivale Amato (un uomo che ha sempre evitato di sottoporsi al voto popolare, ma e' rimasto sempre a galla come "cervello" di Craxi o di D'Alema). Per questo parliamo di "metodo messicano": in Messico il presidente in carica ha sempre designato il candidato alla successione.

Rutelli propone tranquillamente spezzoni di programma (il vero programma lo comunichera' alla fine…) presi a prestito dalla destra confindustriale, come le nuove riduzioni delle imposte sul reddito di impresa chieste appunto dai padroni piu' famelici e subito promesse. Rutelli esterna il suo parere su tutto senza preoccuparsi di nessuno (a parte i suoi simili, il partito dei sindaci e dei presidenti, compresi gli ex come Cacciari o Enzo Bianco), e quindi puo' tranquillamente condannare la "violenza" di Nizza e di Ventimiglia, attribuendola a chi ha subito le cariche di polizia. Non una parola sull'incredibile (e prefigurante) soppressione di quel poco di positivo che c'era, almeno per noi "fortunati" comunitari, nel Trattato di Shengen, che elevava barriere per i "clandestini" ma almeno aboliva i passaporti per noi…

La "non belligeranza"

Un bel problema questo comportamento di Rutelli per chi, come il PRC, ha fatto una proposta complessa e non entusiasmante per non assumersi la responsabilita' del prevedibile crollo di un centrosinistra rissoso e miserabile, che assume in blocco programmi e metodi della destra. Il PRC ha lanciato l'ipotesi di una NON BELLIGERANZA, gia' difficile da capire come concetto piu' ancora della desistenza del 1996, e che a differenza da quella non prevede accordi ma una rinuncia unilaterale a presentare propri candidati nei collegi uninominali per la Camera.

Un bel problema, dicevamo, perche' se tutti i militanti del PRC probabilmente si impegneranno disciplinatamente a turarsi il naso e votare i candidati del centro sinistra nei collegi uninominali (se no, non servirebbe a nulla la nostra "non presentazione"), difficilmente riusciranno a convincere l'elettorato piu' ampio e indipendente, e soprattutto quella parte notevole degli astenuti e non votanti che in passato ci avevano votato e a mano a mano non ci hanno votato piu', proprio perche' siamo apparsi troppo e troppo a lungo coinvolti nel sostegno al governo (e alle sue proiezioni locali nelle regioni, nelle province e nei comuni).

Come potranno votare per la coalizione che ci governa i giovani che a Ventimiglia hanno visto stracciare tutte le regole, che hanno visto due governi "di sinistra" (compreso quello francese che qualcuno considera il piu' di sinistra in Europa) bloccare i treni e le autostrade e spedire la celere a caricare chi voleva arrivare a Nizza?Un bilancio delle ultime imprese del governo

Il governo Amato si prepara febbrilmente alle elezioni: spot elettorali, frecciatine, e … regali alla destra sociale. Ai commercianti gia' abbondantemente evasori il ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco promette l'eliminazione totale dello scontrino fiscale gia' dall'anno prossimo (cosa francamente poco verosimile per lo scarso tempo disponibile, sicche' viene considerata una promessa elettorale da far mantenere ai prossimi governanti, e quindi non genera molta gratitudine). E che comunque non e' stata fatta.

Qualcosa che ricorda la promessa di Amato di ridurre i ticket sulla sanita', che in gran parte dovrebbero entrare in vigore nel 2002. Berlusconi, che si sente gia' il vincitore di elezioni che verosimilmente dovrebbero essere la "Caporetto" dell'Ulivo, ha protestato con qualche fondamento che questa promessa elettorale (che dovrebbe rappresentare un contentino per il PRC) dovrebbe essere poi mantenuta da un governo diverso da quello che l'ha fatta…

Intanto si e' avuta un'incredibile subordinazione al papa, il piu' reazionario dopo Pio XII (il papa del silenzio sullo sterminio degli ebrei, degli occhi chiusi sui crimini del capo degli ustascia croati Ante Pavelic, benedetti dall'arcivescovo di Zagabria Aloisio Stepinac), subordinazione che si e' concretizzata nella partecipazione di centinaia di politici della destra e della "sinistra" (a partire da Veltroni) al grottesco "giubileo dei politici", dove si sono inginocchiati davanti a Giovanni Paolo II. Immediatamente dopo viene attaccato il ministro "tecnico" della Sanita' Veronesi per aver proposto la depenalizzazione dell'uso di droghe, e ammesso alla vendita la "pillola del giorno dopo" (in realta' gia' usata in Africa dalle suore vittime di stupri nel contesto di conflitti etnici).

Una legge sulla famiglia varata dal governo ha ammesso l'adottabilita' di bambini da parte di coppie di fatto, ma purche' contraggano regolare matrimonio dopo la domanda di adozione: un bell'esempio di ipocrisia tartufesca…

La regione Lombardia governata dalla destra finanzia le scuole private (attraverso "contributi alle famiglie"), quella dell'Emilia-Romagna (di "centrosinistra") fa lo stesso, anche se sostiene che lo fa meglio, dato che a differenza della Lombardia dei contributi beneficiano anche famiglie effettivamente povere. Come fanno a saperlo, non si sa, dato che notoriamente il sistema fiscale italiano, ovviamente uguale in tutte le regioni, facilita le evasioni e quindi la collocazione di gioiellieri ed altri evasori tra le fasce "meno abbienti".

I "muri" contro i "clandestini"

Ciampi (votato come presidente dal centro sinistra e precedentemente superministro dell'economia nel governo Prodi) propone un "muro contro i clandestini". Peccato che il muro c'e' gia', e che molti italiani sono stati indotti da una martellante campagna dei mass media a considerare "clandestino" ogni immigrato, anche se e' riuscito faticosamente a mettersi in regola e perfino se e' arrivato con un regolare visto, ha un contratto di lavoro e svolge funzioni socialmente utili.

Le associazioni che difendono i diritti degli immigrati scoprono che le impronte (che il ministro Bianco vuole generalizzare, anche se non arriva come Borghezio della Lega Nord a chiedere anche le impronte dei piedi) di fatto vengono gia' prese, per esempio alle prostitute extracomunitarie, mentre le foto segnaletiche vengono imposte a chi attende da mesi il permesso di soggiorno (ma facendo aspettare altri mesi, dato che per questa misura, non ancora prevista da nessuna normativa riguardante l'immigrazione, la questura di Milano non e' ancora attrezzata e invita quindi … a presentarsi nel luglio 2001).

Invano le associazioni di solidarieta' ricordano che queste misure offendono la dignita' di chi cerca di regolarizzare un lavoro onesto, mentre non sfiorano neppure i pochi veri criminali, che dispongono di documenti falsi facilmente ottenibili da chi ha i soldi, e anche di protezioni che li mettono al sicuro.

Le espulsioni aumentano intanto vertiginosamente: mentre nel 1998 erano poche migliaia ogni anno, dopo la legge 40 del luglio 1998 sono cresciute sempre piu', e nei primi mesi del 2000 sono state gia' 56.297. Gli ingressi concessi sono stati solo 63.000, contro 250.000 domande presentate per la sanatoria (con la documentazione sulla presenza prima del 27 marzo 1998, la dichiarazione di un alloggio, ecc.). Gli immigrati evidentemente cercano di regolarizzarsi, ma vengono sospinti verso la condizione di "clandestini", e costretti a cedere quindi al ricatto del lavoro al nero, sottopagato, o ad affidarsi alla protezione della criminalita' organizzata (con vertici italiani!).

Naturalmente queste concessioni del governo alla destra non bastano, e vengono fuori cosi' proposte aberranti come quella di Storace di effettuare controlli sanitari agli immigrati extracomunitari residenti nel quartiere romano dell'Esquilino (dove effettivamente la popolazione di origine africana e' aumentata in seguito al degrado del quartiere che lo ha reso piu' accessibile a chi dispone di mezzi modesti). Qualche protesta da sinistra, ma senza il coraggio di dire che ancora una volta a questo sedicente "Progetto di sorveglianza sanitaria per il controllo della circolazione di microorganismi patogeni nella popolazione extracomunitaria" sfuggiranno proprio quelli/e piu' a rischio, dediti/e alla prostituzione, allo spaccio di droga per pagarsi il consumo, che sono in vario modo legati/e alle reti della criminalita'. Cioe' i veri "clandestini", mentre saranno vessati, umiliati e additati come appestati e "untori" quelli che hanno trovato un lavoro piu' o meno regolare, un permesso di soggiorno e una residenza localizzabile, che verranno schedati.

Se il "progetto" avesse anche in minima parte lo scopo di controllare la "circolazione di microorganismi patogeni" avrebbe dovuto rivolgersi a tutta la popolazione del quartiere, compresi i tanti italiani poveri e diseredati che vi abitano. Ma lo scopo e' solo di seminare il razzismo, di stabilire l'equazione "immigrato = portatore di malattie". Come negli Stati Uniti si diceva degli immigrati italiani, sottoposti a controlli umilianti all'ombra della statua della Liberta', e spesso reimbarcati subito. Che memoria corta, gli italiani, grazie a questa destra infame e a una "sinistra" che crede di guadagnare qualcosa mettendosi a farle concorrenza sugli stessi terreni.

Chi difende i mutui usurai delle banche

Una sentenza della Corte di Cassazione (proprio quella che ha asserito che se una ragazza porta i jeans non puo' denunciare di aver subito uno stupro, perche' era evidentemente consenziente..) una volta tanto ha dato ragione alle vittime e non ai loro potenti persecutori: il 17 novembre ha stabilito che i mutui contratti prima del 1996 sono soggetti alla legge antiusura, se i tassi di interesse superano del 5°% i normali tassi bancari. Succede un finimondo. Chi deve faticare per pagare gli interessi esorbitanti sul mutuo che e' stato costretto a contrarre per comprarsi una casa, si prepara a presentare ricorso (gli interessati sarebbero tra i 60.000 e i 100.000). Le banche giurano che finiranno per fallire se dovranno restituire il maltolto. La Corte di Cassazione ridimensiona la portata del suo deliberato, precisando che ha rinviato la questione alla competente Corte d'Appello di Bologna (la sede da cui era partito il quesito arrivato in Cassazione), ma non ha dichiarato nulli quei contratti…

Ma interviene subito il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio. Un uomo pio, religioso, che molti pensano sia una buona carta di riserva per guidare un governo di destra se la candidatura di Berlusconi nei sondaggi risultasse in pericolo per i contraccolpi delle sue vicende giudiziarie, e l'irrisolta questione del conflitto di interessi. Fazio parla subito di una cifra oscillante tra i 15.000 e i 50.000 miliardi da restituire (ma i mass media sparano subito all'unisono "50.000!"), e quindi prospetta una serie di crolli di banche importanti che lui, come garante del sistema bancario, ha il dovere di impedire. Peccato che le associazioni dei consumatori valutino le somme contestate tra i 4.000 e un massimo di 15.000 miliardi.

Le banche sanno di avere un buon amico "in Europa": la "direzione concorrenza" dell'UE, diretta dal commissario Mario Monti, altro robustissimo esponente della destra economica, ma anche perno essenziale di quel meccanismo comunitario che interviene per livellare verso il basso qualsiasi normativa nazionale minimamente sgradita ai padroni. E infatti presentano un ricorso che sostiene che l'interpretazione della legge antiusura da parte della Cassazione isolerebbe il mercato italiano da quello europeo. Vedremo, ma c'e' da aspettarsi poco di buono. E infatto tutto si conclude con un "invito" alle banche a rinegoziare i tassi piu' scandalosamente usurari.

Intanto Fazio, corteggiato dalla destra ma anche dalla "sinistra", scalda i muscoli e un giorno si e un altro si lancia un attacco allo Statuto dei diritti dei lavoratori, alle "pensioni insostenibili", per la riduzione del carico fiscale sulle aziende, per la "flessibilita'" che dovrebbe salvare "un paese che ha perso la competitivita'".

Nulla di nuovo, ma il tragico e' che rimane senza risposta. Fazio per questa e altre sortite politiche poteva essere almeno delegittimato, se non sostituito; ma come farlo se il centrosinistra propone le stesse ricette?

La destra vince e vincera' solo perche' non ha di fronte a se nessun avversario, ma dei compari che le rendono piu' facile il gioco delle tre carte.

I revisionisti, gli alpini e il golpista Sogno

A riprova della debolezza di una "sinistra" in ginocchio, sta la sua passivita' sostanziale di fronte alla campagna delirante e faziosa (perche' basata su estrapolazioni e vere e proprie falsificazioni) contro i libri di testo "marxisti", avviata da Storace ma spalleggiata da molti autorevoli "pentiti" e transfughi della sinistra. Solo Umberto Eco ha ricordato che nei decenni in cui secondo le farneticazioni di Berlusconi e di Storace l'Italia sarebbe stata dominata dal "comunismo", a governare era la DC, prima insieme a quei partiti "laici" che oggi hanno fornito abbondanti esponenti ai due poli, spesso con l'aiuto non tanto sotterraneo di voti fascisti, e poi con quel PSI, di cui una discreta parte della dirigenza e' finita nel blocco di destra. E che la battaglia per studiare fascismo e resistenza e' stata lunga e difficile, mentre la storia del colonialismo e dell'imperialismo italiano, dei suoi crimini in Libia, nel Corno d'Africa e nei Balcani e' rimasta un tabu'. Altro che "faziosita'" e sopraffazioni dei "marxisti"!

Ma l'ultimo tocco a questo quadro di subordinazione e cecita' della sinistra viene dalla vicenda di Edgardo Sogno, il comandante partigiano da sempre ferocemente anticomunista che nel dopoguerra si mescolo' a tutti i tentativi golpisti, e a tutti gli anticipatori della "seconda repubblica" di Berlusconi, come Randolfo Pacciardi, che negli anni Sessanta assoldava per la sua "Nuova repubblica" i peggiori picchiatori e veri e propri killer fascisti.

Sogno e' morto poco tempo fa, ottenendo i funerali di Stato, e una forsennata campagna di tutti i mass media (con la solita eccezione di "Liberazione" e "manifesto") lo ha presentato vittima di una diffamazione e ingiusta incriminazione per un tentativo golpista, architettata dal perfido Violante quando era ancora un magistrato serio e non un politico cinico che, nella speranza di arrivare un giorno al Quirinale, ha scoperto i "valori dei ragazzi di Salo'" ed e' andato a Canossa dai peggiori residuati fascisti.

Violante si e' difeso debolmente (tanto era un altro uomo, quello del processo a Sogno) ed anche diversi esponenti del governo sono andati senza pudore al funerale del golpista (comunque, presenti o meno, erano corresponsabili con Ciampi della decisione di fare i funerali di Stato).

Ma ecco la sorpresa: Sogno prima di morire aveva rilasciato una lunga intervista ad un amico giornalista, Aldo Cazzullo, che l'ha pubblicata in volume. In essa l'ex ambasciatore (chi lo aveva nominato: i "comunisti" che dominavano la "prima repubblica"?), rivendicava il suo ruolo senza le reticenze della difesa in tribunale, parlando anche della necessita' di arrestare ed uccidere un buon numero di esponenti della sinistra (la cui dimensione nella mente allucinata del golpista era ovviamente dilatata quasi come in quella di Berlusconi, che considera Veltroni un leninista). Imbarazzo generale e… subito silenzio. Neppure le scuse al primo Violante, tanto quello attuale non ci tiene piu' tanto. Nessuna campagna sulle falsificazioni e i crimini della destra.

Cossiga ammette la fondatezza della confessione di Sogno (ne sa tante Kossiga…), ma poi minimizza, ovviamente, "relativizzando" e mettendo sullo stesso piano un'organizzazione che prevedeva "l'esecuzione capitale degli esponenti politici di partiti democratici" (parole di Sogno) e la struttura difensiva del PCI che doveva mettere in salvo i dirigenti comunisti nel caso di un golpe (di cui conoscevano benissimo i preparativi, ma si guardavano bene dall'avvertire la base per "non allarmarla"). Cossiga naturalmente chiama questa struttura "Gladio rossa" per facilitare l'assoluzione generale…

Lasciamo perdere Giuliano Ferrara, l'unico che arriva a dire sul "Foglio" che Sogno aveva ragione e Violante torto a incriminarlo, perche' il primo combatteva dalla parte giusta e Violante da quella sbagliata (in cui pero' Ferrara dimentica di essere stato a lungo, e gia' da infame…).

Il colmo e' che in quegli stessi giorni il senatore diessino Giovanni Pellegrino giustifica e minimizza il ruolo dei servizi segreti USA e italiani nelle stragi (e lui della "Commissione stragi" e' presidente!), ridimensionandolo a qualche settore deviato. Invece il vecchio Paolo Emilio Taviani, che fu ministro degli Interni democristiano in vari periodi caldi tra il 1962 e il 1973, e nel 1991 fu nominato senatore a vita proprio da Francesco Cossiga, ha deciso di cominciare a parlare (finora aveva detto che avrebbe fatto sapere quel che sapeva solo dopo la sua morte).

Non ha detto "tutto", ma nonostante le reticenze c'e' quanto basta: il governo sapeva perfino delle bombe di Piazza Fontana, tanto e' vero che "il dott. Fusco, un agente di tutto rispetto del SID" fu inviato a Milano per fermare gli attentati, ma non arrivo' in tempo. Invece arrivo' in tempo (da Padova!) un altro ufficiale del SID, Del Gaudio, per coprire i veri responsabili e depistare le indagini gettando la colpa alla sinistra…

Taviani accenna alle schegge impazzite dei servizi segreti, cioe' ai gruppuscoli fascisti che cominciarono ad agire da soli quando Taviani e Rumor cominciarono a correggere le deviazioni dei servizi, che li avevano finanziati e fatti ingigantire fino a diventare una "galassia staccata e in concorrenza col MSI." Nessuna eco a queste rivelazioni di una persona che ha avuto un ruolo diretto notevolissimo. Nemmeno per chiedere a Berlusconi e a Storace se a finanziare quegli assassini era "il regime comunista" che avrebbe dominato la prima repubblica…

Circolo PRC - Università di Lecce
Lecce, 2 gennaio 2001