Rifondazione Comunista di Seregno presenta un ordine del giorno sull'elettrosmog provocato dai ripetitori di telefonia mobile

Contro il Decreto legislativo Gasparri in materia di infrastrutture per le reti di telecomunicazione

Il decreto Gasparri consente la localizzazione incontrollate di antenne, qualche migliaio in tutta Italia, destinate alla telefonia mobile (in particolare UMTS). Spesso la localizzazione avviene all'interno delle aree urbane, anche a pochi metri dalle abitazioni. La mobilitazione dei cittadini sta infiammando tutta l'Italia ed anche la Brianza. Per questo è doveroso chiedere ai Consigli Comunali di prendere posizione. Ecco il testo dell'ordine del giorno.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SEREGNO

Preso atto

constatato che

tali disposizioni, nel sottrarre deliberatamente competenze attribuite ai Comuni dalla legge quadro in materia, che attribuiva ad essi la competenza di “adottare regolamenti per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici” (art.8 L.36/2001), contrastano con il dettato del nuovo Ordinamento costituzionale che attribuisce inequivocabilmente ai Comuni la potestà regolamentare, al riguardo, e non annovera la materia in argomento tra quelle di competenza legislativa statale;

rilevato che

la stessa procedura di adozione della normativa in questione rappresenta senza dubbio un grave strappo democratico e Costituzionale in quanto la forma del Decreto Legislativo (peraltro agganciato in maniera forzata ad una presunta e generica Delega Parlamentare che sarebbe contenuta nella “Legge obiettivo”) salta completamente la discussione di merito nei due rami del Parlamento;

ritenuto che

tale normativa, oltre a rappresentare una grave lesione dell’autonomia degli Enti Locali (tanto è vero che il 26 giugno scorso il Consiglio Nazionale dell’Associazione dei Comuni d’Italia ne ha chiesto unanimemente la radicale modifica), costituisce una prevaricazione della volontà regolamentatoria delle comunità locali in una materia tanto delicata da suscitare grande e comprensibile attenzione nell’opinione pubblica;

dato atto che

l’applicazione del Decreto in questione vanificherebbe gli sforzi compiuti da numerosissimi Comuni per analizzare la problematica della tutela della salute in relazione allo sviluppo delle tecnologie di telecomunicazione; analisi che hanno prodotto regolamenti e norme urbanistiche, adottate democraticamente, quasi ovunque con larghissimo o unanime consenso dai Civici consessi, ispirate al principio di “precauzione” (in particolare riguardo alle categorie di persone più vulnerabili);

considerato

altresì che lo stesso Decreto Legislativo, eliminando dall’ordinamento di settore ogni previsione finalizzata ad innescare dinamiche di tendenziale abbattimento, nel massimo grado possibile, dei livelli di esposizione ai campi elettromagnetici, non sembra conciliabile con gli obblighi di minimizzazione che scaturiscono dal “principio di precauzione” affermato dall’art. 174 del Trattato CEE e che ciò verrebbe a configurare, pertanto, in capo all’Amministrazione, obblighi di disapplicazione della legge nazionale contrastante con la normativa comunitaria prevalente, con conseguente preclusione del dispiegarsi degli effetti derogatori contemplati dal medesimo decreto;

INVITA

il Governo e il Parlamento, ad abrogare il Decreto Legislativo 4/9/2002 n°198 al fine di salvaguardare l’esclusiva competenza regolamentare dei Comuni in tale materia di installazione di impianti per le telecomunicazioni, nei termini già previsti dalla normativa costituzionale (nuovo Titolo V) e specifica (legge quadro in materia di campi elettromagnetici) attualmente vigente.

Da' indirizzo

al funzionario comunale preposto al rilascio delle autorizzazioni per l’installazione degli impianti di telecomunicazione (nonché alla verifica delle relative d.i.a.), di disapplicare la normativa in argomento nei casi in cui si determinasse un contrasto con i regolamenti e le norme urbanistiche vigenti finalizzate a minimizzare l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici (in armonia con il principio di precauzione sancito dalla normativa Comunitaria*), anche allo scopo di poter sollevare l’eccezione di costituzionalità in caso di successiva azione legale delle compagnie interessate.

Dispone

l’invio del presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle comunicazioni, ai Capigruppo Parlamentari, al Presidente della Giunta Regionale, all’ANCI, agli organi di informazione.

Giuseppina Minotti, Capogruppo del PRC - Seregno
Seregno, 18 febbraio 2003
per comunicazioni