Mentre il paese virtuale si accapiglia per i Dico, quello reale si deve preparare all’arrivo sul mercato del Ritalin, psicofarmaco per bambini.

I Dico e il Ritalin

Un esercito di nuovi potenziali drogati prodotti dalle case farmaceutiche. Iin America, dopo anni di commercio, lo stanno bandendo

Per l’ennesima volta al Governo Prodi e alla sua Sinistra stanno facendo condurre una battaglia di principi etici e di diritti inalienabili, rappresentata dai DICO, ma con modalità e significati che stanno andando oltre il significato dello stesso impianto di legge.

E mentre alla Sinistra tocca tenere la posizione su questo alla chetichella arriva sul mercato italiano il Ritalin, noto psicofarmaco per bambini. Negli USA lo stanno bandendo in Italia lo si introduce senza fare tesoro dei danni provocati alla società americana e ai ragazzi che se lo sono visto somministrare da piccoli solo perché erano “vivaci”.
Sì, questo psicofarmaco viene somministrato ai bambini che avrebbero “difficoltà nell’apprendimento”, ma non perché non capiscono o segnalano delle carenze, ma perché, appunto sono vivaci, fanno casino e non seguono o non fanno seguire le lezioni quando sono a scuola. In casa giocano a pallone, spaccano e distruggono nella foga del “giocare”.
Il Ritalin invece a scuola li rende docili e a casa, belli imbottiti, fermi e immobili davanti al televisore o al computer. Peccato che negli USA, nella popolazione infantile sottoposta al trattamento era altissima la percentuale di suicidi; chi invece superava quella fase, quando più grandicello al Ritalin preferiva qualcosa di più tosto: cocaina, morfina e/o eroina, ecc.

Kurt Cobain cantante dei Nirvana fu sottoposto al trattamento di Ritalin dal settimo anno della sua vita tormentata. A 27 anni si suicida.

Ma se superi la dipendenza o le manie suicide il metilfenidato, l’anfetamina alla base del Ritalin, su un campione di soggetti ha causato effetti cancerogeni. Quello di Cobain è il caso più conosciuto, ma negli States ce ne sono migliaia e c’è pure un grande movimento per la messa al bando del cosiddetto “medicinale”.

In un rapporto della DEA, l’agenzia americana che si occupa di stupefacenti: “L’aumento dell’impiego di questa sostanza ha creato un aumento parallelo del suo abuso tra gli adolescenti e giovani per via nasale. I ragazzi hanno poche difficoltà ad ottenere il metilfenidato dagli amici e compagni di classe cui è regolarmente prescritto”.

Credo che tutto questo ci riguarda non solo perché siamo anche genitori, ma perché se vogliamo un mondo diverso sia libero anche da droghe e psicofarmaci. Forse ci vogliono più coccole e più cortili dove andare a giocare.

Marco Fraceti
Monza, 13 marzo 2007