Qualcuno ricorderà lo scienziato pazzo che, in "L'esercito delle
dodici scimmie", faceva fuori cinque miliardi di persone con un
diabolico virus. Nel film di Terry Gilliam autore di "Brazil", già
nel '95 veniva prospettata l'ipotesi di una guerra batteriologica - in
questo caso meglio dire virale - contro l'umanità.
Così, grazie al fatto che quello dei bio-arsenali è uno dei segreti meglio
custoditi dai governi, le uniche informazioni di cui siamo in possesso sull'argomento
provengono dalla fantascienza, e della fantascienza hanno la capacità di
evocare incubi e reazioni di panico incontrollate.
E' il caso quindi di dare qualche accreditata notizia per fare piazza pulita
delle numerose leggende che si vanno progressivamente formando sotto i nostri
occhi, alimentate sia dall'uso strategico della questione - in chiave anti
irakena per esempio, ma anche anticomunista come fa "Il Giornale"
quando individua in Gorbaciov il principale artefice del programma sovietico
di produzione dell'antrace - sia dalla sostanziale ignoranza dell'argomento
da parte dei mezzi di informazione.
L'antrace esiste da tempo immemorabile. Si tratta di una delle più diffuse
malattie della storia che infetta sia il bestiame sia gli esseri umani. Nel
1876 Koch isolò il batterio responsabile della malattia e, cinque anni più
tardi, venne prodotto il vaccino.
Il carbonchio, altro nome per la malattia provocata dall'antrace, è,
infatti, la prima malattia per cui è stato disponibile un vaccino.
Microfotografie originali di Koch |
Spore di antrace |
Purtroppo è verissimo e, secondo l'Organizzazione Mondiale della
Sanità, si tratta anche di un'arma diffusa e pericolosa. Gli Stati Uniti
hanno scelto di includere l'antrace nel loro arsenale di armi biologiche
già dal 1950 e secondo Gerald Parker, responsabile dell'Istituto di ricerca
sulle malattie infettive dell'esercito, alla fine degli anni Sessanta l'esercito
americano disponeva di programmi per l'uso offensivo di sette tipi di agenti
biologici, tra i quali Bacillus anthracis appunto.
I programmi vennero sospesi nel 1969 e dopo tre anni si giunse alla Biological
Weapons Convention, la Convenzione sulle armi biologiche firmata a Ginevra nel
1972, che dovrebbe impegnare i paesi firmatari a interrompere la ricerca sulle
armi chimico biologiche e a smantellarne gli arsenali.
Di fatto, però, la Convenzione è assai poco vincolante, non sono previste
sanzioni e nessun paese ha in programma di renderla più severa.
In primo luogo perché ogni coltura batterica o virale può essere sempre giustificata da motivi di ricerca o di produzione farmaceutica e, negli Stati Uniti, le industrie farmaceutiche hanno resistito per anni ai tentativi del governo federale di limitare o anche solo di monitorare la produzione di queste armi.
Fino a pochi mesi fa, infatti, l'antrace si poteva comprare per telefono, fornendo semplicemente un numero di carta di credito e un indirizzo cui farlo recapitare. In nome del libero mercato e del segreto industriale ogni tentativo da parte delle autorità di limitare questo tipo di commercio è fallito.
Mentre, nel caso del ceppo individuato in questi giorni, sembra sia chiara la provenienza statunitense, non tutto l'antrace del mondo è stato "costruito" in America. Nell'Urss è noto il ruolo giocato dalla Biopreparat, un'organizzazione che ufficialmente si occupava di ricerche biotecnologiche per scopi pacifici. Nel 1979 l'incidente nel laboratorio militare di Sverdlovsk causò 66 morti proprio a causa dell'inalazione di antrace, e si tradusse in una dimostrazione non prevista dell'efficacia di questo agente biologico e della fattibilità del suo utilizzo come arma biologica.
Al momento del collasso, nel 1992, l'Urss aveva già realizzato nove
linee di produzione di armi biologiche capaci di sfornare centinaia di
tonnellate di agenti infettivi, tra cui peste, carbonchio e vaiolo.
Gli esperti vantavano di essere all'avanguardia in ogni dettaglio delle
nuove armi dalla selezione dei microrganismi antibiotico-resistenti agli
aerosol adatti a ogni condizione di clima e di topografia: un enorme arsenale
biologico di cui si è persa ogni traccia, ma che plausibilmente circola nel
mercato clandestino degli armamenti.
Comunque molti degli esperti della Biopreparat sono stati assunti dalle
compagnie biotech o dai laboratori militari statunitensi.
Per infettare una persona il batterio - che viaggia in forma di piccolissime - spore deve essere direttamente inalato da un essere umano. Non esiste invece alcuna possibilità di contagio da persona a persona, come accade, per esempio, con la comune influenza. Questo significa che, nel caso di attacco bioterroristico, le persone da trattare con i farmaci sono solo quelle che sono state esposte direttamente al batterio, e non quelle che hanno avuto contatti con le persone esposte
Dal 1970 esiste un vaccino per l'antrace che però viene impiegato solo per immunizzare i lavoratori nel settore zootecnico e i militari. Una volta accertata l'infezione i pazienti vengono trattati con la ciprofloxacina prodotta dalla Bayer o con altri antibiotici affini e meno costosi, come la doxiciclina. E' assolutamente sconsigliato l'utilizzo degli antibiotici a scopo preventivo perché può innescare fenomeni di farmaco-resistenza, in parole povere significa che, se si prendono gli antibiotici quando non si è ammalati, si rischia che, quando servono davvero, non facciano più alcun effetto.
La più lieve è la forma cutanea, che viene presa attraverso il contatto della pelle con le spore: verosimilmente è la forma che si va diffondendo in questi giorni in America, ad eccezione dei primi casi segnalati in Florida che sembrano casi di antrace polmonare. L'antrace polmonare, causata dall'inalazione diretta delle spore, è molto più grave e, se non viene trattata, può causare la morte del 95% degli infettati.
Dopo il periodo di incubazione caratterizzato da febbre, mal di testa e
dolori muscolari, l'infezione passa nella seconda fase caratterizzata da
tosse, febbre elevata e difficoltà respiratorie.
La diagnosi della malattia è supportata dai test di laboratorio condotti per
riscontrare la presenza di bacilli gram positivi e viene in seguito confermata
attraverso la coltura di Bacillus anthracis.
Anche se l'antrace può essere considerato tra gli agenti biologici più
pericolosi in quanto è certamente il più diffuso, il meno costoso e il più
facile da maneggiare, bisogna considerare che è anche un'arma per la quale
esiste un vaccino, delle terapie antibiotiche e una profilassi
post-esposizione.
Una volta che i medici siano a conoscenza di cosa possono aspettarsi basta
intervenire rapidamente, entro uno o due giorni dall'esposizione, e la
malattia viene rapidamente debellata.