L'ostruzionismo di Prc e Ulivo per impedire i progetti "americani" di Formigoni

Lombardia attacco alla sanità

Da ormai 3 settimane il Consiglio regionale della Lombardia è bloccato dall'ostruzionismo di Rifondazione comunista e dell'Ulivo (Ds, Ppi, Verdi, Sdi) contro il Piano socio sanitario regionale 2002-2004 di Formigoni. E' questo, un fatto straordinario che ha colto di sorpresa anche la maggioranza che pensava, invece, di liquidarlo in pochi giorni. Se si prosegue a questo ritmo la discussione potrebbe andare avanti ancora per qualche settimana, mettendo in seria difficoltà la Giunta di centro-destra.

Quattro anni di privatizzazioni

La partita in gioco è di grande rilievo, si tratta infatti, di un documento che ridisegna la sanità lombarda portando a compimento quel processo di privatizzazione avviato nel ‘97 con la Legge sanitaria regionale 31/97. A quattro anni di distanza Formigoni va avanti coerentemente con quelli che erano gli obiettivi della sua riforma, cioè la costruzione di un sistema sanitario di tipo mercantile, sul modello americano, in cui il pubblico viene esautorato completamente dal suo ruolo di programmatore e di erogatore del servizio e in cui chi ha i soldi può permettersi un'assistenza sanitaria di eccellenza, mentre chi non li ha dovrà accontentarsi di una sanità di serie B. Questo modello è oggi più realizzabile grazie a un Ministro della sanità, Girolamo Sirchia, pronto a raccogliere il sasso lanciato da Formigoni per estenderlo, poi, a tutto il territorio nazionale e, da oggi, grazie alla completa attuazione della devolution anche in sanità. «Le conseguenze di questi quattro anni per la nostra regione - dichiarano Gianni Confalonieri e Giovanni Martina, rispettivamente Capogruppo e consigliere regionale del Prc - sono state disastrose, sia per la salute dei cittadini sia per le loro tasche. Il dato più evidente è stato l'esplosione della spesa sanitaria, che nel 2001 si è assestata a un buco di 433 miliardi, coperto da Formigoni attraverso un aumento delle tasse per tutti». A questo dato si accompagna quello di un aumento abnorme e distorto delle prestazioni che, in questi anni, sono passate da 70 a 110 milioni, dovuto all'accreditamento indiscriminato dei privati. Secondo i dati del Ministero della salute in Lombardia dal '96 al 99 i posti letto negli ospedali pubblici sono diminuiti dal 78% al 73%, mentre quelli privati sono aumentati dal 22% al 27%. Lo stesso vale per i ricoveri aumentati nelle strutture private del 30%.

Pesanti tagli all'occupazione

Ma questo Pssr, rispetto alla legge del '97, fa un ulteriore passo avanti. Innanzitutto per cercare di ripianare il deficit vengono fatti tagli pesantissimi nella sanità pubblica: si parla di una ulteriore riduzione di 5400 posti letto, della dismissione di importanti reparti negli ospedali pubblici, della chiusura di strutture territoriali e di poliambulatori, di un taglio del personale attuato attraverso il non rinnovo del turn-over, che soltanto nelle Asl si aggira attorno alle 8000 unità. A tutto ciò si accompagna lo svuotamento delle Asl, alle quali verrà tolta completamente la gestione dei servizi che saranno affidati ai privati; la trasformazione delle Aziende Ospedaliere in Fondazioni di partecipazione con la presenza esplicita anche del privato profit; l'introduzione di un sistema assicurativo mutualistico obbligatorio per malati cronici, disabili, non autosufficienti per poter accedere a quei servizi che invece dovrebbero già essere garantiti dal Servizio Sanitario nazionale.

Tagli agli interventi sociali

Ma la scure si abbatte anche sul sociale, infatti per quanto riguarda i servizi alla persona, il Pssr prevede come unico intervento quello dei buoni, il pubblico, quindi, si sottrae definitivamente lasciando il posto al mercato e scaricando sulla famiglia gli oneri maggiori dell'assistenza.

«Questa battaglia - conclude Confalonieri - è un esperienza importante che mette in luce la possibilità di costruire anche momenti unitari di lotta su contenuti qualificanti che si collegano immediatamente ai bisogni concreti dei cittadini, per questo è importante che continui anche la mobilitazione sociale». Contro il Pssr si sono già mobilitate numerose associazioni, il Forum in difesa della salute, il sindacato. Il prossimo appuntamento sarà martedì prossimo, alle ore 17.00, con un presidio davanti al Pirellone, che vedrà la partecipazione, oltre che delle forze politiche impegnate nella battaglia d'aula, anche delle associazioni e dei movimenti che hanno dato vita al Forum in difesa della salute e all'Assemblea permanente, dei rappresentanti dei sindacati e dei social forum.

Tiziana Saporito
Milano, 17 febbraio 2002
da "Liberazione"