In difesa dell'ospedale «Borella» si muove il
centrosinistra. Non solo in città, ma anche a livello regionale. E' di
pochi giorni fa, infatti, l'interrogazione presentata in regione da Gianni
Confalonieri, capogruppo di Rifondazione comunista. Un documento
sottoscritto anche dalla diessina Fiorenza Bassoli e dal popolare (ora
esponente della Margherita) Paolo Danuvola.
«La Regione - ha sottolineato Confalonieri - va avanti nel suo progetto di
smantellamento dei piccoli ospedali pubblici integrati con i servizi
territoriali».
A parere di Confalonieri, l'obiettivo è la privatizzazione della sanità
lombarda.
«L'azienda ospedaliera di Vimercate - ha continuato l'esponente del Prc -
infatti, è una di quelle che dovrebbe vedere l'ingresso dei privati,
attraverso la sua trasformazione in fondazione. E' solo in questo modo che
si può spiegare il progetto di riconversione di un ospedale economicamente
sano e che fornisce un servizio buono e completo ai cittadini, in presidio
monospecialistico».
Le preoccupazioni del capogruppo di Rifondazione nascono da fatti reali.
«La farmacia - ha sottolineato - è già stata chiusa, quella dell'emoteca è
imminente e sette tecnici di laboratorio sono già stati trasferiti in
altri presidi».
Di qui l'interrogazione al presidente Roberto Formigoni e all'assessore
alla Sanità, Carlo Borsani, per fare luce sul futuro di un ospedale «che è
- ha sottolineato Confalonieri - un punto di riferimento importante per
un notevole numero di utenti del servizio sanitario pubblico e non è
ammissibile che venga chiuso o trasformato senza un progetto condiviso dai
cittadini, dai lavoratori, dagli amministratori locali».
A coinvolgere Confalonieri nella questione sono stati i consiglieri
comunali di Giussano democratica, coordinati da Flavio Airoldi.
«Anche noi - ci ha detto quest'ultimo - vogliamo vederci chiaro.
All'iniziativa abbiamo invitato anche alcuni rappresentanti sindacali,
come noi preoccupati per il futuro dell'ospedale. Si dice di volerlo
trasformare in un moderno Centro ortopedico, ma la stessa cosa si ipotizza
di fare a Mariano, con l'ingresso dei privati. Ma realizzare due moderni
Centri ortopedici a pochi chilometri di distanza l'uno dall'altro è
assurdo. Pare che in ospedale volessero chiudere anche il magazzino,
rimasto aperto soltanto per l'opposizione dei dipendenti».