OSPEDALE MANDIC DI MERATE:

LA RETROMARCIA DELLA LEGA APRE LE PORTE ALLA PRIVATIZZAZIONE SENZA RISOLVERE I PROBLEMI DELL’ OGGI

 

Il Consiglio regionale ha oggi discusso e bocciato la Mozione presentata da Rifondazione Comunista e sottoscritta  dal centrosinistra e dalla Lega Nord, in difesa dell’Ospedale Mandic di Merate. L’Ospedale, infatti, rischia un forte ridimensionamento deciso dall’Azienda Ospedaliera di Lecco, a causa dei pesanti tagli imposti dal Piano socio sanitario regionale.

Contro tale ridimensionamento si erano espressi oltre a Rifondazione Comunista e al centrosinistra, anche i cittadini della zona - che in poco più di un mese hanno raccolto più di 27 mila firme, consegnate oggi al Presidente della Giunta –; la Conferenza dei sindaci del Meratese; la Lega Nord il cui esponente, Stefano Galli, aveva firmato la Mozione di Rifondazione Comunista e del Centrosinistra.

Oggi, invece, a sorpresa, la Lega Nord ha ritirato la sua adesione alla Mozione per firmarne un’altra, presentata dalla maggioranza, di toni completamente diversi: non dice nulla sul potenziamento del Mandic e rinvia il sua destino ad una futura e imprecisata Fondazione

“Riteniamo assolutamente vergognosa la retromarcia della Lega – dichiara Gianni Confalonieri, Capogruppo di Rifondazione Comunista – che così facendo ha aperto le porte alla privatizzazione dell’ospedale di Merate. E’ inconcepibile che di fronte ai cittadini si dica una cosa e poi in aula si faccia esattamente il contrario”.

“Inoltre - continua Confalonieri - è scandalosa e inaccettabile anche la modalità in cui è avvenuto questo totale cambiamento di posizione. La nuova mozione, infatti, è stata presentata dalla maggioranza questa mattina stessa alle ore 11.00, cioè mentre il Consiglio stava già discutendo. Questo significa che la Lega ha accettato e subito le pressioni di Forza Italia, dimostrando così di essere una forza politica in completa balia di Formigoni”.

Tiziana Saporito,
Ufficio Stampa Gruppo regionale Prc
Milano, 18 giugno 2002