Come annunciato durante l'assemblea dei 26 Sindaci del Meratese dal Capogruppo regionale di Rifondazione Comunista, Gianni Confalonieri, è stata depositata oggi la mozione contro il piano di ristrutturazione dell'ospedale Mandic di Merate. La mozione, che riprende gli 8 punti presentati dal Comitato per la salvaguardia dell'Ospedale, è stata sottoscritta da tutti i gruppi del Centro sinistra e dal Consigliere della Lega Nord, Stefano Galli.
"Quello che sta accadendo a Merate - ha dichiarato Gianni Confalonieri - non è un caso isolato. L'operazione, esplicitata nel Piano Socio Sanitario Regionale è quella di svendere e privatizzare la sanità pubblica per lasciar spazio ai privati. L'ospedale di Merate, come quello di moltissimi altri nella nostra regione, sono una parte di questo disegno: prima si ridimensiona la struttura, chiudendo o riducendo i servizi, poi l'ospedale viene trasformato in Fondazione oppure viene chiuso per favorire la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri privatizzati."
"Il Consiglio regionale - ha concluso Confalonieri - sarà al più presto chiamato a discutere questa mozione, se il territorio farà sentire la sua voce con forza come sta facendo, è possibile che l'aula dia ragione a quanti ritengono che l'ospedale di Merate rimanga un presidio fondamentale per il territorio".
IL CONSIGLIO REGIONALE
Premesso che
l'Azienda Ospedaliera provinciale di Lecco è articolata principalmente sui due ospedali per acuti di Lecco e di Merate e nel polo riabilitativo de Bellano;
in particolare presso il nuovo ospedale "A. Manzoni" di Lecco si ha necessità di definire l'utilizzo di parte dei posti letto e spazi realizzati, attualmente non utilizzati;
l'azienda ospedaliera ha un rilevante deficit economico, in gran parte dovuto a questa situazione del presidio lecchese;
tale difficoltà sta portando la direzione generale a modificare di fatto il piano strategico triennale dell'azienda (aggiornato nel novembre 2000), in particolare tramite l'ipotesi di chiusura del polo riabilitativo di Bellano (e conseguente trasferimento delle attività presso il presidio di Lecco) e altresì procedendo alla riduzione parziale dell'attività presso l'Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate, tramite:
Ritenuto tali scelte gravi in quanto formalmente non validate da una giustificata modifica del piano strategico triennale ma soprattutto sostanzialmente inique in quanto "scaricano" la soluzione dei problemi economici - gestionali sui due presidi di Bellano e di Merate, che per storia, missione, risorse impiegate rispondono ai bisogni specifici della popolazione (o per particolari patologie come la riabilitazione di Bellano o per vocazione territoriale come è per Merate);
Ricordato altresì il legame storico dei due presidi di Bellano e Merate all'origine dei quali ci sono risorse, donazioni, impegni strettamente legati con il territorio;
Richiamata la reazione dei cittadini e delle amministrazioni locali che in diverse sedi e con diverse modalità si stanno opponendo a tali scelte in parte, al di là delle appartenenze partitiche; ed in particolare i documenti dei Sindaci del 18/9/2001 e del 10/4/2002.
Dato atto che sull'ospedale di Merate sono state avanzate proposte di sperimentazione gestionale, completamente al di fuori di un piano complessivo e soprattutto senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni locali (che invece il piano socio - sanitario prevede quali attori di eventuali sperimentazioni);
INVITA LA GIUNTA REGIONALE
Firmata: Gianni Confalonieri (PRC) - Fiorenza Basoli (DS) - Giambattista Bonfanti (P.P.I.) - Stefano Galli (Lega Nord) - Roberto Biscardini (SDI) - Paolo Da Nuvola (P.P.I.) - Carlo Monguzzi (Verdi) - Giovanni Martina (PRC) - Marco Tam (DS) - Luigi Pirovano (P.P.I.)