Migliaia di miliardi di deficit, lauti guadagni per i privati

Lombardia, spesa sanitaria alle stelle e addio al medico di famiglia

Dai 14 mila miliardi del '97 ai 23 mila del 2001. Nuovi balzelli per recuperare il deficit. Il “piano-Formigoni”: tutto ai privati

E' pienamente riuscita anche in Lombardia la giornata di protesta del Prc contro la privatizzazione della sanità.
Fin dalle prime ore del mattino di ieri, centinaia di militanti con cartelli e volantini hanno presidiato una cinquantina di ospedali lombardi, nelle grandi città e in vari centri minori della regione.
Positiva la reazione della gente, che ha espresso consenso all'iniziativa ed ai suoi contenuti, dando l'impressione di una presa di coscienza che si sta rapidamente affermando dopo anni di consenso passivo.
Al centro della mobilitazione, la denuncia delle decisioni del governo, in particolare la reintroduzione dei ticket e l'avvio del processo di privatizzazione delle strutture ospedaliere pubbliche, con la consapevolezza che la politica sanitaria nazionale ha ormai assunto il modello avviato in Lombardia dalla giunta Formigoni fin dal 1997.

Il Piano Socio Sanitario lombardo

Proprio in questi giorni, si discute in consiglio regionale un documento che la maggioranza di centrodestra vuole spacciare come “piano socio-sanitario” regionale, ma che è di fatto un documento di indirizzo (il terzo da un anno a questa parte) con il quale la giunta assume la delega ad intervenire pesantemente sul piano strutturale ed organizzativo con atti amministrativi, senza passare attraverso il confronto in consiglio regionale. Molti sono gli elementi di questo documento che suscitano gravi preoccupazioni. Intanto, la trasformazione degli ospedali pubblici in “fondazioni di partecipazione”, l'ennesima trovata per superare il limite rappresentato dalle fondazioni, che giuridicamente non hanno scopo di lucro.
Un altro elemento che determinerà gravi conseguenze è lo svuotamento delle funzioni delle Asl, le quali non avranno più funzioni di erogazione di prestazioni sanitarie.
I servizi vengono esternalizzati e conferiti ai privati. Stiamo parlando della prevenzione materno-infantile (consultori), della prevenzione sui luoghi di lavoro, dell'assitenza domiciliare integrata per i malati cronici e portatori di handicap. Su queste ultime categorie, si infierisce ulteriromente prevedendo addirittura il ricorso a fondi integrativi, mutue e assicurazioni.

Lo smantellamento dei servizi territoriali

Questo presuppone, naturalmente, lo smantellamento di tutti i servizi territoriali. Inoltre, si prevede la possibilità per le Compagnie di assicurazioni di diventare soggetti concorrenti delle Asl in quanto compratori di prestazioni sanitarie. Un vero e proprio colpo di grazia all'idea di sanità pubblica, quale diritto universale garantito a tutti i cittadini, è rappresentato dalla abolizione della figura del medico di famiglia, sostituito da società formate da figure professionali mediche e paramediche, che avranno l'obbligo dell'accreditamento.
Come ha rivelato Il Sole 24 Ore nei giorni scorsi, la giunta si prepara ad abolire la gratuità delle cure primarie suddividendole in tre fasce: una prima fascia gratuita, una seconda fascia coperta da un sistema mutualistico assicurativo obbligatorio, una terza a pagamento diretto con ulteriori forme assicurative private.
A questo quadro già molto fosco, occorre aggiungere che il deficit previsto dalle aziende sanitarie della regione per l'anno 2001 ammontava a 870 miliardi di lire, che la Regione ha chiesto di rivedere attraverso tagli al personale ed alle prestazioni. Con tali tagli, il deficit previsto alla fine del 2001 è di 430 miliardi, per recuperare i quali la giunta sta decidendo quali nuove tasse introdurre. La politica della parità e della competizione tra pubblico e privato nella sanità lombarda, ha prodotto un'esplosione senza precedenti della spesa, passata da 14.500 miliardi del 1997, a ben 23.000 miliardi del 2001.
L'abbandono di una seria e articolata politica di prevenzione, viene oggi pagata in Lombardia non solo in termini di accresciute sofferenze per i cittadini, ma anche con questa vera e propria voragine del bilancio sanitario, prodotto dal mix formigoniano di privatizzazioni e lucrose ospedalizzazioni.

Giovanni Martina
Milano, 21 novembre 2001
da "Liberazione"