Non c'è più una programmazione e gestione della politica sanitaria perché le Asl saranno progressivamente
svuotate di queste funzioni e saranno ridotte ad essere dei semplici ufficiali pagatori.
Le prestazioni sono erogate in base a una tariffazione prestabilita (i Drg) da strutture (ospedali,
ambulatori ecc..) in concorrenza fra loro e con un forte aumento della presenza del privato,ora anche
attraverso lo strumento delle Fondazioni di partecipazione.
Questa logica di mercato produce di conseguenza la proliferazione di prestazioni ingiustificate e
inappropriate, ma economicamente vantaggiose per gli erogatori,che in questi anni hanno fatto esplodere
la spesa sanitaria.
Il modello lombardo prevede quindi, necessariamente una progressiva riduzione della sanità pubblica
per tutti perchè la maggior parte delle risorse è assorbita da questo vero e proprio mercato della
salute.
I tagli alla sanità pubblica,sia nei servizi territoriali,sia nel taglio del personale, hanno già
prodotto pesanti disagi a cominciare dagli operatori della sanità.
Ulteriore conseguenza necessaria di questo sistema è l'apertura all'ingresso delle Assicurazioni e
dei Fondi integrativi, cioè la richiesta all'utente di pagare altri costi per garantirsi i servizi
di cui avrebbe già diritto.
Il Piano regionale sanitario introduce, infatti, l'ipotesi di un sistema assicurativo- mutualistico
obbligatorio per l'assistenza sanitaria a malati cronici, disabili, anziani non autosufficienti.