La paura ha un costo: una sentenza della Cassazione impone alla Givaudan di pagarlo.

Seveso, rimborso per lo stress da diossina

Pronte oltre diecimila richieste di risarcimento da parte del Comitato delle 5D,
Legambiente pronta ad estendere i ricorsi a casi analoghi

Risarcimenti morali anche a chi non ha subito danni fisici: anche la paura deve essere risarcita. Una sentenza che entrerà di sicuro nella storia e ripaga le sofferenze di quelle migliaia di persone che nel luglio del 1976 videro stravolte le proprie vite dalla diossina. Ed ora il fermento di chi ha dei diritti da farsi riconoscere è pronto ad innestare la sua marcia: «Tutte le oltre diecimila persone che fanno riferimento al Comitato delle 5 D - spiega il suo coordinatore, Gaetano Carro - sono nelle condizioni di chiedere dei danni morali. Ora aspettiamo ancora di leggere la sentenza, per poi intavolare una transazione per ottenere i risarcimenti. Se questa non andrà in porto, tutti e 1Omila saremo pronti ad adire le vie legali», dando vita probabilmente alla causa con più parti lese nella storia della nostra giurisprudenza.

«Non sappiamo ancora quanto chiederemo - aggiunge Carro -anche se è probabile che saranno risarcimenti che spazieranno dai 4 ai 10 milioni di lire (ossia dai 2000 agli oltre 5000 euro, ndr)».

Tutto nasce da una decisione della Corte di Cassazione che, a sezioni unite, ha stabilito -respingendo il ricorso presentato dall’Icmesa contro Giorgio P., un imprenditore cui la diossina ha impedito di continuare ad occuparsi della sua azienda - la risarcibilità dei danni morali anche in assenza di un danno alla salute.

La vicenda dell’imprenditore inizia, come quella di altre migliaia di persone, il 10 luglio del 1976, quando un’esplosione fa saltare un reattore chimico all’Icmesa di Meda, provocando una nube tossica formata da una dozzina di chili di diossina nebulizzata (che investe i Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e De sio), per poi arrivare, dopo la condanna dell’ Icmesa dell’86, al 1995 quando la Corte d’ Appello di Milano gli liquida 4 milioni di lire (ora da rivaluta re) per danni morali subiti per sindrome da paura. Ma nel ‘97 c’è una nuova puntata per la vicenda, visto che la Terza sezione civile della Cassazione stabilisce che il danno morale spetta soltanto alle famiglie che hanno avuto un danno psicologico, fisico o patrimoniale accertato.

Ora non è più così, perché secondo i giudici la sindrome da paura ha umiliato e condizionato gli abitanti della zona, in quanto soggetti sanitariamente a rischio.

“Siamo di fronte ad una sentenza a dir poco storica - commenta Andrea Poggio, presi dente di Legambiente Lombardia - che segna un successo per tutti coloro che da anni si battono contro le industrie a rischio. Da oggi questa sentenza potrà essere utilizzata in tutti quei casi di disastro ambienta le in cui sia stato accertato il reato penale. E’ un segnale che i grandi gruppi industriali non possono ignorare: il rischio inquinamento potrà costare loro molto più caro del previsto».

Legambiente, con l’ausilio dei suoi legali, studierà ora la possibilità di estendere ricorsi analoghi a quello di Seveso anche a Porto Marghera, Mantova, Brescia, Manfredonia, Ferrara, Ravenna, Priolo e Gela.

Corrado Cattaneo
Seveso, 25 febbraio 2002
da "L'Esagono"